Prosegue la visita pastorale dell’Arcivescovo nelle parrocchie SS. Cosma e Damiano e San Pietro in San Francesco alle Scale, iniziata lunedì. Tanti sono stati gli incontri in questi giorni, tra cui quello con la Casa di Max, una comunità per minori con situazioni di disagio tali da richiederne un immediato allontanamento dal contesto socio-familiare di origine. Mercoledì 8 giugno, sotto un grande albero di ulivo, i bambini e i ragazzi seduti in cerchio hanno accolto l’Arcivescovo, accompagnato dal parroco don Alessio Orazi e dal viceparroco don Josè Da Cruz Botelho Pereiria. All’inizio dell’incontro Alessandro Maria Fucili, direttore del Ce.I.S. (Associazione Centro Italiano di Solidarietà di Ancona Onlus) che gestisce la struttura, ha raccontato come è nata la Casa di Max 37 anni fa, nel centro storico di Ancona. La casa ospita bambini e adolescenti, che frequentano il catechismo nella parrocchia di San Pietro in San Francesco alle Scale. Dopo aver ascoltato il direttore e il presidente del Ce.I.S. Marco Balestra, Mons. Angelo Spina ha parlato dell’amore di Dio che, «anziché vedere i nostri lati negativi, guarda sempre la parte migliore di noi. Anche se capita che gli altri non ci capiscano, Dio è con noi e ci ama sempre. La cosa più importante nella vita è incontrare il Signore e sentirsi amati da Lui». I bambini e i ragazzi hanno poi donato all’Arcivescovo un oggetto realizzato con le pagine di un vecchio libro e, a sua volta, Mons. Angelo Spina ha dato ad ognuno un libretto scritto da lui, dove spiega in maniera semplice la preghiera del Padre Nostro. «Dicendo “Padre nostro” – ha spiegato – scopriamo che gli altri non sono nemici. Siamo tutti figli di Dio e, quindi, fratelli. “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” ci fa capire l’importanza della condivisione».
Dopo la merenda, l’Arcivescovo e don Alessio hanno giocato a biliardino con i ragazzi, dopodiché hanno incontrato i genitori e i bambini del catechismo di entrambe le parrocchie nel teatrino della chiesa di San Pietro in San Francesco alle Scale. Durante il primo incontro con i genitori, le mamme e i papà hanno parlato dei loro figli e del desiderio di far nascere un oratorio, in modo che i bambini del catechismo ma anche coloro che hanno già ricevuto la cresima, possano continuare ad incontrarsi e a fare un cammino di fede. Rispondendo poi ad alcune domande dei genitori, l’Arcivescovo ha sottolineato che «Dio è al centro del matrimonio cristiano» e ha ricordato le parole di Papa Francesco che mai devono mancare in una famiglia: permesso, grazie e scusa. «I figli sono dono di Dio – ha detto – da accogliere e amare. Il compito dei genitori è quello di ascoltarli. Non basta sentire quello che dicono, bisogna ascoltare ciò che vivono, i loro sentimenti, come stanno crescendo». Mons. Angelo Spina ha poi sottolineato l’importanza della «trasmissione della fede. Il dono della fede i figli lo ricevano a casa, in famiglia. I genitori sono i primi catechisti che devono insegnare il segno della croce e le preghiere. Ogni mattina affidate al Signore i vostri figli e ogni sera date loro la benedizione. Siate un esempio e donate loro ascolto e tempo. Hanno bisogno di guide, non che impongano qualcosa, ma che li aiutino a scoprire i propri talenti e a metterli a frutto e che li accompagnino nel cammino della vita». Da qui l’importanza di «una comunità che educa. La famiglia, la scuola, i catechisti e gli educatori insieme aiutano a crescere i figli». Al termine dell’incontro l’Arcivescovo ha giocato a calcio con i bambini e, dopo la cena nel campetto della chiesa, ha ascoltato le loro domande. C’è chi gli ha chiesto perché «è diventato vescovo», chi ha voluto sapere «la prima cosa che fa la mattina» e chi ha domandato «per quale squadra tifi». Dopo aver risposto a tutte le domande, l’Arcivescovo ha donato a ciascuno il suo libro “Un Padre nostro in 5 minuti o 5 Padre nostro in un minuto?”.
Durante questa settimana, Mons. Angelo Spina ha anche incontrato i consigli pastorali e i consigli per gli affari economici delle due parrocchie, gli ammalati, i Padri Domenicani e le Suore Maestrie Pie Venerini, la segreteria parrocchiale e i volontari che si prendono cura della chiesa dei Santi Cosma e Damiano, il gruppo dei giovani e degli universitari e la Comunità Capi Scout Agesci Ancona 4. Oggi visiterà l’Opera Caritativa e incontrerà il gruppo della Milizia dell’Immacolata nella chiesa di San Pietro in San Francesco alle Scale, mentre nei prossimi giorni vivrà la liturgia penitenziale e l’adorazione eucaristica comunitaria animata dagli adoratori e dai gruppi della parrocchia (Rete Mondiale di preghiera del Papa, Comunità Nuovi Orizzonti e Rinnovamento Carismatico Cattolico San Marco) nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
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