2015/09/14: Lettera al mondo della scuola A.S. 2015-16

Arcivescovo Edoardo Menichelli

Arcivescovo Edoardo Menichelli


Carissimi, all’inizio  del  nuovo  anno  scolastico,  mi  permetto  di  indirizzare  a  tutti  voi che  “vivete  la  scuola  “,  dirigenti  scolastici,  professori,  collaboratori,  studenti  e famiglie,  un saluto e un paterno messaggio.
La  scuola  è  il  punto  alto  di  una  società  civile  e  di  una  comunità  che  prepara  il  suo futuro, avviando le nuove generazioni alla scienza, alla sapienza e alla responsabilità.
La  scuola  merita  ogni  attenzione  e  deve  bandire  ogni  personale  interesse:  essa  va amata,  custodita  e  resa  significativa.
Purtroppo  non  passa  anno  che  attorno  alla scuola non si accendono “fuochi” di discussioni, di progetti e contestazioni.
Tutto legittimo, se tutto è orientato alla crescita della qualità della scuola.
In  questo  senso  ogni  mio  augurio  e  la  mia  preghiera  al  Signore, datore  di  ogni sapienza, affinché tutto  concorra  a  far  crescere  la  qualità  e  la  fruttuosità  della scuola.
All’augurio unisco qualche piccola traccia  di riflessione, sperando che sia di utilità e che sia partecipata anche a coloro che per la prima volta varcano il “santuario” della scuola:  sono  convinto,  infatti,  che  i  più  piccoli  sono  il  seme  più  fecondo  per  la società.
1 – Il tempo della scuola è un tempo di fatica, un tempo di coltivazione, un tempo di aratura  per  una  buona  seminagione.  Fatica è andare  a  scuola,  fatica è ascoltare, fatica è apprendere, fatica è insegnare, fatica è collaborare, fatica è avere reciproca pazienza.
La  scuola  ha  bisogno  di  un  clima  frutto  dell’impegno  di  tutti.
Più  di  una  volta  ho detto  e  ripetuto  che  la  scuola  è  un  luogo  sacro  e  come  tale  va  vissuto.  Nessuna sciatteria può abitare la scuola.
2 – Pur  importante, la  scuola  non è l’unico  soggetto  educatore:  essa  ha  bisogno  di collaborazione e di sinergia, in particolare della vicinanza della famiglia.
Sappiamo   tutti   quante   problematiche   intersecano   la   vita   familiare   e   quanta delicatezza  si  deve  usare  da  parte  di  tutti  perchè ciò  non  rallenti  il  cammino  di crescita dei giovani.
La  scuola  è  chiamata  ad  aprire  le  coscienze  e  a  offrire  conoscenze  attraverso  un itinerario paziente, rispettoso delle capacità e dell’orientamento di ognuno.
La scuola  orienta e prepara ad una collocazione sociale e ad una professionalità che fà crescere il bene comune.
3 – C’è   un   ambito   particolarmente   significativo   nella   formazione   delle   nuove generazioni  che  ci  suggerisce  l’amato  Papa  Francesco:  la  pedagogia  di  un’etica ecologica.
Riporto  volentieri  un  passaggio  dell’  Enciclica  “Laudato si'”  perchè mi  sembra  un eccezionale percorso educativo.
“L’educazione ambientale dovrebbe disporci a fare quel salto verso il Mistero, da cui un’etica  ecologica  trae  il  suo  senso  più  profondo.  D’altra  parte  ci  sono  educatori capaci  di  reimpostare  gli  intinerari  pedagogici  di  un’etica  ecologica,  in  modo  che aiutino  effettivamente  a  crescere  nella  solidarietà,  nella  responsabilità  e  nella  cura basata sulla compassione” (LS ,210)
Si  capisce  di  qui  che  l’ecologia  non  è  solo  ambientale, è  umana  ed  è  vera  se  essa orienta ed esprime tutta la dignità della persona umana.
Sono i comportamenti e non le chiacchiere a cambiare la scuola.
Come  sempre  vi  affido  a  san  Giuseppe  da  Copertino  patrono  degli  studenti  e  di quanti amano non solo la scienza, ma la sapienza.
Un paterno abbraccio a tutti dai più piccoli ai più grandi.
Card. Edoardo Menichelli