2016/02/17: La Quaresima tempo speciale di verità
ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA
Mercoledì delle Ceneri – INIZIO QUARESIMA
(Gl 2, 12-18; Sal. 51; 2Cor. 5, 20–6, 2;Mt. 6, 1-6. 16-18)
CATTEDRALE DI S. CIRIACO – ANCONA
Carissimi, vorrei poter fare una riflessione colloquiando come fra amici, come fosse una sorta di approfondimento spirituale su quanto stiamo per vivere e sul tempo che ci è davanti. Noi conosciamo bene tutti il gesto che oggi noi facciamo.
Le ceneri che prenderemo sul nostro capo sono annuncio della fragilità e della vanità che abitano nella nostra vita.
Noi conosciamo anche i vari segni quaresimali ai quali la Chiesa ci educa da sempre: penitenza, il digiuno, la sobrietà, l’elemosina come aiuto fraterno e per tutto questo noi abbiamo indossato e indossiamo ancora abiti liturgici penitenziali e adatti per questo tempo di penitenza il viola e in tutto questo abbiamo adottato gli atteggiamenti di semplicità, di non suntuosità.
Siamo tutti da tempo a celebrare la Quaresima senza grande festosità, immagino che molti di voi ricordano che si educava la gente che celebrava le nozze durante questo periodo liturgico a fare liturgia sobria.
Tutto questo lo facciamo da anni naturalmente nessuno vuole esimerci da tutto ciò; non è arrivato il tempo in cui la Chiesa dice che tutto questo non lo si fa più.
Tuttavia ogni anno siamo sollecitati a dare alla Quaresima una dimensione più autentica, più evangelicamente significativa per quel convertirsi che rimane la scelta più vera per vivere la fede.
Questa parola ‘convertirsi’ la sento e la sentiamo da tanti anni e non so fino a che punto questa parola è entrata veramente nel cuore, infatti può succedere che ci mettiamo un bel vestito penitenziale, ma non siamo convertiti.
Siamo nell’Anno Giubilare della Misericordia e Papa Francesco ce lo ha donato questo tempo come tempo privilegiato, per capire, con verità e nella verità, l’essenziale della vita e della fede; infatti su questi due punti, un po’ tutti, abbiamo perso la strada.
La Quaresima è un tempo speciale di verità, nel senso che esso non è solo un auto-purificazione cioè il solo aspetto penitenziale, e nemmeno è un fare qualcosa che negli altri momenti dell’anno non si fa, per fare verità occorre assumere degli atteggiamenti che partono dalla nostra interirorità.
Ve ne presento alcuni.
Fermarsi – se dobbiamo scoprire il senso della vita occorre che ognuno di noi si fermi, infatti se si corre sempre è difficile comprendere il senso della vita, perché così si consuma la vita, non la viviamo.
Silenzio – se mi devo fermare occorre anche un po’ di silenzio, siamo dentro un mondo sottoposto ad un chiasso continuo e allora un cristiano serio sceglie un tempo nel quale fa silenzio, nel quale sta con se stesso (guardate è terribile stare con se stessi!)
Confrontarsi – se ci dobbiamo convertire occorre confrontarsi ascoltando la Parola di Dio, occorre rendersi conto che se non la leggiamo ogni giorno non prenderemo mai dimestichezza e non la capiremo mai. Solo leggendola e capendola ci possiamo rendere conto se la viviamo o non la viviamo.
Decidersi – occorre decidersi di operare delle scelte, abbandonare stili di vita che non hanno nulla di spirituale e hanno anche poco di umano e questo non significa ritornare a decine e decine di anni dietro, ma se il buon Dio ci ha donato questo tempo così ricco di tante cose, così bello e interessante è dentro questo tempo che occorre riconoscere il primato di Dio che illumina, giudica e sana i comportamenti della nostra vita che deturpano la bellezza dell’essere suoi figli.
Solo in questo modo scopriremo se i nostri atteggiamenti, in questa vita, sono atteggiamenti da figli o da peccatori.
I cristiani sono coloro che non giudicano e tirano pietre, ma confrontandosi con la Parola di Dio aiutano anche gli altri a confrontarsi, aiutandoli a capire gli errori che si commettono.
Un altro atteggiamento è quello che occorre consegnarsi con pazienza alla fragilità e al limite sgonfiando ogni sogno di eterna onnipotenza; siamo arrivati al punto che la malattia è una sorta di inconveniente che non ci appartiene.
La conversione non sta nelle preghiere e nelle devozioni senza senso!
Occorre riconoscersi segnati dal peccato perché un grande peccato di noi cristiani è stato quello di ‘sapersi’ santi invece dobbiamo sperimentare il giudizio dell’abbraccio della misericordia di Dio.
La nostra cultura è un’educazione ad essere perfetti senza esserlo, per mettersi la vernice della perfezione, ma noi non siamo perfetti perché non è il vestito che ci rende perfetti.
In questo modo, solo per questo percorso la Quaresima diventa faticosa ma vera.
Papa Francesco, nel suo messaggio, ci invita quasi a strutturare la Quaresima slegandola da un tempo liturgico (quaranta giorni) e ci dice di viverla nella ferialità della vita.
La Misericordia di Dio non c’è solo in Quaresima, ma in tutto l’anno.
Noi siamo stati educati al dono reciproco per obbligo e invece occorre vivere giorno per giorno seguendo alcuni atteggiamenti.
1° Ascoltare la Parola di Dio – se ascolti la Parola da religioso diventi credente.
2° Sperimentare la Misericordia – da nemici di Dio Padre a riconciliati con Dio Padre.
3° Operare la Misericordia – da egoisti a samaritani.
Papa Francesco durante una delle udienze generali ha detto se le opere di Misericordia non toccano il portafoglio non valgono.
Per tutti noi comincia il fare ed ognuno faccia come può e meglio che può.
Amen!
† Edoardo Arcivescovo
(Il testo dell’omelia è stato trascritto direttamente dalla registrazione, senza revisioni da parte dell’autore).