“Giustizia come condizione per la pace nell’insegnamento di Papa Francesco” è stato il tema della prolusione del dott. Vincenzo Buonomo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, intervenuto il 3 dicembre all’inaugurazione dell’anno accademico 2019/2020 dell’Istituto Teologico Marchigiano. All’incontro erano presenti gli studenti, i docenti, le autorità, Mons. Piero Coccia, presidente della CEM, Mons. Angelo Spina, arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo, Mons. Francesco Manenti, vescovo di Senigallia, Mons. Rocco Pennacchio, vescovo di Fermo, il preside del’Istituto teologico marchigiano don Enrico Brancozzi, e il direttore ISSR padre Roberto Cecconi.
L’istituto teologico marchigiano ha due sedi (Ancona e la sede distaccata di Fermo), con un totale di 159 iscritti e 47 docenti, e forma non solo i giovani in cammino verso il sacerdozio, ma anche tanti laici che approfondiscono la teologia. Il rettore della Pontificia Università Lateranense ha spiegato il ruolo chiave della formazione nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti. Da qui, l’esigenza di formare ed educare alla pace e alla giustizia. «Se volessimo riassumere in che modo papa Francesco esplicita il concetto di giustizia – ha detto Buonomo – abbiamo almeno tre strade da percorrere. La prima è la giustizia legata al dialogo e all’incontro tra le persone che, quindi, riguarda la relazione. La seconda è la giustizia come virtù cardinale perché sorretta dalla temperanza, dalla prudenza e dalla fortezza. La terza è la giustizia come strumento per il vivere e qui c’è un legame diretto con la pace. In tutti e tre gli approcci emerge un concetto di giustizia come regolatore sociale. Nella mancanza di una ordinata convivenza per il Papa c’è un problema di giustizia».
«La giustizia – ha continuato il rettore – presuppone un’educazione alla giustizia. Soltanto un’educazione delle coscienze, può essere veicolo di pace. Papa Francesco ha detto: “Dobbiamo essere pronti ad esprimere un concetto di pace legato alla giustizia. Accanto al sapiente sforzo di quella fantasia creativa che chiamiamo diplomazia che va continuamente alimentato, c’è bisogno di rinnovare e di avere gli strumenti più adatti a concretizzare l’aspirazione alla giustizia e alla pace degli uomini e delle donne di oggi”. Il Pontefice, il 24 novembre ad Hiroshima ha detto: “La pace non è più di un “suono di parole” se non si fonda sulla verità, se non si costruisce secondo la giustizia, se non è vivificata e completata dalla carità e se non si realizza nella libertà”. Ecco che per la pace e la giustizia c’è bisogno di formazione. Gli operatori della pace e della giustizia devono essere formati, non possono essere semplicemente informati».
«L’Istituto Teologico Marchigiano è un polo culturale che rilascia titoli accademici – spiega il preside don Enrico Brancozzi – in forza del particolare legame che vanta con la Pontificia Università Lateranense. Esso è promosso da tutte le diocesi marchigiane e ospita oltre cento studenti tra il ciclo istituzionale e il biennio di licenza in teologia sacramentaria. L’iter di formazione è aperto a tutti, particolarmente a quanti desiderano approfondire la propria esperienza di fede attraverso lo studio scientifico della Bibbia e delle altre discipline teologiche. Accanto alla trattazione classica, viene proposto anche un percorso di approfondimento su temi sociali ed ecclesiali di particolare attualità come le questioni dell’emarginazione, le scienze della comunicazione, la storia delle religioni e lo sviluppo delle confessioni cristiane. Si tratta di percorsi aperti a tutti, ma indispensabili per la formazione degli operatori pastorali, dell’oratorio e della carità. Il titolo quinquennale abilita all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado. A questo scopo vengono offerti corsi propedeutici concernenti gli ambiti della psicologia dello sviluppo, della pedagogia e della didattica».
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