La parrocchia Santa Maria Regina della Pace in Abbadia e Stazione di Osimo si è arricchita di due nuovi dipinti che sono stati benedetti dall’Arcivescovo all’inizio della Santa Messa domenica 19 febbraio. Le opere realizzate nel transetto della chiesa da Franco Fontanella, in collaborazione con Moreno Angelani per le cornici, rappresentano la lavanda dei piedi e l’ultima cena. Come ha spiegato il parroco don Enrico Bricchi, i due dipinti «ci invitano a capire la necessità di un amore concreto che porti al servizio, senza del quale non è possibile far comunione con Gesù che ha dato tutto se stesso per noi». Il parroco ha quindi parlato di tutti i servizi, indispensabili per la comunità parrocchiale, «ministri straordinari della comunione che possano portare l’Eucaristia ai malati, catechisti, educatori per l’oratorio, operatori della Caritas e della sacrestia, nuovi ingressi nelle Confraternite, coppie che pensino al matrimonio cristiano».
All’inizio della celebrazione, Mons. Angelo Spina ha benedetto le due opere e ringraziato gli artisti presenti, tra cui anche il Mastro Vetraio Paolo Cupido che anni fa realizzò le vetrate artistiche. I due nuovi dipinti si sono infatti aggiunti alle opere già eseguite una decina di anni fa nella chiesa, quando Franco Fontanella realizzò le decorazioni dell’abside e della volta, il Cristo Pantocratore con le braccia aperte, e lo Studio Angelani Restauro si occupò dei finti marmi e delle decorazioni interne. Le vetrate, eseguite dal Maestro Vetraio Paolo Cupido con la tecnica antica della grisaglia, rappresentano invece le scene dell’Annunciazione, Natività, Resurrezione e Pentecoste. Adesso la chiesa si è abbellita con due nuovi dipinti su tela, realizzati con colori acrilici. Come ha spiegato Franco Fontanella, per rappresentare le scene della lavanda dei piedi e dell’ultima cena, «ho fatto una ricerca iconografica e mi sono ispirato al manierismo del ‘600. Ho scelto però colori più chiari e tenui, per abbinarli al Cristo Pantocratore».
Nell’omelia anche l’Arcivescovo ha parlato del servizio e della comunione e dell’importanza di amare. «Non basta essere brave persone – ha detto – bisogna essere bravi cristiani. La nostra vocazione è essere santi perche Dio è santo. Come si diventa santi? Quando ci si lascia amare da Dio e quando si amano gli altri. Tu sei un cristiano se ami, non solo gli amici ma anche i nemici. Dio ci ama e perdona e anche noi siamo chiamati ad amare e perdonare chi ci ha fatto del male». Mons. Angelo Spina ha anche spiegato che «non bisogna pensare solo a se stessi, ma essere attenti agli altri. Il dipinto della lavanda dei piedi ci insegna che Gesù si abbassa per lavare i piedi a Pietro. Gesù non pensa all’”io”, ma al “tu”e al “noi”. Chi ha nel cuore l’amore di Dio, si abbassa e lava i piedi degli altri. Il servizio è importante e il dipinto dell’ultima cena ci ricorda che possiamo servire solo se abbiamo capito cosa è l’amore. Gesù ha spezzato il pane e ha detto “Questo è il mio corpo, che è dato per voi…Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi…”. Quello che Gesù ha detto, l’ha portato a compimento sulla croce dove ha dato tutto se stesso per noi, anche per i nemici. La domenica quindi non possiamo fare a meno di partecipare alla Santa Messa perché Gesù ci dona la vita vera. Gesù è l’amore vivo e ci invita ad amare e ad aiutare gli altri. Le ricchezze non sono le cose, ma le persone. Più le ami e le perdoni e più sei vivo. Chi osserva la parola di Gesù, in lui l’amore di Dio e perfetto».
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