In occasione del 38esimo anniversario di morte di padre Bernardino Maria Piccinelli, sabato 1 ottobre Mons. Angelo Spina ha presieduto la Santa Messa nella parrocchia del Sacro Cuore, concelebrata dal Postulatore padre Franco M. Azzalli, dal parroco padre Pasquale, da altri sacerdoti dell’Arcidiocesi e animata dal Coro Polifonico “Orfeo Burattini” di S. Maria dei Servi. Prima della celebrazione, il Postulatore ha guidato un momento di preghiera comunitaria per le vocazioni, insieme ad alcuni frati del collegio S. Alessio Falconieri di Roma.
Frate dell’Ordine dei Servi di Maria, parroco per tanti anni della parrocchia del Sacro Cuore e vescovo ausiliare di Ancona, padre Bernardino è stato dichiarato due anni fa venerabile. Un miracolo ottenuto da Dio per intercessione di padre Bernardino potrà permettere al Santo Padre di iscriverlo nell’albo dei beati. Durante la celebrazione, l’Arcivescovo facendo riferimento alla prima lettura (Gb 42,1-3.5-6.12-16) e al Vangelo (Lc 10,17-24), ha descritto alcuni tratti caratteristici del frate dell’Ordine dei Servi di Maria. «Come Giobbe è rimasto fedele a Dio nelle prove – ha spiegato – anche padre Bernardino nei momenti difficili che ha vissuto, come la guerra, il terremoto e la frana, è rimasto unito a Dio, fedele e convinto che tutto concorre al bene. Dio non toglie nulla, nelle prove è sempre con noi e ci arricchisce con la sua presenza».
Mons. Angelo Spina, facendo riferimento al Vangelo, ha anche spiegato che «Gesù invia i discepoli a due a due perché puoi annunciare il Vangelo solo se ami e sei in comunione con gli altri. Anche padre Bernardino è vissuto sempre in comunità. Vivere insieme agli altri è la cosa più difficile perché si vedono subito i difetti degli altri e possono nascere giudizi, invidie e gelosie. Vivere la comunione è un cammino di fede e proprio la fede in Dio, che è amore, fa vivere l’amore tra le persone, in famiglia e in comunità». Nel Vangelo poi Gesù esultò e disse: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. «Gesù viene accolto dai poveri e dagli umili, – ha continuato l’Arcivescovo – da chi non ha presunzione e orgoglio. Padre Bernardino era un uomo semplice, umile e sorridente che si è nascosto agli occhi del mondo per far vedere la potenza di Dio. Ringraziamo oggi il Signore per avercelo donato come pastore in questa Chiesa. Ora preghiamo affinché presto possa essere proclamato beato e poi santo».
Anche Padre Pasquale, durante la preghiera dei fedeli, ha ricordato il frate, «la sua larghezza di cuore e la sua dolcezza, arricchite da un’intensa devozione al Sacro Cuore di Gesù e alla Madonna addolorata. Tutta la sua vita è stata donazione e insegnamento, ha tracciato un lungo itinerario di santità con la preghiera, l’unione con Dio e l’incessante disponibilità al prossimo. L’eucaristia è stata al centro della sua vita. Preghiamo affinché le sue virtù siano di stimolo a tutti per essere fedeli al Vangelo». La celebrazione è terminata con la preghiera per la glorificazione di padre Bernardino, guidata da padre Pasquale, e con la preghiera sulla sua tomba.
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