Nella giornata di domenica 26 maggio, nell’abitazione di Corso Mazzini, 74, nelle adiacenze della chiesa di san Biagio, è ritornato alla Casa del Padre don Cesare Caimmi. Era nato ad Agugliano il 21 dicembre del 1930. La sua vocazione nasce servendo l’altare come chierichetto del parroco Don Ferdinando Osimani che lo aiuta a maturarla.
Entra nel seminario minore di Ancona il 1 ottobre del 1942 e nel 1948 entra nel seminario regionale di Fano.
Viene consacrato sacerdote nella Cattedrale di san Ciriaco da Mons. Bignamini il 17 luglio del 1955. I primi anni di vita presbiterale li vive a Camerano, dove resta dal 1955 al 1958, come vice parroco di Don Giulio Giacconi.
Poi, nel 1958, l’arcivescovo Mons. Bignamini lo nomina parroco di Polverigi e Rustico dove resterà per 14 anni, fino al 1972.
In quegli anni contribuisce a far aprire il Cinema Italia, il circolo ACLI, restaura la casa parrocchiale e la chiesa parrocchiale. Molteplici furono le iniziative per i ragazzi e per i giovani. Ebbe come vice parroci don Luciano Rocchi e don Dino Albanesi.
Nel 1972 Mons. Carlo Maccari lo nomina parroco della Misericordia. É l’anno del terremoto che porta molti anconetani a rifugiarsi nei paesi vicini. Quando don Cesare prende possesso della parrocchia il 13 dicembre del 1972 la gente sta iniziando a rientrare in città.
Alla Misericordia resta per 38 anni, si fa promotore ldella ristrutturazione della Chiesa e del cinema Galleria, che contribuisce a rilanciare, e di tante altre iniziative con tutte le fasce di età dei suoi parrocchiani, dai giovani agli anziani, passando per le famiglie.
Importante è la sua azione di attenzione ai poveri e di accoglienza agli stranieri con una particolare sensibilità per le missioni ugandesi e dell’Amazzonia. Si reca più volte nelle terre di missione. La sua attività sociale gli viene riconosciuta con il conferimento del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana. Contemporaneamente, e per diversi anni svolge il compito di Direttore Amministrativo del settimanale diocesano Presenza, con scrupolo e competenza.
Nel 2010 si dimette da parroco e la salute inizia a vacillare, ma non si arrende mai.
Nel 1910 in occasione del suo ottantesimo compleanno ebbe a dire: “É questa una ricorrenza importante: il primo ringraziamento va a Dio che mi ha dato la vita ed ai miei cari genitori – Vittorio e Maria, che me l’hanno trasmessa. Il secondo ringraziamento è avere avuto il dono della vocazione sacerdotale e di averla realizzata al meglio. Il terzo ringraziamento va a tutti voi, che sete il mio gregge spirituale e a tutti gli amici dove ho vissuto il mio sacerdozio. Continuate a sostenermi fino alla fine del lungo viaggio di questa mia vita”. Ed il viaggio della sua vita è durato 88 anni.
La cara salma sarà per tutta la giornata odierna nell’abitazione di corso Mazzini, 74. Domani mattina, martedì 28 maggio, il feretro sarà trasferito nella chiesa della Misericordia dove alle 15.30 sua ecc. Mons. Angelo Spina presiederà la concelebrazione eucaristica. Alla fine il corpo mortale di don Cesare partirà per Agugliano dove sarà tumulato nel civico cimitero.
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