Il cantiere della strada e del villaggio: in ascolto dei giovani e di coloro che si occupano di loro

È entrato nel vivo il secondo anno del cammino sinodale nell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo. Dopo l’assemblea diocesana e l’incontro con i coordinatori, giovedì 23 febbraio la Consulta delle Associazioni Laicali ha organizzato alcuni tavoli sinodali sul primo cantiere di Betania con i giovani e con coloro che si occupano di loro. Il cantiere della strada e del villaggio, nella nostra Arcidiocesi, si è dunque concretizzato con l’ascolto dei protagonisti del mondo giovanile. Ragazzi e adolescenti dell’Agesci, di Comunione e Liberazione e del Santuario di Campocavallo hanno così risposto ad alcune domande:

  • Dove e quando ti sei sentito veramente accolto e ascoltato nella tua vita?
  • Hai fatto esperienza di Chiesa? Hai incontrato persone credibili? Cosa vedi o ricordi come luce e cosa come ombra?
  • Puoi elencare almeno un aspetto positivo e almeno un aspetto da migliorare per un dialogo con la Chiesa?

Dopo aver invocato lo Spirito Santo e aver letto il brano del Vangelo sull’incontro di Gesù con Marta e Maria, nella casa di Betania (Lc 10,38-42), che è l’icona biblica che ci accompagnerà in questo secondo anno sinodale, i giovani hanno raccontato il proprio vissuto e risposto alle domande. Ai ragazzi è stato chiesto di non interrompere la narrazione dei compagni, ma solo di ascoltare e fare tesoro delle esperienze narrate. I giovani hanno apprezzato questo momento e, dopo qualche minuto di riflessione personale, hanno raccontato le loro esperienze e i loro sogni. C’è chi ha incontrato sacerdoti e persone che sono stati maestri, padri e madri, e chi ha detto invece di essersi sentito poco accolto. I ragazzi hanno anche condiviso il loro desiderio di assumere un ruolo importante nel rinnovamento della Chiesa e di essere accolti e compresi così come sono. Alcuni hanno detto di essersi sentiti giudicati e desiderano una maggiore comprensione. Tra le loro proposte, il rinnovamento della liturgia con una Messa non unidirezionale, ma che coinvolga i giovani, magari con un’omelia dialogata.

Alle tre domande potranno comunque rispondere anche altri giovani nei tavoli sinodali che potranno essere organizzati a scuola, a catechismo, in tutte le realtà e nei luoghi che frequentano. La stessa cosa vale per coloro che si occupano dei giovani che ieri hanno risposto ad altre tre domande. Docenti, catechisti, capi scout e tutti coloro che sono a contatto con il mondo giovanile, in questo secondo anno del cammino sinodale, potranno rispondere a queste domande:

  • Perché la Chiesa non intercetta i giovani?
  • Cosa si può modificare o migliorare?
  • Quali spazi di ascolto sarebbero necessari? (Fare una proposta concreta)

Anche coloro che si occupano dei giovani ieri sono partiti dalle loro esperienze personali e, per capire i giovani di oggi, hanno raccontato come si erano allontanati dalla Chiesa e come si erano poi riavvicinati. Hanno constatato che il linguaggio dei giovani è cambiato, ma che le sofferenze sono le stesse. Una criticità riguarda la mancanza di figure che abbiano fatto un’esperienza di fede forte e sappiano trasmettere la gioia di seguire Gesù Cristo e dare la vita per i ragazzi. I giovani hanno bisogno di qualcuno che gli voglia bene, che sappia ascoltarli. Le esperienze sono importanti, come un pellegrinaggio o un servizio verso i poveri, però loro chiedono che ci sia qualcuno che li guidi e li sostenga nella loro vita ordinaria, nei problemi di tutti i giorni. Un’altra questione riguarda la liturgia che dovrebbe essere più gioiosa e partecipata, con omelie corte ed esistenziali. Al termine della serata, Mons. Angelo Spina che ha partecipato ad un gruppo sinodale, ha benedetto e ringraziato tutte le persone presenti e ha sottolineato che «è stato bello ascoltare. Il Signore ci ha dato due orecchie e una sola bocca perchè dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno. È importante l’ascolto tra di noi, ma anche verso l’alto. Per ascoltare il Signore, bisogna aprire il cuore a Lui».

Parole come cammino, ascolto, accoglienza, relazioni, vicinanza, condivisione, sono dunque risuonate continuamente ieri nei gruppi sinodali e accompagneranno questo secondo anno di ascolto del cammino sinodale che presenta altri tre cantieri. Oltre a quello della strada e del villaggio, ci sono quelli dell’ospitalità e della casa, delle diaconie e della formazione spirituale, dell’evangelizzazione e della catechesi. Su questa sezione del sito diocesano è possibile trovare tutto il materiale relativo al Sinodo.

Buon cammino sinodale!

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