È stato incentrato su san Francesco il tradizionale incontro per gli auguri natalizi con le Autorità che si è svolto lunedì 9 dicembre, presso il Centro Pastorale “Stella Maris” di Colle Ameno. Oltre a Mons. Angelo Spina, arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo, e a Mons. Piero Coccia, presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, erano presenti il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il vicesindaco di Ancona Pierpaolo Sediari, il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, il questore Claudio Cracovia, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Rodolfo Giampieri, il presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi, e tante altre Autorità civili e militari.
All’inizio dell’incontro è stato proiettato il docufilm “Francesco, pellegrino di pace e le Marche”, realizzato da Nonsolovideo srl e scritto e diretto da Mons. Angelo Spina, in occasione degli 800 anni dalla partenza di san Francesco dal porto di Ancona per l’Oriente. Un anniversario che ha portato l’arcivescovo a promuovere in diocesi un anno francescano e la nascita di un tavolo tecnico con diversi enti (Arcidiocesi di Ancona-Osimo, Regione Marche, Anci Marche, Autorità di Sistema Portuale, Comune di Ancona, Camera di Commercio delle Marche, Univpm, Capitaneria di Porto, i tre ordini francescani), per celebrare degnamente questa ricorrenza e promuovere una serie di iniziative.
Al termine della proiezione, Mons. Piero Coccia ha sottolineato che «l’Arcidiocesi di Ancona-Osimo ha fatto quest’anno un grandissimo lavoro, utile per l’intera regione. Il 3 e il 4 ottobre 2020, infatti, le Marche saranno la regione che offrirà ad Assisi l’olio per alimentare la lampada che arde dinanzi alla tomba di san Francesco. Un gesto simbolico che ci dice come oggi la coscienza francescana sia di grande attualità, necessaria di fronte a tante emergenze e urgenze che viviamo». In vista del Natale, Mons. Coccia ha fatto «l’augurio delle tre 3 R. L’Italia è un paese che ha bisogno di essere ricostruito nell’anima, ricucito in tante situazioni dove ci sono fratture, e riunito perché è importante riscoprire la comunità».
Mons. Angelo Spina ha fatto invece una breve riflessione su san Francesco, spiegando alcuni sguardi del santo presenti sugli affreschi di Giotto nella basilica superiore di Assisi, sul lato destro della chiesa. «Nel primo affresco – ha spiegato – Francesco non è ancora convertito e quando passa per Assisi vede un signore che stende mantelli sulla strada. Qui Francesco guarda a terra e, mai come oggi, c’è bisogno di guardare la nostra madre terra che protesta. È la casa comune che dobbiamo custodire con responsabilità, amore e sapienza». Nella seconda scena, «Francesco incontra un povero cavaliere malandato, scende da cavallo e gli dà il suo mantello intero. Il secondo sguardo è volto a volto. Poi Giotto raffigura Francesco che dorme, con uno sguardo da sogno. Mentre dorme il Signore gli fa vedere tutte le armature. Qual è il nostro sogno? Quello che mettiamo come corazza o ciò che siamo, perché dentro abbiamo una profondità che è più importante di ciò che indossiamo?».
Infine l’Arcivescovo ha mostrato l’affresco dove Francesco nella chiesa di san Damiano guarda il Crocifisso e la scena in cui si toglie i vestiti nella piazza di Assisi. «Francesco guarda in alto verso il Crocifisso – ha spiegato – e si sente abbracciato. Qui riceve un invito al cambiamento che lui accoglie. Nella scena della piazza, quando si toglie gli abiti davanti al padre e al vescovo Guido, Giotto in cielo ha disegnato la mano di Dio e, anche in questo caso, il santo guarda in alto. Ciò significa che chi guarda verso Dio ha un bel Gps che conduce nella direzione giusta». L’Arcivescovo ha poi parlato del presepe. «Francesco arriva a Greccio nel Natale del 1223 – ha spiegato – e qui vuole fare il presepe vivente. Proprio a Greccio è andato papa Francesco il primo dicembre, dove ha firmato una lettera che ci spiega cosa è il presepe. Non è una favoletta, il presepe è lo sguardo di un Dio che si fa uomo e ti guarda, ti ama, prende la tua umanità e la innalza verso l’alto».
L’incontro è terminato con un brindisi finale e con la consegna di un dono natalizio. L’Arcivescovo ha regalato ai presenti il libro “Itinerari francescani nelle Marche, terra dei Fioretti”, scritto da padre Ferdinando Campana, il libro “A piedi nudi, il cammino di Francesco nelle Marche”, scritto da Mons. Spina, e la copia di un bassorilievo in bronzo, raffigurante il santo e una porta con la scritta “Ancona, porta d’Oriente, via della pace 1219-2019”.
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