Durante la visita pastorale nella parrocchia di San Sabino ad Osimo, mercoledì 14 settembre l’Arcivescovo ha incontrato i bambini e i ragazzi del catechismo, accompagnati da alcune mamme e dalle catechiste. È stato un pomeriggio bello e gioioso, in cui i giovani hanno posto alcune domande all’Arcivescovo che ha risposto raccontando la sua storia e parlando dell’amore di Dio, morto in croce per la nostra salvezza. L’incontro è stato anche molto partecipato: nel territorio della parrocchia vivono infatti tante famiglie giovani e i bambini del catechismo sono circa 120.
Nel giorno della festa dell’Esaltazione della Santa Croce, Mons. Angelo Spina ha spiegato che «sulla croce Gesù dice che ci vuole bene da morire. È morto in croce per donarci la vita, per salvarci». Attraverso un racconto, ha poi sottolineato che «solitamente vediamo il lato peggiore degli altri, ad esempio dei genitori, dei fratelli o degli amici. Gesù invece ci ama e, anche se a volte siamo testardi o capricciosi, guarda sempre la parte migliore di noi. Gesù ci ama da morire. Lui ha infatti detto che non c’è un amore più grande che dare la vita per i propri amici. Come Gesù, quindi, anche noi dobbiamo guardare i lati positivi degli altri». Mons. Angelo Spina ha anche spiegato che il catechismo insegna a «seguire il Signore che vi ama e vi fa crescere bene. Con questi incontri Gesù vi insegna a vivere e vi dice come comportarvi con gli altri». Facendo poi riferimento alla guerra in Ucraina, ha ricordato le parole di Gesù contro la violenza: “Ama il prossimo tuo come te stesso”; “A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra”; ma anche “Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?”.
Mons. Angelo Spina ha poi chiesto ai ragazzi perché frequentano il catechismo e c’è chi ha risposto che «crede e si fida di Dio, perché Lui ha dato la vita per noi» e chi gli piace venire agli incontri per «conoscere meglio Gesù». I bambini e i ragazzi hanno poi posto alcune domande all’Arcivescovo. C’è chi gli ha chiesto perché «è diventato vescovo», chi ha domandato «per quale squadra tifi» e chi ha voluto sapere la sua storia. Dopo aver risposto a tutte le domande, l’incontro è terminato con la preghiera, con la recita dell’Ave Maria e la benedizione dell’Arcivescovo che ha poi celebrato la Santa Messa nella parrocchia insieme al parroco Padre Jesudas Arackaparambil Chacko.
Fotogallery