Durante la visita pastorale nella parrocchia Sant’Egidio Abate a Staffolo, giovedì 5 maggio Mons. Angelo Spina ha incontrato alla mattina alcune aziende del paese, mentre il pomeriggio i giovani dell’Associazione sportiva dilettantistica Oratorio Sant’Egidio Abate. La giornata si è conclusa con il pellegrinaggio a piedi alla chiesetta di Follonica, dove è stata celebrata la Santa Messa. L’incontro con i giovani è stato molto bello e si è svolto con uno stile sinodale. L’Arcivescovo, il parroco don Sandro Carbonari e il sindaco Sauro Ragni hanno ascoltato i ragazzi che, in questo ultimo periodo, hanno sperimentato la fragilità del nostro tempo a causa del covid e della guerra, ma sono pronti a vincere le loro paure e a progettare un futuro sereno e pieno di speranza. Per i giovani l’oratorio è un luogo di incontro, dove poter costruire relazioni e crescere insieme.
Alle 20.30 è poi iniziato il pellegrinaggio a piedi dalla località Salmagina alla chiesetta di Follonica, di proprietà privata ma aperta a tutti. Recitando il rosario, intervallato da canti mariani, i fedeli hanno pregato insieme e si sono affidati alla Madonna, in questo mese di maggio a lei dedicato. Nonostante la pioggia e gli ombrelli aperti, tanti non sono voluti mancare a questo appuntamento e hanno partecipato con gioia e fede. Una volta arrivati alla chiesetta, l’Arcivescovo si è inginocchiato davanti alla statua della Madonna di Lourdes e poi ha celebrato la Santa Messa all’esterno, sotto un gazebo allestito dalla Protezione Civile comunale. «Questo pellegrinaggio è stato bello – ha detto l’Arcivescovo – e dimostra la vostra devozione alla Madonna. Lei ci guida nel cammino della vita, ci prende per mano non per portarci a sé, ma a Gesù che è via, verità e vita. Maria è la donna semplice e umile, si è fidata di Dio, ha detto “sì” e ha seguito il figlio di Dio, Gesù Cristo. La Madonna quindi ci insegna due cose: ad essere credenti, accogliendo la parola di Dio e credendo in essa, e ad essere discepoli, seguendo il Maestro e mettendo in pratica ciò che Egli dice. Gesù ci ha donato Maria come mamma sulla croce e tutte le mamme hanno a cuore i figli. È lei che a Cana si è accorta che mancava il vino e ci aiuta a seguire Gesù, proteggendoci sotto il suo manto».
L’Arcivescovo ha invitato tutti i fedeli anche ad essere testimoni e ad «annunciare Gesù Cristo con la vita. Oggi abbiamo una grande responsabilità: trasmettere la fede alle nuove generazioni, che hanno bisogno di Dio e di parole vere, perché spesso i giovani sono pieni di tante cose, ma sono vuoti dentro, sanno tante cose ma non sono sapienti, e hanno quindi bisogno di una buona notizia, del Vangelo. Ogni battezzato deve annunciare Gesù Cristo con la vita. Le prima persone che devono fare catechismo ai figli sono i genitori e i nonni, poi la parrocchia collabora con la famiglia. La responsabilità è di tutti». La serata si è conclusa con una cena conviviale, offerta dalla famiglia Brocani, proprietaria della chiesetta.
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