Diario di viaggio: Amazzonia – giorno 2

Prosegue la visita della delegazione dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo in Amazzonia. Oggi, assieme al vescovo Adolfo Zon Pereira ci siamo immersi nella città di Tabatinga, nell’animato porto fluviale e nel coloratissimo mercato e ci siamo imbarcati alla volta del Perù.

L’Alto Solimões è collocato infatti in una triplice frontiera tra Brasile, Colombia e Perù. Ci siamo diretti, con un’imbarcazione fatiscente, alla Isla Santa Rosa, un lembo di terra che incrocia due affluenti del Rio delle Amazzoni, distante un giorno di viaggio dalla capitale Lima. Le case in legno, sopraelevate come palafitte, permettono agli abitanti di difendersi dalle inondazioni che arrivano nel periodo delle grandi piogge. Le strade polverose vengono attraversate di continuo dalle moto triciclo che trasportano i passeggeri dalla riva ai villaggi.

Siamo stati guidati da fratel Marco Antonio Salazar, un consacrato lasalliano che si occupa dell’evangelizzazione in questa periferia. Il suo impegno specifico è quello dell’educazione dell’infanzia in questo luogo dove è presente una grande povertà e un profondo disagio sociale. Abbiamo visitato la chiesetta di Santa Rosa da Lima dove fratel Marco Antonio, qui molto conosciuto, ci ha illustrato la situazione socioculturale e religiosa degli abitanti.

Mons. Angelo Spina ha rivolto un particolare apprezzamento per questa opera che vede un’attenzione concreta della Chiesa agli ultimi, ai dimenticati e che testimonia quanto sia possibile incontrare Dio nei poveri. Ha detto: “Laddove ci sono i poveri deve esserci la Chiesa, che deve abitare i vuoti delle periferie”. In questo territorio è presente solo questa chiesetta, nella quale tutte le settimane le circa 40 famiglie cattoliche si ritrovano per la Liturgia della Parola. La S. Messa viene celebrata solo quando un sacerdote riesce a raggiungere la località.

La giornata è proseguita con la celebrazione della S. Messa nella Cattedrale di Tabatinga durante la quale è stata fatta una particolare preghiera per il Papa emerito Benedetto XVI. Nel pomeriggio siamo stati sorpresi dalla forte pioggia torrenziale, tipica dell’Amazzonia. Nonostante questo il programma ha avuto il suo regolare svolgimento.

Ci siamo recati nell’estrema periferia di Tabatinga, nel quartiere di Xingu dove la Diocesi sta costruendo un nuovo centro sociale finanziato con il contributo della CEI. Mons. Zon aveva gli occhi lucidi dalla commozione per quest’opera così significativa in un luogo non considerato. Ci ha detto che la Chiesa deve essere maggiormente presente nelle periferie, tra i poveri e con i poveri. Ha illustrato le fasi che hanno preceduto e stanno accompagnando l’edificazione dell’ampio spazio e ha ringraziato più volte la Conferenza Episcopale Italiana per il contributo accordato e anche le altre realtà ecclesiali che stanno collaborando con offerte.

Abbiamo constatato la presenza di tante famiglie con bambini che giocano negli spazi angusti che riescono a ricavare nel quartiere. Abbiamo ascoltato dalla loro voce diretta la soddisfazione per questa opera che risponde ad una loro profonda attesa.

La viabilità, soprattutto con la pioggia, è difficile a causa del fango e della terra rossa, ne abbiamo fatto esperienza diretta.

Di rientro interessante è stata la sosta alla Cattedrale di Leticia Nostra Señora de la Paz dove abbiamo invocato la protezione della Vergine Maria per l’Amazzonia e per la pace nel mondo. Abbiamo assistito ad uno spettacolo della natura inedito. Un tramonto con colori favolosi e l’arrivo in volo di migliaia di pappagallini che cercavano riparo per la notte sui grandi alberi, destando la curiosità dei tanti turisti presenti. Il loro garrire era così forte da nascondere il rumore delle macchine, delle moto e delle persone.

A sera Mons. Zon ci ha tenuto a cena nel Vescovado, nella convivialità e amicizia abbiamo potuto ripercorrere le tappe della giornata ringraziando il Signore per i tanti doni ricevuti.

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