Sarà in programmazione al Cinema Excelsior di Falconara M. (Google Maps) sabato 16, domenica 17 e lunedì 18 novembre 2019, il film “Parasite” del regista coreano Bong Joon Ho, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes e dedicato alla Giornata Mondiale del Povero. Il film oltre al Festival di Cannes è vincitore di ben 23 premi e ha 26 candidature nei festivals internazionali.
Per gli orari degli spettacoli, si veda la locandina che pubblichiamo oppure il sito https://www.liveticket.it/cinemaexcelsior
Così si esprime nelle note di regia Bong Joon Ho:
“Per gente di diversa estrazione sociale vivere assieme nello stesso spazio non è semplice.
Succede sempre più spesso in questo triste mondo che le relazioni umane basate sulla
coesistenza o sulla simbiosi non reggano, e che un gruppo sia costretto ad instaurare
una relazione parassitica con un altro.
In un mondo del genere, chi può puntare il dito contro una famiglia in difficoltà,
intrappolata in una lotta per la sopravvivenza, e definirli tutti parassiti?
Non erano parassiti all’inizio. Sono i nostri vicini di casa, amici e colleghi, spinti fino
all’orlo del precipizio.
Ritratto di persone comuni che precipitano in un inevitabile tumulto, questo film è:
una commedia senza clown, una tragedia senza cattivi,
che ci conduce ad un intreccio violento, ad un tuffo a capofitto giù dalle scale.
Siete tutti invitati in questa tragicommedia inarrestabilmente feroce.”
Bong Joon Ho
Così si esprime Papa Francesco nel messaggio per la Giornata del Povero:
“…Era il tempo in cui gente arrogante e senza alcun senso di Dio dava la caccia ai poveri per impossessarsi perfino del poco che avevano e ridurli in schiavitù. Non è molto diverso oggi. La crisi economica non ha impedito a numerosi gruppi di persone un arricchimento che spesso appare tanto più anomalo quanto più nelle strade delle nostre città tocchiamo con mano l’ingente numero di poveri a cui manca il necessario e che a volte sono vessati e sfruttati. Tornano alla mente le parole dell’Apocalisse: «Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo» (Ap 3,17). Passano i secoli ma la condizione di ricchi e poveri permane immutata, come se l’esperienza della storia non insegnasse nulla. Le parole del Salmo, dunque, non riguardano il passato, ma il nostro presente posto dinanzi al giudizio di Dio.
Anche oggi dobbiamo elencare molte forme di nuove schiavitù a cui sono sottoposti milioni di uomini, donne, giovani e bambini.
Incontriamo ogni giorno famiglie costrette a lasciare la loro terra per cercare forme di sussistenza altrove; orfani che hanno perso i genitori o che sono stati violentemente separati da loro per un brutale sfruttamento; giovani alla ricerca di una realizzazione professionale ai quali viene impedito l’accesso al lavoro per politiche economiche miopi; vittime di tante forme di violenza, dalla prostituzione alla droga, e umiliate nel loro intimo. Come dimenticare, inoltre, i milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti, spesso strumentalizzati per uso politico, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza? E tante persone senzatetto ed emarginate che si aggirano per le strade delle nostre città?
Quante volte vediamo i poveri nelle discariche a raccogliere il frutto dello scarto e del superfluo, per trovare qualcosa di cui nutrirsi o vestirsi! Diventati loro stessi parte di una discarica umana sono trattati da rifiuti, senza che alcun senso di colpa investa quanti sono complici di questo scandalo. Giudicati spesso parassiti della società, ai poveri non si perdona neppure la loro povertà. Il giudizio è sempre all’erta. Non possono permettersi di essere timidi o scoraggiati, sono percepiti come minacciosi o incapaci, solo perché poveri….”