In merito alla notizia sull’autorizzazione al suicidio assistito da parte del comitato etico dell’azienda sanitaria delle Marche nei confronti di un 43enne paziente marchigiano tetraplegico immobilizzato da 10 anni, i Vescovi delle Marche «esprimono vicinanza e pregano per chi è nella sofferenza di ogni malattia o sta affrontando situazioni di dolore e di sofferenza. Si rammaricano che ci sia chi nella sofferenza ritiene di rinunciare alla vita, scelta che ritengono di non poter mai condividere. Esortano a non perdere mai la speranza anche nella malattia e nei momenti più dolorosi, ricorrendo a tutti i mezzi che la medicina mette a disposizione per lenire il dolore. Ritengono che la scelta di darsi la morte non sia mai giustificabile e che compito di solidarietà sociale sia creare le condizioni affinchè questo non avvenga mai, senza lasciare nessuno nella solitudine della sua malattia. La vita è un bene ricevuto che va sempre difeso e tutelato».
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