Grande festa per i 150 anni della parrocchia di Castelferretti. Era il 1869 quando iniziò la costruzione della chiesa di S. Andrea Apostolo fuori dalle mura del Castello e, dopo una settimana di eventi, ieri pomeriggio l’arcivescovo Angelo Spina ha celebrato nella piazza la messa, a cui è seguita la lode a Maria, Madonna degli Artieri.
Durante l’omelia, riflettendo sulla prima e la seconda lettura e sul Vangelo, l’arcivescovo ha ricordato che «Dio usa misericordia. Quanto è bella questa parola, la miseria e il cuore. Dio che vede la miseria e anziché calpestarla e distruggerla, la porta al cuore per farla fiorire come un germoglio di primavera. Noi siamo peccatori ma se ritorniamo a Dio, il suo amore e il suo perdono fanno di noi creature nuove. La vita cambia, da peccatori diventiamo santi e questa è la storia di ognuno di noi. Ora guardiamo questa chiesa, che è stata costruita dai vostri antenati, con la loro fede e tenacia. Questo è un edificio di culto, ma noi siamo la Chiesa viva. Come i mattoni sono in ordine uno vicino all’altro, così dobbiamo essere noi che siamo le pietre che costruiscono la Chiesa viva. Qual è la voce stonata nella comunità dei credenti? È la mancanza della fede. Tira il vento e la fa vacillare. A volte manchiamo di speranza perché ci fidiamo più delle nostre forze che di Dio, manchiamo di carità mentre la cosa più importante deve essere l’amore a Dio che si traduce nell’amore alle persone accanto.
Amate gli anziani e non scartateli, date fiducia ai figli e ascoltateli, vivete all’interno del matrimonio l’amore, mai si spenga nella famiglia il fuoco dell’amore. Il Papa ha suggerito tre parole agli sposi: permesso, grazie e scusa. Permesso perché ogni persona ha la sua dignità, grazie perché tu sei un dono per me e scusa se non ti ho amato come un dono che Dio mi ha fatto. Quando queste cose si perdono, siamo pietre fuori posto e l’edificio non è più bello. Noi siamo chiamati ad essere figli di Dio e fratelli. La Chiesa è la sposa di Cristo, sulla croce Lui ci ha sposato tutti e ha detto ti abbraccio e ti amo da morire, non ti voglio perdere, mi perdo io per te e ti do la vita. Grazie Signore per questi 150 anni, li celebriamo con gratitudine perché questa parrocchia possa essere sempre viva, operosa e testimoniare al mondo la bellezza del Vangelo». L’arcivescovo ha ringraziato anche il parroco don Gabriele che «da 25 anni guida questa parrocchia», la banda e i presenti.
«Questo anniversario è un’occasione – ha detto Don Gabriele – che richiama non tanto ai mattoni, ma a quello che si fa dentro la Chiesa. Qui si costruisce una comunità e per essere comunità c’è bisogno di fede, esempio, guida e di camminare insieme. Tutti valori che vogliamo richiamare oggi». La celebrazione si è conclusa con la lode a Maria, Madonna degli Artieri, e con musica, gastronomia e tante altre sorprese in piazza. I festeggiamenti per l’anniversario erano iniziati domenica 8 settembre e, durante la settimana, si sono succeduti l’incontro dell’arcivescovo con i fidanzati e gli sposi, momenti di preghiera e iniziative con i giovani, i gruppi di catechismo e le associazioni parrocchiali. Venerdì 20 settembre, alle 21, è invece previsto un concerto d’organo nella chiesa con Norma Raccichini (soprano) e Fabiola Frontalini (organo).