Oggi, domenica 17 novembre, si celebra la terza Giornata mondiale dei poveri, istituita da papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia, e l’arcidiocesi di Ancona-Osimo ha deciso di viverla con una serie di appuntamenti: un convegno, pranzi con i poveri, giochi, animazione e preghiera. «La Giornata mondiale dei poveri – spiega mons. Angelo Spina, arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo – è un “segno concreto” del Giubileo straordinario della misericordia del 2016. Così la definisce papa Francesco nella Lettera apostolica Misericordia et misera a conclusione dell’Anno Santo, con cui ha istituito l’appuntamento. La Giornata intende aiutare le comunità e ciascun battezzato a riflettere su come la povertà stia al cuore del Vangelo e sul fatto che, fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa, non potrà esserci giustizia né pace sociale. L’intenzione del Papa è l’inclusione dei poveri nella via dell’evangelizzazione. Il Papa istituì questa Giornata per una intuizione avuta durante l’omelia nel Giubileo dei poveri, la domenica precedente alla chiusura della porta Santa di San Pietro. Nella Basilica stracolma di poveri, alzando gli occhi dal testo scritto dell’omelia, aggiunse a braccio: “Quanto vorrei che questa fosse la Giornata mondiale dei poveri”. In che senso i poveri evangelizzano? Essi ci ricordano che l’evangelizzazione non va a senso unico dalla Chiesa, da noi pastori, volontari, operatori verso i poveri. Ma è vero che c’è una reciprocità. I poveri sono lì a evangelizzare la Chiesa, i pastori, i fedeli perché ci fanno scoprire contenuti del Vangelo che noi conosciamo forse teoricamente, ma che loro vivono. San Lorenzo diceva che i poveri sono il vero tesoro della Chiesa. E aveva ragione».
«Se nel passato veniva combattuta la povertà – continua l’arcivescovo – oggi vengono combattuti i poveri, nel senso che vengono scartati ed emarginati, come se fossero un pericolo. I poveri invece sono persone da accogliere. Sono una ricchezza e Gesù Cristo ci rimanda ai poveri perché in essi si fa presente: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere”. I poveri ci salvano perché ci permettono di incontrare il volto di Gesù Cristo. Oggi mettere mano al portafoglio non è facile e siamo diventati tutti più chiusi, ma in questa Giornata mondiale dei poveri ci sono tre atteggiamenti che non costano un quattrino: fermati, sorridi e ascolta. Sono tre atteggiamenti per ritrovare la nostra umanità senza spendere un soldo, poi il cuore deciderà cosa fare». L’arcivescovo ricorda anche che «la povertà più grande oggi è la mancanza di Dio. Il compito della Chiesa è portare Dio agli uomini, altrimenti la trasformiamo in una Ong, in assistenzialismo».
Il tema di quest’anno scelto dal Pontefice per la Giornata mondiale dei poveri trae spunto dal Salmo 9,19 “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”, e da venerdì 15 novembre ad oggi sono tante le iniziative organizzate nelle comunità parrocchiali dell’arcidiocesi, a partire dal convegno organizzato dalla Caritas venerdì ad Osimo, nella Sala Bocchetti della Basilica di san Giuseppe da Copertino, in cui sono stati invitati Paolo Ramonda, presidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Giuseppe Dardes, responsabile formazione fio.PSD, e l’arcivescovo Angelo Spina. Sabato 16 novembre, nel teatrino della chiesa dei SS. Cosma e Damiano ad Ancona, c’è stato il pranzo con i poveri, alcuni giochi tra cui un cruciverba e dalle 15 animazione per i bambini, mentre ad Osimo nel pomeriggio c’è stata l’animazione e alle 20 l’adorazione eucaristica nella chiesa della SS. Trinità. Oggi, 17 novembre, ad Osimo: la santa messa e il pranzo con i poveri nella basilica di san Giuseppe da Copertino.
Tra i giochi proposti ad Ancona e ad Osimo, i bambini si sono divisi in tre squadre: gli operatori di pace/angeli, gli scartisti (indifferenti verso i poveri), e gli speranzosi. Lo scopo del gioco era abbattere il muro dell’indifferenza e delle ingiustizie sociali, creato con degli scatoloni che riportavano parole e immagini che rimandavano alle povertà citate nel messaggio di Papa Francesco al paragrafo 2 (vittime di violenza, guerra, prostituzione, immigrati, senzatetto…). Ma nel muro erano inseriti anche scatoloni che descrivevano l’agire di Dio a favore dei poveri attraverso le mani degli operatori di pace (ascolta, interviene, protegge, salva, riscatta, difende, accoglie, aiuta, spera….). Al via i ragazzi hanno preso uno scatolone e, a staffetta, hanno raggiunto il muro: gli scartisti hanno aggiunto un mattone/scatolone ogni volta che un componente della loro squadra arrivava al muro, gli speranzosi li hanno tolti. Gli operatori di pace, tramite alcuni espedienti, hanno aiutato gli speranzosi. Alla fine del gioco i ragazzi hanno vissuto un momento di confronto e di riflessione.
Di seguito la riflessione integrale dell’arcivescovo Angelo Spina, in occasione della Giornata mondiale dei poveri 2019.
Riflessione Mons. Angelo Spina – Giornata del Povero 2019
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