Come ogni prima domenica di settembre, anche quest’anno Ancona ha rinnovato il suo legame con il mare e il porto con la tradizionale Festa del mare, organizzata dall’associazione Stella Maris, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Ancona-Osimo, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, la Capitaneria di Porto di Ancona e il Comune di Ancona. Anche se in forma ridotta a causa del covid, si sono comunque svolti i momenti principali della festa: la processione in mare, il corteo delle barche, il lancio della corona in memoria dei caduti in mare e la benedizione dell’Arcivescovo Angelo Spina. Alle 17.30 la statua della Madonna Stella Maris, dalla cappellina del porto è stata portata in processione fino al rimorchiatore Elisabetta. A bordo il cappellano del porto don Dino Cecconi ha animato un momento di preghiera, a cui hanno partecipato le autorità, tra cui il prefetto Darco Pellos, l’ammiraglio Enrico Moretti, comandante della Capitaneria di porto di Ancona, l’assessore al Porto del Comune di Ancona Ida Simonella, e il presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri.
«In questi giorni – ha detto l’Arcivescovo Angelo Spina – stiamo celebrando il decimo anniversario del Congresso Eucaristico Nazionale che si svolse ad Ancona nel 2011 e vide protagonista il mare. Papa Benedetto XVI celebrò la Santa Messa all’interno del porto, nell’area della Fincantieri, che viveva una profonda crisi. Il Congresso avviò un ciclo nuovo: il cantiere si riprese, arrivarono nuove commesse e ora Fincantieri è una realtà viva. Anche il porto è al centro di grandi trasformazioni ed è giusto contemplare la bellezza e la vita che ci sono nel mare, che ci racconta il lavoro e la fatica dei pescatori e ci dona momenti di sport e divertimento. È dunque importante non rovinarlo, ma ahimè il mare ci porta anche a fare una riflessione. Non possiamo voltarci dall’altra parte, mentre molte persone lo attraversano con una speranza di vita e purtroppo non vengono soccorse. Le loro mani alzate che chiedono un aiuto sono una preghiera prima dell’ultimo respiro. Credo che in quei momenti bui e drammatici, la Madonna sia vicina a queste persone come le mamme stanno vicine ai loro figli. Lei prega ed è vicina nel momento della morte, come recitiamo nell’Ave Maria. Invochiamola dunque perché ci porti a Cristo, l’Eucaristia, pane spezzato, affinché possiamo costruire civiltà dell’amore».
«Il legame di Ancona con il mare non deve essere mai dimenticato – ha detto don Dino Cecconi – e questa festa è sempre un’occasione per ringraziare il Signore. Il porto è accoglienza, ospitalità e sicurezza e ricordare oggi il Congresso Eucaristico significa ravvivare l’impegno per continuare a costruire, affinché quel seme piantato cresca sempre di più». Nonostante le restrizioni dovute al covid, gli organizzatori hanno voluto fortemente festeggiare la festa del mare per «celebrare lo sposalizio di Ancona con il suo mare sotto la protezione della Madonna, e perché è un segno di resistenza», ha sottolineato l’ammiraglio Enrico Moretti. «Abbiamo sempre continuato a lavorare – ha spiegato – insieme a tutte le altre amministrazioni dello Stato per garantire il servizio alla collettività ed è giusto riunirsi per questo momento di festa e preghiera».
«Anche se organizzata in forma ridotta a causa della pandemia – ha detto Marco Brugiapaglia, presidente dell’associazione Stella Maris – questa manifestazione è una tradizionale festa che non deve essere mai abbandonata. Speriamo comunque di tornare il prossimo anno a festeggiarla con tutta la cittadinanza». «La processione in mare è uno dei momenti più profondi e intimi della festa – ha sottolineato l’assessore Ida Simonella – perché ricorda le persone che vivono di mare o che nel mare passano e coloro che purtroppo sono morte per attraversarlo. Soprattutto in questo periodo difficile di pandemia è giusto celebrare questa festa e la grande partecipazione delle barche dimostra quanto gli anconetani abbiano a cuore questo appuntamento». Dopo la preghiera, l’Arcivescovo ha benedetto i presenti e, insieme all’assessore Simonella, ha lanciato la corona d’alloro in onore dei caduti in mare.
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