Un albero da frutta per ognuna delle 72 parrocchie dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo è stato piantato questa mattina presso il parco del Centro Pastorale Diocesano di via del Castellano. Nel giorno in cui si celebra la festa di San Francesco d’Assisi e a conclusione del Tempo del Creato iniziato il primo settembre, Mons. Angelo Spina ha benedetto gli alberi e coloro che se ne prenderanno cura. Ogni albero è affidato ad una parrocchia e ha due targhette: in una c’è scritta la specie, nell’altra il nome della parrocchia e la seguente frase tratta dalla Genesi “La terra produca germogli, erbe e alberi da frutto”. Prima della benedizione, l’Arcivescovo ha sottolineato che «stiamo vivendo un tempo in cui è sempre più importante prendersi cura della nostra madre terra che, come ha detto Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, protesta per tutte le ferite che le vengono inferte. Anche la festa di San Francesco di Assisi ci ricorda che dobbiamo prenderci cura dell’ambiente e delle persone. Ringraziamo dunque Dio, creatore del cielo e della terra, per tutti i suoi doni che siamo chiamati a custodire». Dopo aver cantato tutti insieme il brano “Laudato sii, Signore mio” e aver recitato il Padre nostro, l’Arcivescovo insieme ad un operatore dell’Orto del Sorriso ha piantato il primo albero da frutta. La stessa cosa hanno fatto i delegati delle 72 parrocchie della diocesi, insieme al direttore della Caritas Simone Breccia, al responsabile dell’Orto del Sorriso di Ancona Andrea Tondi e al responsabile dell’Orto del Sorriso di Jesi Matteo Donati.
Prima della piantumazione, si è invece svolta la seconda edizione del Meeting di Agricoltura Sociale, organizzato dalla Caritas diocesana sempre all’interno del Centro Pastorale. Se circa un anno fa, in occasione del primo Meeting di Agricoltura Sociale, veniva annunciata la nascita dell’Orto del Sorriso di Ancona dedicato alla produzione e alla trasformazione di frutta e verdura, questa mattina sono stati ascoltati alcuni interventi di persone coinvolte nel progetto. Come ha spiegato Andrea Tondi, l’Orto del Sorriso è «un progetto che ha lo scopo di valorizzare, in una logica di coinvolgimento locale e sociale, i terreni messi a disposizione dall’Arcidiocesi di Ancona-Osimo, al fine di favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati o in difficoltà economica. Il progetto è dunque uno strumento per ridare dignità, attraverso il lavoro e l’inclusione attiva, a persone che hanno avuto percorsi di vita difficili. Sono già stati coinvolti detenuti e immigrati e dalla prossima settimana lavoreranno con noi anche persone con disabilità della Fondazione Carovana». Andrea Tondi ha anche spiegato che «coltiviamo in maniera biologica la terra e ogni giorno quello che produciamo lo vendiamo nel nostro punto vendita di via del Castellano, aperto dal martedì al sabato».
Nel punto vendita si possono trovare anche i prodotti trasformati con il marchio solidale “humus”, come passate di pomodoro e marmellate prodotte dall’Orto del Sorriso. Un’ulteriore novità sarà la consegna dei prodotti a casa, due volte alla settimana in collaborazione con la Fondazione Carovana, finalizzata all’autonomia lavorativa di persone con disabilità. Nicola Magnanelli della Fondazione Carovana ha infatti spiegato che «i ragazzi peseranno i prodotti e li metteranno nelle cassette che poi verranno consegnate ai clienti. Alcuni ragazzi caricheranno sul pulmino i prodotti e li consegneranno, mentre altri resteranno nel punto vendita di via del Castellano. Questa attività si inserisce all’interno dei laboratori professionalizzanti che la Fondazione organizza ormai da diversi anni, con l’obiettivo di insegnare un mestiere e un’attività che rendano indipendente la persona sia dal punto di vista sociale che economico». Alessandro, un detenuto della Casa di reclusione Barcaglione, attualmente in misura alternativa, ha invece raccontato la sua esperienza presso l’Orto del Sorriso di Jesi. «Sto dando il mio contributo nell’Orto del Sorriso – ha detto – e per me questa è un’ottima occasione per il mio reinserimento perché è sempre molto difficile trovare attività lavorative dopo l’esperienza del carcere. Mi trovo molto bene, siamo una grande famiglia e questa esperienza mi permette di risocializzare e di tornare utile alla società». Il Meeting si è concluso con la piantumazione degli alberi da frutta e con il rinfresco preparato con i prodotti dell’Orto del Sorriso.
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