I nonni sono l’anello di congiunzione tra le generazioni, trasmettono ai giovani esperienza di vita e di fede. I nonni sono figure fondamentali, sono la nostra memoria. Per questo Papa Francesco ha deciso di istituire la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si terrà ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della festa dei santi Gioacchino e Anna, i nonni di Gesù, e che quest’anno cade domenica il 25 luglio.
Nel messaggio che il Papa ha inviato ai nonni scrive: «C’è ancora bisogno di voi La Chiesa non vi lascia soli…Ascoltate bene: qual è la vocazione nostra oggi, alla nostra età? Custodire le radici, trasmettere la fede ai giovani e prendersi cura dei piccoli. Non dimenticate questo. Non importa quanti anni hai, se lavori ancora oppure no, se sei rimasto solo o hai una famiglia, se sei diventato nonna o nonno da giovane o più in là con gli anni, se sei ancora autonomo o se hai bisogno di essere assistito, perché non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti. C’è bisogno di mettersi in cammino e, soprattutto, di uscire da sé stessi per intraprendere qualcosa di nuovo. C’è, dunque, una vocazione rinnovata anche per te in un momento cruciale della storia>>.
Tante volt il Papa nei suoi discorsi ha fatto riferimento agli anziani. Gli anziani, i nonni hanno una capacità di capire le situazioni più difficili, per questo sanno trasmettere la storia di una famiglia, di una comunità, di un popolo: perché sono un “popolo” di alberi le cui radici continuano a portare frutto, nonostante la vecchiaia, che non toglie peso agli anni. Sono “Polmoni di umanità” in un paese, in un quartiere, in una parrocchia. Bussole indispensabili nelle ordinarie difficoltà quotidiane ma anche pilastri di cemento armato, se si tratta di mantenere salda la fiammella della fede quando si è vittime di persecuzioni e discriminazioni. “Una delle cose più belle della vita di famiglia, della nostra vita umana di famiglia, è accarezzare un bambino e lasciarsi accarezzare da un nonno e da una nonna”. È così che si può restare “alberi vivi”: è sui nonni, che i nipoti devono “misurare il proprio passo”.
Custodi della vita: “Proprio in quanto persone della cosiddetta terza età voi, o meglio noi – perché anch’io ne faccio parte -, siamo chiamati a operare per lo sviluppo della cultura della vita, testimoniando che ogni stagione dell’esistenza è un dono di Dio e ha una sua bellezza e una sua importanza, anche se segnate da fragilità”. (Udienza all’Associazione nazionale lavoratori anziani, 15 ottobre 2016).
Poeti della preghiera: “Cari nonni, cari anziani, mettiamoci nella scia di questi vecchi [Simeone e Anna] straordinari! Diventiamo anche noi un po’ poeti della preghiera: prendiamo gusto a cercare parole nostre, riappropriamoci di quelle che ci insegna la Parola di Dio. È un grande dono per la Chiesa, la preghiera dei nonni e degli anziani!”. (Udienza generale, 11 marzo 2015)
Testimoni di saggezza: “Il futuro del mondo è in questa alleanza tra i giovani e gli anziani. Chi, se non i giovani, può prendere i sogni degli anziani e portarli avanti? Ma per questo è necessario continuare a sognare: nei nostri sogni di giustizia, di pace, di solidarietà risiede la possibilità che i nostri giovani abbiano nuove visioni, e si possa insieme costruire il futuro … Che ciascuno di noi impari a ripetere a tutti, e in particolare ai più giovani, quelle parole di consolazione che oggi abbiamo sentito rivolte a noi: “Io sono con te tutti i giorni”. Avanti e coraggio! Che il Signore vi benedica. (Messaggio giornata dei nonni 2021).