In occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), lunedì 20 gennaio presso il seminario regionale, è stata organizzata una serata ecumenica per i giovani. Un’occasione per incontrarsi, conoscersi e pregare insieme per l’unità, durante la quale è stato approfondito il tema di quest’anno. La frase proposta dal gruppo di lavoro di Malta e Gozo come tema per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2020, è “Ci trattarono con gentilezza” (Atti 28, 2) e fa riferimento al naufragio dell’apostolo Paolo che, diretto a Roma in catene, approda con gli altri compagni di viaggio sulle coste maltesi. Qui gli abitanti accolgono i naufraghi, ospitandoli per tre mesi.
Dopo il saluto del rettore del seminario don Claudio Marchetti, e di Mons. Angelo Spina, arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo, è stato dato il benvenuto ai rappresentanti delle confessioni cristiane presenti: il pastore avventista Johnatan Breci e il parroco ortodosso romeno Ionel Barbarasa. Presenti all’incontro anche don Valter Pierini, direttore dell’ufficio diocesano ecumenico, e Anna e Alessandro Mattioni del Gruppo Interconfessionale in Dialogo (Gid). All’inizio della serata i seminaristi hanno invocato lo Spirito Santo con un canto e, dopo la preghiera comunitaria, è stato letto il passo biblico tratto dagli Atti degli Apostoli e riguardante il naufragio di san Paolo. Dopodiché, come segno di condivisione e comunione, i rappresentanti delle confessioni cristiane hanno spezzato il pane che è stato distribuito a tutti i presenti.
«L’episodio del naufragio dell’apostolo Paolo – si legge nel sussidio preparato per la Settimana – ripropone il dramma dell’umanità di fronte alla terrificante potenza degli elementi della natura» e la capacità di Paolo di ergersi «come un faro di pace nel tumulto», perché «egli sa che la sua vita è nelle mani di Dio. Grazie alla sua fede, egli ha fiducia che comparirà davanti all’imperatore a Roma, e può alzarsi davanti ai suoi compagni di viaggio per rendere gloria a Dio. Tutti ne sono incoraggiati e, seguendo l’esempio di Paolo, condividono insieme il pane confidando nelle sue parole e uniti da una nuova speranza».
San Paolo, in mezzo alla tempesta, si fida di Dio, e i presenti sono stati invitati a dividersi in gruppi e a riflettere sulla fiducia in Dio e sulla divina provvidenza. Tra le attività proposte, quella di abbandonarsi all’indietro, lasciandosi prendere dagli altri, oppure il camminare bendati, fidandosi delle indicazioni di altri giovani. Infine un terzo gruppo ha riflettuto sulle proprie prigionie, partendo da quella di san Paolo. Tutti i presenti si sono poi riuniti per ascoltare la riflessione di don Luca Bottegoni, padre spirituale dei seminaristi, e prima della cena, è stato consegnato ai presenti un pacchetto contenente semi di grano, simbolo dell’incontro che germoglierà e porterà frutto in futuro.
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