Nell’ottavo centenario della partenza di san Francesco dal porto di Ancona per la Terra Santa, l’Arcivescovo Angelo Spina ha voluto dedicare al santo un’opera, che è stata inaugurata venerdì 13 dicembre al porto antico. Si tratta di un bassorilievo in bronzo posizionato nella banchina 1, che il primo settembre è stata intitolata a san Francesco durante la Festa del mare. All’inaugurazione hanno partecipato Mons. Angelo Spina, il Presidente dell’Autorità di Sistema portuale Rodolfo Giampieri, il contrammiraglio Enrico Moretti, Comandante del porto di Ancona, e le autorità civili e militari.
L’opera è stata ideata da Mons. Angelo Spina, realizzata dall’artista Ettore Marinelli e fusa presso la Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, fra le più antiche al mondo e specializzata nella costruzione di campane. Il bozzetto dell’opera era stato presentato il 4 ottobre, giorno di San Francesco, a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci. L’immagine rappresenta San Francesco a bordo di un’imbarcazione che parte da Ancona, porta d’Oriente e via della pace. «In una mano, stretta al petto ha una colomba, – spiega l’arcivescovo – segno che il suo cuore è pacifico, e nell’altra mano ha un’altra colomba che viene inviata per andare lontano a portare pace. Francesco è un uomo di pace e uno strumento di pace, in quanto vive una dimensione religiosa, trinitaria, raffigurata con dei simboli: la nube in alto indica il Padre, la croce il Figlio, e la vela gonfia lo Spirito Santo. È l’amore di Dio che muove Francesco ad uscire da se stesso e ad andare oltre, a portare l’annuncio della buona notizia, del Vangelo, che Dio ama tutti e che ogni uomo è fratello».
«La vita di san Francesco è stata vissuta in armonia con Dio, con il creato e con gli uomini, – continua – nel segno di una fraternità universale, come ha scritto nel Cantico delle Creature, i cui elementi sono così raffigurati: in basso a sinistra ci sono diverse specie di pesci nel mare; in alto le nuvole, la luna e il sole». Accanto alla figura del santo, c’è la scritta “Ancona, porta d’Oriente, via della pace 1219-2019. Ottocento anni dalla partenza di S. Francesco dal porto di Ancona per la Terra Santa”. «La città non è solo porta d’Oriente per le sue origini greche, – continua – ma anche via della pace, in quanto 800 anni fa Francesco partì dal porto disarmato, come pellegrino di pace, durante la V Crociata, per incontrare il sultano Al-Malik Al-Kamil in Egitto. Lui non ebbe paura di aprirsi al dialogo. Oggi questo evento ci ricorda che è importante vincere la paura, aprirsi al dialogo con l’altro che è diverso, educare alla pace e promuovere l’ecologia ambientale e umana».
«È stato un onore per me realizzare quest’opera – dichiara l’artista Ettore Marinelli – e sono felice che sia stata collocata nel porto di Ancona. Da mille anni la Pontificia Fonderia Marinelli realizza campane e io rappresento la ventisettesima generazione». «A bordo della nave Amerigo Vespucci avevamo promesso la realizzazione di quest’opera – dichiara Rodolfo Giampieri – e abbiamo mantenuto la promessa. Nella banchina più bella e importante del porto, dedicata a san Francesco, oggi abbiamo inaugurato questo importante bassorilievo che guarda il mare e l‘orizzonte. Un’opera che richiama un altro bassorilievo su san Francesco, presente all’interno della cattedrale di san Ciriaco». «Quest’opera è un segno importante per il porto di Ancona – sottolinea il contrammiraglio Enrico Moretti – e ricorda un evento accaduto qui 800 anni fa. Come fece san Francesco, ognuno di noi deve impegnarsi per favorire la pace, l’incontro e il dialogo».
Dopo l’inaugurazione dell’opera in bronzo, è stato benedetto il presepe del porto, allestito alla Portella Panunzi dall’associazione Stella Maris, che si potrà visitare fino al 6 gennaio 2020. Con la Sacra Famiglia, sono gli elementi del mare i protagonisti di questo presepe: una barca, una lancia del 1925, la “7° Cavalleria”, le reti da pesca, le nasse, i reperti di antica manifattura, messi a disposizione dal Comitato Museo del mare, i tronchi d’albero trasportati dalle onde e recuperati dalle persone. Elementi che simboleggiano il legame fra il porto, il lavoro, la sua storia e la vita di tutti coloro che vi operano o vi passano. Al termine della mattinata, l’Arcivescovo ha incontrato la comunità portuale per i tradizionali auguri natalizi, presso la Sala Marconi dell’Autorità di Sistema Portuale.
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