A pochi giorni dal Natale, domenica 19 dicembre si è tenuto il ritiro diocesano nella Cattedrale di San Ciriaco. Per accompagnare i fedeli al giorno della nascita di Gesù, Mons. Angelo Spina ha fatto una catechesi sul cantico del Benedictus, che la Chiesa prega tutti i giorni, quando celebra le Lodi. Dopo un breve momento di adorazione, l’Arcivescovo ha spiegato che «il Benedictus è una profezia. Quando nasce Giovanni, Zaccaria ritrova l’uso della parola e canta, profetizza dicendo: “Benedetto il Signore, Dio d’Israele…”. Il motivo per cui benediciamo il Signore è perché Lui ci ha visitato. È una visita operosa, efficace: ha redento il suo popolo, ha suscitato per noi una salvezza potente. La visita di Dio nella storia degli uomini ha un effetto che si chiama salvezza. Benedizione è dare vita: benedetto Dio che dà la vita, veniamo benedetti da Dio che ci dà vita, quella vera, che Lui può donarci perché ha vinto la morte. È il Natale della benedizione, della luce, quella vera che illumina ogni uomo e mai si spegne».
Dopo la catechesi, Mons. Angelo Spina ha celebrato due Sante Messe, la prima nella Cattedrale di San Ciriaco ad Ancona, la seconda nella Concattedrale di Osimo, per il rinnovo del mandato ai ministri straordinari dell’Eucaristia, ai quali è affidato il servizio di portare l’Eucaristia ai malati nelle loro case e di aiutare il sacerdote nella distribuzione della Comunione durante la celebrazione della Messa. I ministri straordinari dell’Eucaristia sono chiamati a portare il Signore ai fratelli più deboli e fragili e, rinnovando oggi il loro sì, hanno chiesto a Dio la grazia di essere segno visibile del Suo amore verso i sofferenti, ricordando le parole del Rito di Istituzione: “Poiché distribuirete agli altri l’Eucaristia, sappiate esercitare la carità fraterna, secondo il precetto del Signore, che nel dare in cibo ai discepoli il suo stesso corpo, disse loro: Questo è il mio comandamento, che vi amiate l’un l’altro, come io ho amato voi”. Inoltre, durante la Santa Messa ad Ancona, Andrea Paladini e Massimo Montini hanno ricevuto il ministero dell’accolitato. L’accolito è colui che è chiamato a curare il servizio dell’altare, aiutare il diacono e il sacerdote nelle azioni liturgiche, specialmente nella celebrazione della Santa Messa. Inoltre è compito dell’accolito, distribuire, come ministro straordinario, la Santa Comunione in mancanza di ministri ordinari o quando essi siano impediti o in numero insufficiente.
«A voi la Chiesa affida un servizio, – ha detto l’Arcivescovo durante l’omelia – non un potere. Più ci si fa umili, più davanti a Dio si è grandi. Più si obbedisce, si presta ascolto e si mette in pratica la Parola di Dio, più si è grandi. Gesù ha detto: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Ricordatevi dunque che fate un servizio che richiede umiltà. È un ministero per gli altri, non per gonfiare se stessi. Oggi dobbiamo prenderci cura dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, il mondo è pieno di povertà ma la povertà più grande del nostro tempo è la mancanza di Dio. Voi vedete quante solitudini ci sono, perché portate Gesù agli ammalati, nelle loro case. Quando offrite una parola, una presenza e un conforto, non portate voi stessi, ma il Signore che è il Salvatore. E allora come Maria ricordatevi di essere umili, con una vita vissuta nella volontà di Dio, santamente, perché voi portate il Signore. Continuate a servire, sapendo che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Il più grande atto di carità che possiamo fare ad una persona è portare il Signore, aiutarla ad incontrare il Signore».
Pubblichiamo la catechesi integrale sul Benedictus dell’Arcivescovo Angelo Spina: Meditazione sul Benedictus
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