“Alzati e testimonia” è l’invito che Papa Francesco ha rivolto ai giovani nel messaggio per la XXXVI Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata a livello diocesano giovedì 9 dicembre, nella parrocchia Sacra Famiglia di Osimo. Il Santo Padre nel suo messaggio ha ricordato le conseguenze della pandemia, la sofferenza e l’isolamento che hanno vissuto i giovani, ma anche la solidarietà, «in ogni parte del mondo abbiamo visto molte persone, tra cui tanti giovani, lottare per la vita, seminare speranza, difendere la libertà e la giustizia, essere artefici di pace e costruttori di ponti». Così anche durante la Gmg diocesana, organizzata dalla Pastorale giovanile, i giovani hanno raccontato all’Arcivescovo Angelo Spina le difficoltà e la solitudine provate, le situazioni in cui sono caduti, ma anche come sono riusciti a rialzarsi e tutte quelle volte che hanno aiutato altri a riprendere il cammino. I giovani sono stati ascoltati e invitati a soffermarsi sulla conversione di Paolo sulla via di Damasco, su quell’”Alzati” che Gesù pronuncia e che ancora oggi è un invito più vivo che mai.
Al termine dell’incontro, i giovani hanno cenato insieme all’esterno della parrocchia, dove è stato anche acceso il fuoco per la Festa della Venuta della Santa Casa di Nazareth a Loreto, mentre dopocena è iniziata la veglia di Avvento diocesana, animata dalla Corale della Pastorale giovanile. Mons. Angelo Spina ha ricordato ai giovani che «nelle difficoltà e nei momenti bui della vita, il Signore è sempre vicino» e li ha invitati «ad aprire il loro cuore a Dio, l’unico in grado di riempirlo con il suo amore». Facendo riferimento al Vangelo letto, in cui le folle interrogano Giovanni dicendo: “Che cosa dobbiamo fare?” e lui risponde loro: “Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto”, l’Arcivescovo ha spiegato che questo significa alzarsi e non dormire nelle proprie comodità. Dunque che cosa dobbiamo fare? Cambiare il cuore. In questo tempo di Avvento non cediamo alla cultura del consumismo, perché il nostro cuore non lo può riempire nessuna cosa di questo mondo, ma solo Dio che viene con il suo amore. Se avremo nel cuore l’amore di Dio, saremo persone nuove, luminose, che non dormono e sono sveglie e in cammino per andare incontro al Signore che viene». Terminata l’omelia, cinque giovani si sono disposti davanti all’altare, ognuno in una posizione diversa: una ragazza bendata, altri due giovani seduti, un’altra con cuffie all’orecchio e computer in mano e un’altra ancora con le mani legate. A questo punto sono state lette, una ad una, le cinque esortazioni di Papa Francesco in cui invita i giovani ad alzarsi. Ad ogni esortazione, un giovane si è alzato dall’assemblea e, con un semplice gesto, ha aiutato a rialzarsi una delle persone davanti all’altare secondo l’invito rivoltogli dal Papa, e sono stati proiettati cinque brevi video:
Prima esortazione: “Alzati e testimonia la tua esperienza di cieco che ha incontrato la luce, ha visto il bene e la bellezza di Dio in se stesso, negli altri e nella comunione della Chiesa che vince ogni solitudine”. Dopo queste parole è stato proiettato un video sulla campagna #IamChurch, che racconta la sfida quotidiana delle persone con disabilità che portano il proprio contributo alla vita delle loro comunità ecclesiali.
Seconda esortazione: “Alzati e testimonia l’amore e il rispetto che è possibile instaurare nelle relazioni umane, nella vita familiare, nel dialogo tra genitori e figli, tra giovani e anziani”. Qui i giovani sono stati invitati a riflettere sulle parole del Papa: «Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili stiamo zitti, se il mondo tace e perde la gioia, vi domando: voi griderete? Per favore decidetevi prima che gridino le pietre».
Terza esortazione: “Alzati e difendi la giustizia sociale, la verità e la rettitudine, i diritti umani, i perseguitati, i poveri e i vulnerabili, coloro che non hanno voce nella società, gli immigrati”. A questo punto è stato visto un video della campagna #NoiCiSiamo, che racconta il grido dei giovani italiani senza cittadinanza.
Quarta esortazione: “Alzati e testimonia il nuovo sguardo che ti fa vedere il creato con occhi pieni di meraviglia, ti fa riconoscere la Terra come la nostra casa comune e ti dà il coraggio di difendere l’ecologia integrale”. Nel video sono comparsi gli studenti di Fridays for Future, movimento globale che chiede azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.
Quinta esortazione: “Alzati e testimonia che le esistenze fallite possono essere ricostruite, che le persone già morte nello spirito possono risorgere, che le persone schiave possono ritornare libere, che i cuori oppressi dalla tristezza possono ritrovare la speranza”. Qui i giovani hanno ascoltato la storia di Sebastiano, un ragazzo che è riuscito ad uscire dalla droga grazie alla comunità San Patrignano.
La veglia è continuata con un canto, dopodiché ognuno è stato invitato a scrivere su un post-it colorato una situazione concreta nella quale si impegnerà, nel tempo di Avvento, a testimoniare la speranza e la luce che lo abita. Ogni giovane si è dunque alzato e ha attaccato il proprio post-it sul cartellone posto sull’altare, impegnandosi in particolare a vivere le parole del Papa: “Alzati e testimonia con gioia che Cristo vive! Diffondi il suo messaggio di amore e salvezza tra i tuoi coetanei, a scuola, all’università, nel lavoro, nel mondo digitale, ovunque”. Dopo la benedizione, l’Arcivescovo ha donato a tutti i giovani l’opuscolo “Una storia, una stalla, una stella”, scritta da lui in occasione del Natale.
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