La Pastorale Giovanile ha incontrato gli adolescenti, dopo il pellegrinaggio a Roma con il Papa

I giovani che hanno incontrato Papa Francesco in piazza San Pietro a Roma, il lunedì dell’Angelo, si sono ritrovati domenica 8 maggio presso la parrocchia Santa Maria delle Grazie per un pomeriggio e una serata di condivisione e gioia. Il 18 aprile quattrocento adolescenti della nostra Arcidiocesi erano infatti partiti per Roma con dieci pullman, per incontrare il Santo Padre, e si erano uniti agli 80mila ragazzi provenienti da tutta Italia. A meno di un mese dall’incontro con il Papa, la Pastorale Giovanile ha organizzato una giornata con gli adolescenti negli spazi esterni della parrocchia Santa Maria delle Grazie ad Ancona. Durante il pomeriggio ci sono stati giochi di conoscenza, balli di gruppo ed è stata presentata la Pastorale giovanile con un video che ha ripercorso tutte le esperienze vissute dalla Pg diocesana negli ultimi cinque anni, dalle veglie diocesane alle Giornate Mondiali della Gioventù. Dopo la cena, è arrivato l’Arcivescovo Angelo Spina per un saluto e i ragazzi si sono divisi in squadre, per rispondere ad un quiz attraverso la piattaforma di Kahoot.

Durante la giornata i giovani hanno ricordato il pellegrinaggio a Roma, pieno di allegria, fede e speranza, promosso dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia. A fare da filo rosso all’evento a Roma e all’incontro ad Ancona sono state le parole del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni e, in particolare, quell’invito rivolto da Gesù a Pietro: “#Seguimi”. I ragazzi hanno raccontato la bellezza del pellegrinaggio a Roma perché, dopo due anni di pandemia, hanno vissuto insieme ad altri migliaia di adolescenti un’esperienza di comunione fraterna e di fede, hanno ascoltato le testimonianze di vita di alcuni ragazzi e vissuto una veglia di preghiera che ha avuto al centro l’ascolto e la meditazione del capitolo 21 del vangelo di Giovanni. Nei loro cuori risuonano ancora le parole del Papa, che li ha invitati a «buttarsi nella vita» con generosità, coraggio e senza paura: «Non abbiate paura della vita, per favore. Abbiate paura della morte, della morte dell’anima, della morte del futuro, della chiusura del cuore: di questo abbiate paura. Ma della vita, no: la vita è bella, la vita è per viverla e per darla agli altri, la vita è per condividerla con gli altri, non per chiuderla in sé stessa».

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