La scritta “Benvenuto Eccellenza“, all’entrata della chiesa, ha accolto Mons. Angelo Spina che, lunedì 13 giugno, ha iniziato la visita pastorale nella parrocchia San Michele Arcangelo al Pinocchio. I fedeli, i rappresentanti dei vari gruppi parrocchiali, il parroco don Giovanni Moroni, il viceparroco don Julien e don Nicolino hanno accolto calorosamente e fraternamente l’Arcivescovo che, come di consueto, durante il rito di accoglienza, ha baciato il Crocifisso, ha asperso i fedeli con l’acqua benedetta e ha fatto una breve sosta di silenziosa adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Prima dell’inizio della Santa Messa, una parrocchiana, a nome di tutta la comunità, ha dato il benvenuto all’Arcivescovo e ha sottolineato che la parrocchia del Pinocchio «si impegna per essere una comunità accogliente». Don Giovanni ha poi spiegato che «il territorio della parrocchia è eterogeneo, comprende una parte di campagna e una parte di città. La chiesa si trova al Pinocchio, alle porte di Ancona e, quindi, cerchiamo di essere una parrocchia accogliente in modo che chi arriva, possa conoscere una Chiesa madre che sa accogliere e prendersi cura di chi bussa».
L’Arcivescovo ha ringraziato i sacerdoti e la comunità parrocchiale per l’accoglienza e ha spiegato che accogliere significa «fare spazio e avere un cuore grande. Grazie perché siete una comunità bella, aperta e accogliente. Come ha ricordato don Giovanni, la vostra parrocchia si trova all’ingresso della città e il territorio comprende varie realtà che vivono in armonia tra di loro e non sono contrapposte. Quando Gesù entrò a Gerusalemme venne accolto in modo festoso, con un canto che diceva: “Osanna al figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. Osanna in italiano possiamo tradurla con “Evviva”. Gesù è il Messia che entra nella città e lui porterà la pace vera con il suo sacrificio sulla croce per riconciliare gli uomini con Dio e tra di loro. Dal sacrificio di Cristo sgorga la pace vera, non quella del mondo. Con questa visita pastorale, è il Signore che viene a visitarvi e la sua presenza dona speranza. Voi quindi accogliendo il vostro vescovo, accogliete il Signore che è presente nei sacramenti, nella Parola, nei poveri. Il vescovo, con la visita pastorale, viene a dirvi che il centro della nostra fede è Gesù Cristo che ci rivela il Padre ricco di misericordia e ci dona lo Spirito Santo, Dio amore che non ci fa sentire nemici, ma fratelli e sorelle. Dio ci ama, volge il suo volto verso di noi e si prende cura di ciascuno».
Facendo riferimento al Vangelo del giorno (Mt 5,38-42), ha sottolineato che «la via della vendetta non è la via di Gesù Cristo. Nel brano del Vangelo leggiamo: “Avete inteso che fu detto: occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio”. La violenza non si combatte con la violenza. Il male è un vuoto che non è possibile riempire con un altro vuoto di violenza. Il vuoto si riempie con il bene, ovvero con la via del Vangelo che è la via di Gesù Cristo. Lui non si è opposto durante la Passione: “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori”. Quando gli hanno messo i chiodi nelle mani e nei piedi non ha maledetto, ma ha chiesto al Padre di perdonarli, perché tutto è rimesso nelle mani di Dio, non nelle nostre mani. Il Vangelo dunque ci parla dentro e ci chiama alla conversione. Come è la nostra vita? Come sono i nostri gesti? Ecco allora l’importanza di una comunità che crede, spera e ama. Una comunità che nel mondo di oggi è luce in un mondo spento e sale che dà sapore dove tutto ha perso valore e significato». Mons. Angelo Spina ha anche invitato i fedeli alla preghiera. «In questi giorni preghiamo, io per voi e voi per me, – ha detto – perché senza la preghiera non si vive. Preghiamo soprattutto per coloro che soffrono e per le persone povere di Dio, a cui bisogna annunciare Gesù perché accogliendo Lui possano trovare il vero tesoro e la vera pace». Dopo la Santa Messa, l’Arcivescovo ha incontrato il consiglio per gli affari economici della parrocchia.
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