Come San Giovanni Bosco dedicò la sua vita ai giovani e, partendo dalle periferie di Torino, salvò la vita di migliaia di ragazzi, la famiglia Salesiana di Ancona vive il carisma educativo nel quartiere multietnico del Piano e accompagna centinaia di bambini e adolescenti. Nonostante le tante difficoltà e la chiusura della parrocchia a causa del terremoto, i Salesiani e i collaboratori non si sono rassegnati e l’oratorio continua ad essere un punto di riferimento per i giovani del quartiere, non solo dei cristiani, ma anche dei ragazzi di altre religioni, che hanno bisogno di essere accolti e amati. Nel giorno della memoria liturgica del santo, celebrando la Messa nel salone Mamma Margherita, Mons. Angelo Spina ha quindi ringraziato il parroco don Giampiero De Nardi, i sacerdoti salesiani e i collaboratori «per l’immenso lavoro educativo che anche qui, come in tante altre parti d’Italia e del mondo, viene svolto. Un’opera – quella dell’educazione – che assomiglia molto alla semina: si semina – e bisogna farlo generosamente – nella certa speranza che il frutto, con l’aiuto di Dio, non mancherà. A volte sembra di seminare a vuoto, gli insuccessi che si registrano sono tanti. Mai lasciarsi prendere dalla rassegnazione e dalla sfiducia. Il nostro, come ci ricorda spesso Papa Francesco è tempo di missione».
Mons. Angelo Spina ha quindi incoraggiato i Salesiani a continuare «con entusiasmo e serenità» la loro missione nel quartiere del Piano, dove ci sono tante etnie diverse, e ad amare i bambini, i ragazzi e i giovani «come li amò Gesù e come li amò san Giovanni Bosco» . «La proposta del vostro fondatore è più che mai valida, – ha sottolineato – perché è quella del Vangelo: “Chi accoglie uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” (Mt 18,5). Prima di dire queste parole, Gesù fa un gesto, alla presenza dei suoi discepoli, un gesto che vale più di qualsiasi discorso: “Gesù chiamò a sé un bambino e lo pose in mezzo a loro” (Mt 18,2). In questo gesto si ritrova tutto don Bosco, come vi si ritrova la vita di tanti altri santi e sante che hanno dedicato la loro esistenza all’educazione delle nuove generazioni. Mettere al centro il bambino è una delle scelte di Cristo che più ha trovato seguito e suscitato “fantasia di carità” nella storia della Chiesa, perché esprime l’amore paterno e materno di Dio rivelato in Gesù Cristo. Il primato dei piccoli nel Regno dei cieli la Chiesa non lo annuncia solo a parole, ma con i fatti; lo mette in pratica con l’impegno di innumerevoli sacerdoti, catechisti, insegnanti, animatori; con iniziative solide e stabili».
Mons. Angelo Spina ha poi parlato di due aspetti che riguardano le nuove generazioni, «che sono anche due emergenze: l’aspetto del lavoro, con il problema della disoccupazione e della precarietà giovanile; e l’aspetto dell’educazione, che interpella più direttamente la Chiesa. L’animo di un ragazzo è sensibilissimo al bene, ma può essere anche influenzato dal male, per quell’inesperienza che è tipica dell’età. Per questo il metodo educativo di Don Bosco è tutto basato sulla forza del bene, sull’effetto preventivo dell’amore. Celebre una frase di don Bosco: “Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi”. Ecco perché la missione dei Salesiani è attuale oggi come allora; certo, adattata al mondo di oggi, alle povertà di oggi, alla cultura di oggi».
Dopo l’omelia, Lina Valenza, una signora di 92 anni, ha fatto la promessa come Salesiana Cooperatrice: «Ho accolto con stupore e meraviglia la proposta della comunità che mi ha chiesto di entrare a far parte dei Salesiani Cooperatori. È stata una proposta d’amore da parte della comunità». Per realizzare il suo progetto apostolico, San Giovanni Bosco non solo fondò una Congregazione religiosa (i Salesiani di Don Bosco) e un Istituto di suore (le Figlie di Maria Ausiliatrice) ma coinvolse, sin dall’inizio della sua opera, anche tanti laici, uomini e donne, che volle partecipi della sua missione e del suo spirito, stabilmente uniti nell’associazione dei Salesiani Cooperatori.
Pubblichiamo l’omelia integrale dell’Arcivescovo Angelo Spina: Omelia San Giovanni Bosco – 31 gennaio 2023
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