Iniziata la visita pastorale dell’Arcivescovo nella parrocchia San Carlo Borromeo di Osimo

La grande comunità parrocchiale di San Carlo Borromeo, viva e attiva ad Osimo, ha accolto Mons. Angelo Spina che lunedì 31 ottobre ha iniziato la sua visita pastorale nella chiesa, guidata per tanti anni dai Padri Scalabriniani e dal 2014 da don Paolo Sconocchini. Tantissimi fedeli, i cresimandi e molte famiglie hanno partecipato alla Santa Messa, preceduta dal tradizionale rito di accoglienza, con il bacio del Crocifisso, l’aspersione dei fedeli con l’acqua benedetta e l’adorazione silenziosa davanti al Santissimo Sacramento. Dopo aver rivolto un saluto di benvenuto all’Arcivescovo, il parroco ha raccontato la storia della parrocchia, nata dal grande cuore di un sacerdote musicista. «È stata un punto di riferimento per tanti ragazzi di Osimo – ha detto don Paolo – e oggi è una delle chiese più frequentate e attive della città, grazie al servizio di tanti fedeli e collaboratori». Mons. Angelo Spina ha quindi salutato tutte le persone presenti e ha ringraziato il Signore per «questa parrocchia bella, attiva e viva. Sono meravigliato della vostra numerosa presenza all’inizio di questa visita pastorale, in cui accogliendo il vescovo, accogliete Gesù, il nostro Salvatore e redentore. Con la visita pastorale il vescovo viene proprio a confermarvi nella fede in Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Come recita il salmo 22, Lui è il buon pastore che ha dato la sua vita per noi. È morto in croce per la nostra salvezza ed è risorto».

È poi iniziata la Santa Messa. Meditando sulle letture della Solennità di Tutti i Santi, Mons. Angelo Spina ha sottolineato che «siamo chiamati ad essere santi come Dio è santo» e ha parlato della felicità. «Dove state cercando la felicità – ha chiesto – forse nelle cose materiali? A volte si pensa che più si hanno le cose e più si è felici. In realtà queste si consumano e invecchiano velocemente e si è nuovamente infelici. Noi siamo veramente felici quando ci sentiamo amati. Quando sentiamo l’amore di Dio siamo beati e nessuno può toglierci la nostra gioia, che quindi è un fatto spirituale. Che cos’è la nostra vita? Solo un corpo che dopo la morte viene sepolto e diventa cenere oppure abbiamo un’anima e crediamo nella resurrezione? I santi sono coloro che hanno sperimentato l’amore di Dio nella propria vita. Qual è il momento in cui Dio ci ha amato? Sicuramente il giorno del battesimo, in cui siamo rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo e abbiamo ricevuto il dono della fede. Dio ci chiama ad essere santi e credere significa fidarsi, affidarsi e confidare in Lui. Quando vuoi Gesù, come vuoi e dove vuoi». Mons. Angelo Spina ha poi fatto la prima catechesi sul Credo, spiegando le prime parole della preghiera, dopodiché nel salone della parrocchia c’è stato l’incontro con i cresimandi, i genitori, i padrini e le madrine.

Ascoltando i genitori e le loro preoccupazioni per il futuro dei figli, l’Arcivescovo ha invitato le mamme e i papà a «stare accanto ai ragazzi e ad ascoltarli. Loro hanno bisogno della vostra presenza e, non solo di essere ascoltati, ma anche di essere compresi. Non basta sapere dove e con chi escono i vostri figli, è necessario ascoltare anche i loro sentimenti e le loro idee». Da qui l’importanza della pazienza e la necessità di guidare i ragazzi, anche riprendendoli, ma «sempre con amore, nel modo giusto che possa aiutarli a crescere». Durante l’incontro è stata affrontata anche la questione dei social e Mons. Angelo Spina ha invitato i genitori a insegnare ai propri figli ad utilizzarli nel modo corretto, ma si è parlato anche del sacramento della cresima che i giovani riceveranno domenica 6 novembre. «Con la cresima riceverete lo Spirito Santo e i suoi doni – ha spiegato – e sarà quindi una tappa fondamentale della vostra vita. È importante farsi queste domande: quale direzione voglio dare alla mia vita? Qual è il senso della mia esistenza e come voglio vivere? Se non rispondiamo a queste domande, la vita sarà vuota e senza senso. La direzione la può indicare solo chi ci ama, cioè Gesù. Il Crocifisso dice a ciascuno: Ti amo da morire. La vita, quindi, non deve essere sprecata. Se seguirete Lui, avrete sempre la gioia. Non abbiate paura». L’Arcivescovo ha anche invitato i genitori a pregare insieme ai figli, perché «la famiglia che prega unita resta unita. Chiedete a Dio che a casa vostra regni la pace». I catechisti hanno poi raccontato come hanno accompagnato e guidato i ragazzi alla cresima, le difficoltà incontrate con la pandemia, e l’incontro è terminato con le parole di incoraggiamento di don Paolo ai genitori e ai figli. Nonostante i problemi e le fatiche della vita, li ha invitati a «credere sempre nell’amore di Dio e a confidare in Lui».

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