Festa di Maria Santissima Madre di Dio
(Nm 6, 22-27;Sal 66; Gal 4, 4-7;Lc 2, 16-21)
CATTEDRALE DI S. CIRIACO – Ancona
Lunedì 1 Gennaio 2018
Cari fratelli e sorelle, ieri sera abbiamo celebrato la santa Eucarestia ed abbiamo elevato a Dio il tradizionale inno del ‘Te Deum’: “Ti lodiamo Dio, Ti benediciamo, Ti adoriamo, perché ci hai dato un anno, un anno che è trascorso.”
Abbiamo chiesto perdono dei nostri peccati ringraziandolo.
A mezzanotte ci sono stati i botti qui in Ancona, ma penso anche a Varano da dove vengono questi amici che con il loro parroco vengono a portarci la Pasquella, e poi il botto della bottiglia di spumante, ci siamo fatti gli auguri dicendoci buon anno, così è iniziato un tempo nuovo.
La liturgia di oggi ci fa capire: questo tempo come comincia? Come comincia un anno per noi?
Comincia con un tempo nuovo infatti ci ha detto la seconda lettura: “Quando venne la pienezza del tempo Dio mandò il suo Figlio nato da donna.” (Gal 4,4)
Allora il tempo che noi segniamo con l’orologio, con il calendario, è un tempo non vuoto ma pieno e chi è che riempie il tempo e gli dà significato?
E’ questo Bambino, nato dalla Vergine Maria, e’ Gesù Cristo!
Ecco allora che tutto questo anno noi lo viviamo alla luce di Gesù Cristo, guardiamo il tempo come lo vede Gesù Cristo e guardiamo le persone come le vede Gesù Cristo, il nostro Signore.
Questo è un giorno bellissimo, perché ci porta a celebrare la solennità di Maria Madre di Dio; è significativo che l’apostolo Paolo, scrivendo ai Galati, dice: “Dio ha mandato il suo Figlio nato da donna” (Gal 4,4)
Gesù non è di Maria, ma nasce da Maria, ad indicare che Lui è veramente il Figlio di Dio e siccome Lui è il Figlio di Dio ci ha dato l’adozione di diventare figli.
Noi non siamo figli di Dio, Gesù è il Figlio di Dio e noi uniti a Gesù siamo stati adottati ad essere figli di Dio.
Questo tempo che il Signore ci dà è un dono, ogni giorno in più della nostra vita è un dono di Dio, la vita non è nostra, l’abbiamo ricevuta e un giorno la restituiamo, come la vogliamo vivere? Da figli di Dio.
Ecco la prima lettura, il tempo per noi è il tempo in cui il Signore parla, pensando cosa dice a Mosé, condottiero e legislatore del suo popolo, il Signore si rivolge a Mosé e dice: “Parla ad Aronne e ai suoi figli e riferisci loro: Voi benedirete così gli Israeliti e direte loro Ti benedica il Signore e ti protegga.” (Nm 6, 23 – 24) così comincia l’anno nuovo con la benedizione di Dio su di te.
Dio dice bene di te e che cosa fa? Ti custodisce, cioè tu sei prezioso, sei nelle mani di Dio.
Poi questa invocazione: “Il Signore faccia risplendere il suo volto” (Nm6,26) e noi cosa cerchiamo nella vita?
La felicità, la gioia, la pace! Chi ce la può dare? Solo Dio!
Mostraci il tuo volto e Dio questo volto ce l’ha mostrato nel suo Figlio Gesù Cristo, in quel Bambino, che è Infante e voi sapete che la parola infante significa “colui che non ha la parola”. Ecco chi è Dio, è uno che è venuto ad ascoltarci, non parla.
Noi abbiamo due orecchie e una sola bocca, dobbiamo ascoltare molto e parlare poco, il guaio è che parliamo sempre e non ascoltiamo mai …
Allora vedere il volto di Dio che risplende, significa che tu ti devi mettere in ascolto della Parola di Dio perché, se l’ascolti, il volto di Dio risplende.
Dio ti porta a conoscere, Dio ti porta ad amare, stai davanti a Dio in silenzio, in adorazione, ma dice questa preghiera: “il Signore rivolga a te il suo volto” (Nm6,26), quanto è bello questo passaggio, questa parola!
Noi teniamo tutta la parte del nostro corpo che chiamiamo in tre modi: faccia, viso e volto.
‘Faccia’ dice tutto quello che facciamo, tanto è vero che quando passano gli anni tutto resta segnato sulla faccia; teniamo poi il ‘viso’ al mattino ci mettiamo davanti allo specchio ci aggiustiamo, ci si trucca un po’ perché ci vogliamo far vedere che siamo belli, vogliamo essere visti e il ‘volto’ che cos’è? E’ quando tu ti volgi ad un altro lo consideri e lo accogli, questo fa Dio si volge a noi, ci ama, ci accoglie e che cosa ci concede? Un dono immenso: “il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace” (Nm 6, 26)
Siamo assetati di pace: la pace con Dio, con noi stessi, con le persone, con il creato e oggi si celebra la 51.ma Giornata mondiale della Pace che ha per tema: “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace” e Papa Francesco ci ha dato un messaggio bellissimo.
Parlando dei profughi, degli immigrati ci ha detto che loro sono in cammino per cercare la pace e se noi siamo figli di Dio, se ci mettiamo in suo ascolto e abbiamo ricevuto la benedizione di Dio, se Dio rivolge a noi il suo volto che cosa dobbiamo fare?
Papa Francesco usa quattro parole: accogliere, proteggere, promuovere, integrare.
Accogliere – significa che nessuna persona deve essere scartata.
Proteggere – significa dare ciò che serve ad una persona.
Promuovere – significa mandare avanti, promuovere la dignità delle persone, noi non siamo lo scarto, noi siamo figli di Dio e perciò ognuno ha una dignità, ce l’ha il bambino che non sa ancora parlare e ce l’ha l’anziano che ha perso la memoria, ce l’ha il giovane nel vigore delle forze e ce l’ha l’ammalato quando è nella prova della sofferenza.
Tutti noi abbiamo una dignità che non viene da noi, ma che ci è stata data da Dio.
Integrare – significa porta a conoscere quello che sei tu, porta l’altro, così com’è, accanto a te; si deve creare questo incontro, questo dialogo, queste cose vincono la paura e tutto ciò come va fatto? Con una grande virtù cardinale che si chiama la virtù della prudenza.
Che bello allora questo giorno!
Vedete come il Signore ci stia nutrendo tutti con questa parola sotto lo sguardo dolcissimo di Maria santissima che è la Madre di Dio e allora invochiamola:
Fa che il Signore ci benedica, fa che non sprechiamo questo anno, fa che non buttiamo via questo tempo, che noi siamo per essere figli di Dio, per amare, per fare il bene, per costruire una famiglia di pace, una città di pace, un mondo di pace.
Grazie Signore, perché all’inizio di questo anno, tu rivolgi a tutti noi il tuo volto e ci concedi la pace.
† Angelo Arcivescovo
(Il testo dell’omelia è stato trascritto direttamente dalla registrazione, senza revisioni da parte dell’ autore)
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