Con una conferenza stampa svoltasi nei locali del Palazzo Arcivescovile è stata presentata la settima edizione di: Scrigni Sacri – Le meraviglie dell’arte – giugno – novembre 2019. Tutte le novità tra arte, musica, aperture straordinarie della settima edizione nel segno di S. Francesco d’Assisi.
Con l’arcivescovo Sua Ecc. Mons. Angelo Spina, hanno partecipato: Don Luca Bottegoni, direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi Ancona-Osimo con i collaboratori Diego Masala e Paola Pacchiarotti, Paolo Marasca, assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Maurizio Tenenti, primo vice presidente del Lions club Ancona Ost, il colonnello Ascenzo Tocci del Comando Militare Esercito Marche.
Il tradizionale appuntamento estivo anche quest’anno si presenta ricco di novità. Innanzitutto il filo conduttore della rassegna nella figura di S. Francesco d’Assisi in occasione degli 800 anni dalla sua partenza dal porto di Ancona per recarsi dal sultano d’Egitto. Poi le aperture serali delle chiese e, per la prima volta, dei Musei diocesani di Ancona e Osimo sono infatti legate alla figura del Santo d’Assisi e alla sua presenza nel territorio (la prima serata sarà il 14 giugno).
Il calendario di Scrigni Sacri prosegue fino al 22 novembre con le aperture straordinarie delle chiese di Santa Maria della Piazza e dei SS. Pellegrino e Teresa di Ancona e con gli itinerari guidati e gratuiti ai più importanti edifici dorici tutti i venerdì mattina (in collaborazione con il comune di Ancona). Altra novità la presentazione del nuovo libro “La Cattedrale di San Ciriaco” a cura di Diego Masala, Paola Pacchiarotti e Stefania Sebastiani.
La rassegna è realizzata con il patrocinio e con la collaborazione di: Comando Militare Esercito “Marche”, Regione Marche, dei Comuni di Ancona, Camerano, Castelfidardo, Numana, Offagna, Osimo, Sirolo; la Camera di Commercio delle Marche, il Lions Club Host, Opera Soc. Coop., Coro di voci bianche e giovanile “A. Orlandini – Istituto A. Scocchera” di Ancona, l’Ass. Corale G. Ferretti, Cantieri Musicali di Ancona; Ass. Il Mascherone, Scuola Civica di Musica Osimo, Museo Diocesano di Osimo.
Don Luca Bottegoni ha parlato dell’iniziativa citando un passo del discorso di Papa Francesco nell’udienza ai dirigenti e agli operatori dell’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani. “Nell’Enciclica Laudato si’ ho ricordato che il patrimonio storico, artistico e culturale, insieme al patrimonio naturale, è ugualmente minacciato. Esso è parte dell’identità comune di un luogo e base per costruire una città abitabile. Bisogna integrare la storia, la cultura, l’architettura di un determinato luogo, salvaguardandone l’identità originale, facendo dialogare il linguaggio tecnico con il linguaggio popolare. È la cultura intesa non solo come i monumenti del passato, ma specialmente nel suo senso vivo, dinamico e partecipativo (cfr n. 143)”.
“Ecco – ha detto ancora don Luca – a me sembra che Sacri Scrigni ben si inserisca in questo mandato ecclesiale che il Papa ha voluto donare, nel suo discorso, ai Musei Diocesani e alle opere Culturali. Il fatto che molte Associazioni, Comuni ed altre realtà come il Comando Militare abbiano aderito all’iniziativa ci dà il valore e il senso di questo dialogare insieme per superare il linguaggio tecnico di cui disponiamo e valorizzare il momento storico artistico. Molto più importante di questo è l’umanesimo nuovo, un umanesimo cristiano che ci parli di relazioni tra la persona e il suo territorio”.
Il prof. Diego Masala ha collegato le varie iniziative tra loro, con la presenza di San Francesco in Ancona e nelle Marche. Interessante l’iniziativa del Lions Ost di Ancona che con i suoi soci volontari si è fatto carico di tenere aperta e con personale preparato, la chiesa dei Ss: Pellegrino e Teresa.
Paolo Marasca Assessore alla Cultura al Comune di Ancona ha sottolineato come l’impegno dell’Amministrazione Comunale a sostegno di questa iniziativa sia apprezzato dal grande successo di pubblico che ogni anno approfitta della rassegna “Sacri Scrigni” per conoscere le più belle pagine della storia di Ancona. Questi tesori e le pietre delle pareti delle chiese non sono solo scrigni che conservano la bellezza dell’arte, ma anche elementi espressivi del vissuto.
“Una bella giornata, questa – ha esordito l’Arcivescovo Angelo – nella quale presentiamo la settima edizione della manifestazione <<Sacri Scrigni>>. Come ho avuto modo di dire in altre occasioni uno scrigno è qualcosa che contiene ciò che è prezioso. Bisogna aprirlo. Io penso che questi incontri che sono al settimo anno, hanno permesso di fare una cosa: di aprire agli anconetani, ma non solo, anche a persone di altri Comuni, un obiettivo sui tesori che ha. Io mi sono reso conto che la stragrande maggioranza delle persone non conosceva il fatto della partenza di san Francesco da Ancona 800 anni fa. E noi abbiamo una data da celebrare che poi è carica di tanti altri significati. Questo fatto di aprire i nostri occhi sulle bellezze che abbiamo, ha permesso anche a studiosi, e soprattutto giovani, di fare un’indagine per portarci conoscenze più fresche e più approfondite. Quindi lo studio, la conoscenza dilata gli orizzonti di questi scrigni che poi si aprono a persone che vengono da ogni parte del mondo: Ancona porta d’oriente e secondo un termine che ho coniato, <<la via della pace>> perché l’arte porta alle persone la pace. Jacques Maritain aveva detto, in sintesi, che l’arte non è solo un sentimento o una intuizione, ma è frutto di una intelligenza. Cioè ci devi mettere l’intelligenza. Noi diciamo che tutto quello che abbiamo da un punto di vista di tradizione cristiana è ispirata proprio da una profondità spirituale che è la fede che ispira l’arte, che esprime i contenuti della fede, ma con intelligenza e certamente con sentimento e anche con quella intuizione che è tipica della genialità degli artisti. Devo ringraziare tante persone perché per questo anno francescano che stiamo preparando da tempo, ho trovato tutte le istituzioni e gli enti veramente disponibili. Il fatto che oggi siamo qui in tanti mi porta a ringraziare il Comune, l’Esercito, i Lions, e tutti coloro che stanno collaborando ad aiutarci a tenere aperti questi luoghi in una forma più permanente e continuativa perché con le nostre forze non ce la facciamo. Queste sinergie permettono di aprire i nostri occhi e di farli aprire agli studiosi ad indagare meglio per avere conoscenze più approfondite che permettono ai visitatori di godere di questa bellezza che, come dicevamo con J. Maritain, questa è intelligenza oltre che sentimento, intuizione e fede; però c’è bisogno di una collaborazione. Queste sinergie ci sono e questo significa avere una città che non dorme, ma che è sveglia e positiva ed essendo propositiva è una città viva. L’arte, oggi, è una via di cui si ha bisogno perché di fronte a tante cose brutte solo l’arte ci fa vedere ciò che ci porta oltre l’immanente, non come fuga, ma come profondità e spessore per traghettarci con speranza verso quello che diceva don Luca un umanesimo profondo, vero e che ci fa sentire la fratellanza umana. San Francesco d’Assisi è veramente il più santo degli italiani e il più italiano santo: è il Patro d’Italia e noi abbiamo questa fortuna adesso di poter aprire alle persone la sede dell’Esercito, dell’ex Distretto Militare, perché quando san Francesco è venuto ad Ancona ha visto quel colle e lì ha indicato la sede per un convento per i suoi frati e nel 1219 quello lo ha fondato lui. É vero che poi ha subìto tante vicissitudini nel corso della storia, però oggi rimane quella parte del chiostro e della chiesa un mondo affascinante, proprio perché lì c’è una radice solida. Ho parlato di arte e forse noi ci riferiamo più all’arte museale, all’arte architettonica e all’arte pittorica, però qui è stata inserita una nota in più che è l’arte musicale. I suoni fanno vibrare le corde e quando c’è un’armonia, poi si crea anche una sinfonia, e se c’è una sinfonia c’è anche una sincronia e se vogliamo esagerare, una simpatia”.