In occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio 2021), mercoledì 20 gennaio si è svolta una serata ecumenica per tutti i giovani cristiani, presso il Pontificio seminario marchigiano Pio XI. A causa del covid, hanno partecipato all’incontro solo i seminaristi, l’Arcivescovo Angelo Spina, il pastore della chiesa battista delle Marche Amado Luis Giuliani e il pastore avventista Gionatan Breci, ma sono tante le persone che hanno seguito l’evento online, tramite Zoom e sulla pagina Fb del Seminario.
Dopo i saluti del rettore del seminario, don Claudio Marchetti, è stato letto il Vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 1-17), a cui è seguita la riflessione del pastore Amado Luis Giuliani sul tema della Settimana: “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto”. «È l’amore di Cristo che ci unisce – ha detto Amado Luis Giuliani – se rimaniamo in Lui riusciremo a superare questo momento e a vedere il frutto dell’amore di Cristo in ciascuno di noi».
Anche l’Arcivescovo Angelo Spina ha invitato i presenti a «rimanere uniti a Gesù che è la vite. Se rimaniamo uniti a Lui, in questo periodo di pandemia porteremo frutti buoni che sono quelli della speranza e della carità. Ci sentiremo fratelli, seguendo Lui che è venuto per dare tutto se stesso e la vita eterna». «È sempre un piacere essere qui e condividere ciò che ci accomuna, ovvero Gesù Cristo e la Sua Parola», ha commentato il pastore Gionatan Breci.
Dopo la riflessione, sono stati formati dei gruppi che hanno condiviso alcune riflessioni, partendo da alcune domande preparate dai seminaristi:
-Nella mia vita c’è un episodio in cui ho sperimentato in modo particolare l’unione con Cristo e il Suo amore per me?
-Rimango unito a Cristo, unico tralcio, custodendo la Sua Parola in me e mettendola in pratica nella vita?
-Cosa posso fare concretamente nella vita per unirmi di più a Cristo e ai fratelli?
-Qual è il frutto che mi piacerebbe portare per rendere gloria al Padre e ringraziarlo del Suo amore per me?
Infine, come gesto finale, l’Arcivescovo, i due pastori, il rettore e due seminaristi, si sono avvicinati al cero centrale e ciascuno ha acceso la propria candela pregando in silenzio. Questo il significato del gesto: il cero centrale rappresenta Cristo e, più ci avviciniamo a Lui, più ci avviciniamo gli uni agli altri. L’incontro è poi terminato con la recita del Padre Nostro.
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