Lunedì 6 giugno Mons. Angelo Spina ha iniziato la visita pastorale nelle parrocchie SS. Cosma e Damiano e San Pietro in San Francesco alle Scale. Durante la mattinata è stato accanto ai sofferenti, visitando una persona ammalata in ospedale e un’anziana a casa, mentre nel pomeriggio si è svolto il rito di accoglienza con la celebrazione della Santa Messa e dopocena l’incontro con i consigli pastorali e i consigli per gli affari economici di entrambe le parrocchie. L’Arcivescovo è stato accolto calorosamente dalle due comunità, dal viceparroco don Josè Da Cruz Botelho Pereiria, dal diacono Giuliano Pucci e dall’amministratore parrocchiale don Alessio Orazi che ha presentato le due parrocchie, «diverse ma chiamate a camminare insieme. Due aspetti le contraddistinguono: l’adorazione e il servizio. Entrambe le comunità vivono la contemplazione e la carità. La chiesa dei Santi Cosma e Damiano ospita da tantissimi anni l’adorazione eucaristica e sono tante le persone che ogni giorno entrano nella parrocchia di San Pietro in San Francesco alle Scale per pregare. Inoltre entrambe le comunità si dedicano al servizio e alla carità, con una dedizione generosa declinata nei vari ambiti dell’azione pastorale per il bene delle parrocchie. I due aspetti (adorazione e servizio) non sono separati: nella preghiera personale così come in quella comunitaria, liturgica, si vive quella prima forma di servizio che è l’intercessione per i fratelli e le sorelle; d’altro canto ogni tipo di attività che rende visibile la carità di Cristo operante in mezzo a noi nasce e si rafforza continuamente dall’incontro con Lui». Don Alessio ha anche ricordato i preti diocesani e i frati francescani che, prima di lui, si sono presi cura della crescita umana e spirituale delle due comunità. Nel corso degli anni «il quartiere di San Pietro è diventato un polo attrattivo per i residenti e non solo, grazie alle iniziative di carattere religioso e culturale. La Chiesa di San Cosma, anche in virtù della sua collocazione centrale, è come un santuario dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare ed è centro di costante invio missionario».
Dopo il rito di accoglienza, con il bacio del Crocifisso, l’aspersione con l’acqua benedetta e l’adorazione silenziosa, l’Arcivescovo ha spiegato che la visita pastorale «è rendere presente Gesù, il buon pastore, con l’annuncio del Vangelo, la grazia attraverso i sacramenti, e il segno dell’unità perchè dove c’è il Vescovo c’è la Chiesa». Riprendendo gli aspetti delle due comunità spiegati da don Alessio, ha parlato dell’incontro di Gesù a Betania, nella casa di Marta e Maria. Marta è presa dalle tante cose da fare (azione), mentre Maria ascolta Gesù (contemplazione). Questi due aspetti messi insieme ci fanno capire l’importanza della contempl-azione». Facendo poi gli esempi di una mano con tante dita diverse e di un coro con tante voci e strumenti musicali, ha sottolineato l’importanza dell’unità. «Le dita sono tutte diverse, – ha spiegato – ma sono vicine e formano una mano. Le due parrocchie, ognuna con una propria identità, sono vicine e sono un dono di Dio per la città ed è importante che vivano l’unità e la comunione nella diversità dei carismi. Le due comunità quindi, anche se diverse, sono chiamate a camminare insieme». L’Arcivescovo ha anche sottolineato che «il compito delle due comunità è quello di annunciare al mondo il Vangelo», vivendo il «comandamento dell’amore a Dio e al prossimo. Amando Dio, riusciremo ad amare anche i fratelli e le sorelle».
Dopo la celebrazione eucaristica e la cena, c’è stato l’incontro con i consigli pastorali e con i consigli per gli affari economici delle due parrocchie. L’Arcivescovo ha spiegato l’importanza di questi organi che «sono chiamati ad aiutare il parroco e il viceparroco, i quali non devono mai sentirsi soli». In particolare il cammino sinodale richiede «ascolto, comunione e corresponsabilità». L’incontro è stato edificante e, grazie agli interventi, sono emersi l’entusiasmo e il servizio verso la propria parrocchia e alcuni punti dove poter crescere, facendo un cammino insieme e mettendo al primo posto la Parola di Dio e al centro l’eucaristia. È necessaria una visione unitaria, con un percorso comune ad esempio sulla catechesi e sulla formazione dei bambini del catechismo e dei fidanzati al sacramento del matrimonio.
Fotogallery