Avrà inizio l’otto di dicembre il Giubileo Lauretano per celebrare il centenario della proclamazione della Beata Vergine Maria di Loreto a patrona degli aviatori. L’icona della “Santa Casa in volo” con Maria fu subito accostata agli aerei che all’inizio venivano chiamati “le case volanti”. Il 24 marzo 1920, accogliendo i desideri di molti piloti d’aereo reduci della prima guerra mondiale, papa Benedetto XV proclamò la «Beatissima Vergine Maria, denominata di Loreto, la principale patrona presso Dio di tutti i viaggiatori in aereo». Tanti sono i fedeli provenienti da ogni parte del mondo che sostano in preghiera nella Santa Casa. Duemila anni fa, in quella casa, tra quelle mura, a Nazaret, c’era Maria ad ascoltare le parole dell’Angelo: “Rallegrati Maria, ricolma del favore di Dio”.
La Santa Casa di Loreto sin dall’inizio del suo arrivo nel 1294, collocata sulla strada, portò con sé una ricchezza di grazia che continua nel tempo. É il luogo dove per mezzo del “sì” di Maria, Dio si è fatto uomo. Papa Francesco nel suo libro Ave Maria ha scritto: “Dio saluta una donna, la saluta con una verità grande: «Io ti ho fatta piena del mio amore, piena di me e così sarai piena del mio Figlio e poi di tutti i figli della Chiesa». Ma la grazia non finisce lì: la bellezza della Madonna è una bellezza che dà frutto, una bellezza di madre. Maria è piena di grazia, cioè è immacolata, piena della presenza di Dio, non c’è posto in Lei per il peccato, è vuota di peccato e per questo è sempre giovane, perché il peccato rende vecchi in quanto chiude il cuore e lo fa sfiorire. Maria ha reso bella la sua vita non nell’apparenza, in ciò che passa, ma con il cuore puntato su Dio che illumina la vita rendendola bella.
Maria è benedetta perché è nata senza colpa, è senza peccato. É stata eletta per essere madre di Dio. La Casa di Nazaret diventa allora il luogo che per mezzo di Maria ci appartiene perché siamo Chiesa, comunità, famiglia. In quella casa le persone possono trovare il clima, il calore che permette di imparare a crescere umanamente e capire che non siamo oggetti invitati a consumare e ad essere consumati. Non siamo merce di scambio. Siamo figli, siamo famiglia, siamo popolo di Dio. Lo sguardo materno di Maria ci ricorda che siamo fratelli, ci apparteniamo l’uno all’altro. Il suo sguardo ci insegna che dobbiamo imparare a prenderci cura della vita nello stesso modo e con la stessa tenerezza con cui Lei se n’è presa cura: seminando speranza, seminando fraternità.
Il Santo Padre ha concesso il Giubileo lauretano per i tutti i viaggiatori in aereo, militari e civili, e per tutti coloro che giungeranno pellegrini al Santuario della Santa Casa da ogni parte del mondo. Il Giubileo Lauretano ci aiuterà a vivere spiritualmente la grazia del Giubileo per costruire insieme la grande casa del mondo per la gloria di Dio e la concordia di tutti gli uomini guardando a Maria, la donna dal cuore senza peccato, la donna del “sì” della fede, fino ai piedi della croce, la madre della Chiesa e madre nostra che ci tiene uniti come figli, ci fa sentire fratelli per portarci a Cristo salvatore e redentore per entrare nel mistero di Dio, eterna carità, gioia della vita dell’uomo.
Nella Santa Casa, davanti all’effige della Madre del Redentore e della Chiesa, Santi e Beati hanno risposto alla propria vocazione, i malati hanno invocato consolazione nella sofferenza, il popolo di Dio ha iniziato a lodare e a supplicare Santa Maria con le Litanie lauretane, note in tutto il mondo. In modo particolare quanti viaggiano in aereo hanno trovato in lei la celeste patrona. Alla luce di tutto questo, il Santo Padre Francesco ha decretato con la sua autorità che la memoria facoltativa della Beata Maria Vergine di Loreto sia iscritta nel Calendario Romano il 10 dicembre, giorno in cui vi è la festa a Loreto, e celebrata ogni anno.
+ Angelo, Arcivescovo