La settima giornata del cammino dei giovani è stata vissuta interamente ad Assisi con la prima tappa a Santa Maria degli Angeli, pregando nella Porziuncola, cogliendo l’importanza dell’indulgenza, sostando sul luogo dove san Francesco è morto, visitando il giardino con le rose. A piedi ci si è recati alla chiesa di san Damiano, dove il Crocifisso parlò a Francesco e dove scrisse il Cantico delle creature. L’Arcivescovo ha tenuto una catechesi e spiegato l’episodio di quando santa Chiara fermò i saraceni mostrando loro l’ostensorio con Gesù eucaristia. Il cammino a piedi è proseguito fino al santuario della spogliazione dove Francesco restituì i vestiti al padre. Nel santuario i giovani si sono fermati a pregare sulla tomba di Carlo Acutis, un ragazzo morto all’età di quindici anni che aveva fatto dell’eucaristia la sua autostrada per il cielo. “Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita. Sono contento di morire perché ho vissuto la mia vita senza sciupare neanche un minuto di essa in cose che non piacciono a Dio”. I seminaristi Giuseppe e Pietro hanno tenuto una bella catechesi in riferimento a Carlo Acutis, invitando tutti a essere originali e non fotocopie. Dopo aver consumato il pranzo al sacco ci si è diretti verso la Basilica di san Francesco per una visita guidata alla scoperta dei dipinti, avendo come guida un padre francescano. Dopo la visita è seguita la S. Messa presieduta dall’Arcivescovo, in una cappella della basilica e il momento di preghiera sulla tomba di san Francesco. Altra tappa è stata la visita alla chiesa di santa Chiara per sostare in preghiera davanti al Crocifisso che parlò a san Francesco e ai resti mortali di santa Chiara. Fra Simone, frate conventuale, in una sala adorna dei dipinti di Giotto ha tenuto una interessante catechesi che ha suscitato tante domande. In serata i giovani hanno preso la via del ritorno dandosi appuntamento per il giorno successivo, primo settembre al porto di Ancona, da dove san Francesco partì per la Terra Santa e partecipare alla santa messa in occasione della Festa del Mare, presieduta dall’Arcivescovo e così concludere il pellegrinaggio durato otto giorni, fonte di ricchezza per tutti.