L’11 febbraio 2020 si celebrerà la XXVIII Giornata Mondiale del Malato. Il tema di quest’ anno è: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11, 28) Consolati da Cristo per essere noi stessi consolazione degli afflitti.
Nella XXVIII Giornata Mondiale del Malato, Gesù rivolge l’invito agli ammalati e agli oppressi, ai poveri che sanno di dipendere interamente da Dio e che, feriti dal peso della prova, hanno bisogno di guarigione. Gesù Cristo, a chi vive l’angoscia per la propria situazione di fragilità, dolore e debolezza, non impone leggi, ma offre la sua misericordia, cioè la sua persona ristoratrice. Gesù guarda l’umanità ferita. Egli ha occhi che vedono, che si accorgono, perché guardano in profondità, non corrono indifferenti, ma si fermano e accolgono tutto l’uomo, ogni uomo nella sua condizione di salute, senza scartare nessuno, invitando ciascuno ad entrare nella sua vita per fare esperienza di tenerezza. (Papa Francesco, messaggio per la XXVIII Giornata Mondiale del Malato)
In questa condizione i malati, ma anche coloro che stanno accanto a chi soffre, hanno certamente bisogno di un luogo per trovare ristoro. La Chiesa vuole essere sempre più e sempre meglio la “locanda” del Buon Samaritano che è Cristo (cfr. Lc 10,34), cioè la casa dove potete trovare la sua grazia che si esprime nella familiarità, nell’accoglienza, nel sollievo. In questa casa si potranno incontrare le persone che, guarite dalla misericordia di Dio nella loro fragilità, sapranno dare aiuto a portare la croce facendo delle proprie ferite delle feritoie, attraverso le quali guardare l’orizzonte al di là della malattia e ricevere luce e aria per la vita.
In tale opera di ristoro verso i fratelli infermi si colloca il servizio degli operatori sanitari, medici, infermieri, personale sanitario e amministrativo, ausiliari, volontari che con competenza agiscono facendo sentire la presenza di Cristo, che offre consolazione e si fa carico della persona malata curandone le ferite. Ma anche loro sono uomini e donne con le loro fragilità e pure le loro malattie. Per loro in modo particolare vale che, «una volta ricevuto il ristoro e il conforto di Cristo, siamo chiamati a nostra volta a diventare ristoro e conforto per i fratelli, con atteggiamento mite e umile, ad imitazione del Maestro» (Angelus 6 luglio 2014).
Pur rispettando la tradizione, la celebrazione della Giornata del Malato nella nostra Arcidiocesi si arricchisce di due appuntamenti:
Domenica 9 febbraio 2020
- alle ore 10.30 presso la Chiesa Parrocchiale di Maria SS Madre di Dio delle Torrette l’Arcivescovo celebrerà l’Eucaristia
- alle ore 16.30 presso la Cappella dell’Ospedale delle Torrette l’Arcivescovo celebrerà l’Eucaristia per i malati ricoverati.
La data è stata anticipata alla domenica precedente l’11 febbraio al fine di favorire la partecipazione, in un giorno festivo, dei malati e di tutte le Associazioni che si impegnano nella Pastorale della Salute.
Durante la S. Messa del mattino, nella Parrocchia delle Torrette, verrà amministrato il Sacramento dell’Unzione degli Infermi alle persone malate.
Disponibili al download, il Messaggio del Papa e il materiale offerto dalla CEI per la XXVIII festa del Malato:
- MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO XXVIII GIORNATA MONDIALE MALATO
- GMM20_SchedaAnimazione_A5_stampa
- GMM20_SchedaLiturgica_A5_stampa
- GMM20_SchedaPastorale_A5_stampa
- GMM20_Cartolina_9x14_stampa