2015/09/14: Lettera al mondo della scuola A.S. 2015-16
Carissimi, all’inizio del nuovo anno scolastico, mi permetto di indirizzare a tutti voi che “vivete la scuola “, dirigenti scolastici, professori, collaboratori, studenti e famiglie, un saluto e un paterno messaggio.
La scuola è il punto alto di una società civile e di una comunità che prepara il suo futuro, avviando le nuove generazioni alla scienza, alla sapienza e alla responsabilità.
La scuola merita ogni attenzione e deve bandire ogni personale interesse: essa va amata, custodita e resa significativa.
Purtroppo non passa anno che attorno alla scuola non si accendono “fuochi” di discussioni, di progetti e contestazioni.
Tutto legittimo, se tutto è orientato alla crescita della qualità della scuola.
In questo senso ogni mio augurio e la mia preghiera al Signore, datore di ogni sapienza, affinché tutto concorra a far crescere la qualità e la fruttuosità della scuola.
All’augurio unisco qualche piccola traccia di riflessione, sperando che sia di utilità e che sia partecipata anche a coloro che per la prima volta varcano il “santuario” della scuola: sono convinto, infatti, che i più piccoli sono il seme più fecondo per la società.
1 – Il tempo della scuola è un tempo di fatica, un tempo di coltivazione, un tempo di aratura per una buona seminagione. Fatica è andare a scuola, fatica è ascoltare, fatica è apprendere, fatica è insegnare, fatica è collaborare, fatica è avere reciproca pazienza.
La scuola ha bisogno di un clima frutto dell’impegno di tutti.
Più di una volta ho detto e ripetuto che la scuola è un luogo sacro e come tale va vissuto. Nessuna sciatteria può abitare la scuola.
2 – Pur importante, la scuola non è l’unico soggetto educatore: essa ha bisogno di collaborazione e di sinergia, in particolare della vicinanza della famiglia.
Sappiamo tutti quante problematiche intersecano la vita familiare e quanta delicatezza si deve usare da parte di tutti perchè ciò non rallenti il cammino di crescita dei giovani.
La scuola è chiamata ad aprire le coscienze e a offrire conoscenze attraverso un itinerario paziente, rispettoso delle capacità e dell’orientamento di ognuno.
La scuola orienta e prepara ad una collocazione sociale e ad una professionalità che fà crescere il bene comune.
3 – C’è un ambito particolarmente significativo nella formazione delle nuove generazioni che ci suggerisce l’amato Papa Francesco: la pedagogia di un’etica ecologica.
Riporto volentieri un passaggio dell’ Enciclica “Laudato si'” perchè mi sembra un eccezionale percorso educativo.
“L’educazione ambientale dovrebbe disporci a fare quel salto verso il Mistero, da cui un’etica ecologica trae il suo senso più profondo. D’altra parte ci sono educatori capaci di reimpostare gli intinerari pedagogici di un’etica ecologica, in modo che aiutino effettivamente a crescere nella solidarietà, nella responsabilità e nella cura basata sulla compassione” (LS ,210)
Si capisce di qui che l’ecologia non è solo ambientale, è umana ed è vera se essa orienta ed esprime tutta la dignità della persona umana.
Sono i comportamenti e non le chiacchiere a cambiare la scuola.
Come sempre vi affido a san Giuseppe da Copertino patrono degli studenti e di quanti amano non solo la scienza, ma la sapienza.
Un paterno abbraccio a tutti dai più piccoli ai più grandi.
Card. Edoardo Menichelli