«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Queste sono le parole pronunciate da Gesù quando inviò gli apostoli a diffondere il Vangelo, affinché il suo Regno si propagasse attraverso gesti di amore gratuito.
In occasione della XXVII Giornata Mondiale del Malato, la celebrazione si è tenuta nella parrocchia S. Famiglia di Osimo. Il parroco don Francesco, che è anche assistente spirituale dell’Ufficio della pastorale della salute, ha preparato la comunità all’incontro molto partecipato con le persone ammalate, le associazioni Unitalsi, Avulss, Silenziosi operai della Croce.
Il dottor Simone Pizzi, direttore diocesano dell’ufficio della pastorale della salute ha introdotto l’incontro, spiegandone l’alto significato spirituale e ha ringraziato gli intervenuti.
L’arcivescovo Angelo ha presieduto la celebrazione sottolineando che: “La cura dei malati ha bisogno di professionalità e di tenerezza, di gesti gratuiti, immediati e semplici come la carezza, attraverso i quali si fa sentire all’altro che è “caro”… Di fronte alla cultura dello scarto e dell’indifferenza, va promossa la cultura dell’incontro, del creare legami con gesti donativi. Il donare non si identifica con l’azione del regalare perché può dirsi tale solo se è dare sé stessi, non può ridursi a mero trasferimento di una proprietà o di qualche oggetto. Si differenzia dal regalare proprio perché contiene il dono di sé e suppone il desiderio di stabilire un legame. Il dono è, quindi, prima di tutto riconoscimento reciproco, che è il carattere indispensabile del legame sociale”. Ha ringraziato quanti si prendono cura delle persone malate, medici, operatori sanitari, volontari e famiglie.
Dopo l’omelia alcuni ammalati hanno ricevuto il sacramento dell’unzione degli infermi. Invocando la vergine Maria, salute degli infermi, ha assicurato a tutti la sua vicinanza e preghiera.
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