È in corso questa settimana la visita pastorale dell’Arcivescovo nella parrocchia Santa Maria a Nazareth di Agugliano, iniziata lunedì 20 marzo con il tradizionale rito di accoglienza, a cui ha partecipato la comunità dei fedeli e il sindaco Thomas Braconi. Tanti gli incontri e i momenti di preghiera vissuti in questi giorni ad Agugliano e a Castel D’Emilio, con il consiglio pastorale e quello per gli affari economici, gli ammalati e il gruppo scout. In particolare, giovedì 23 marzo Mons. Angelo Spina, accompagnato dal parroco don Fabrizio Mattioli e dal vicesindaco Dante Cesaretti, ha incontrato il mondo del lavoro e della politica, mentre il pomeriggio ha conosciuto la Caritas parrocchiale, il gruppo di preghiera Padre Pio e l’Unitalsi, ha celebrato la Santa Messa e ha poi incontrato i catechisti, gli educatori e gli animatori dell’oratorio e dell’ACR.
Accolto dal responsabile dello stabilimento Tiziano Lombardi, ha visitato DS Smith Packaging, un’azienda leader a livello mondiale nella fornitura di soluzioni di packaging sostenibili, prodotti di carta e cartone e servizi di riciclo. Come ha spiegato il responsabile, «in questo stabilimento produciamo cartone da imballaggio e abbiamo 66 dipendenti. Qui vengono prodotti i fogli di cartone destinati a tutti i settori, dall’e-commerce al food, dal calzaturiero all’edile. Un’azienda che lavora e investe è una risorsa per il territorio». Tiziano Lombardi ha anche sottolineato che «l’azienda ha a cuore la sostenibilità. La nostra strategia è incentrata su chiudere il cerchio attraverso una progettazione migliore, proteggere le risorse naturali sfruttando al massimo ogni fibra, ridurre i rifiuti e l’inquinamento attraverso soluzioni circolari e coinvolgere le persone nel processo di transizione ad un’economia circolare». Mons. Angelo Spina ha poi incontrato tutti gli operai e i dipendenti dell’azienda, li ha incoraggiati ad andare avanti lavorando insieme per il bene della società e delle loro famiglie. Dopo aver recitato insieme il padre Nostro, li ha benedetti.
Durante la mattinata, è stata visitata anche la chiesa presente nella frazione di Molino, tenuta in ottime condizioni grazie ad una coppia che abita vicino all’edificio religioso, dopodiché l’Arcivescovo ha incontrato il sindaco Thomas Braconi e la giunta nella sede del consiglio comunale. Il primo cittadino ha ringraziato Mons. Angelo Spina per la «visita pastorale ad Agugliano, durante la quale sta incontrando tantissime realtà e ascoltando i bisogni delle persone. Anche noi, come amministratori della città, cerchiamo di essere vicini ai cittadini, ascoltando le loro richieste. Se a livello nazionale c’è una disaffezione al voto, c’è ancora fiducia nelle istituzioni locali, proprio per questo contatto diretto tra la politica e i cittadini». Mons. Angelo Spina ha ringraziato il Sindaco e gli assessori per il loro lavoro, «impegnativo e difficile. È importante stare vicino alle persone e promuovere una cittadinanza attiva. Tutti devono sentirsi responsabili e contribuire per il bene del paese».
Ha quindi donato al primo cittadino l’enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco, in cui il capitolo quinto è dedicato proprio alla migliore politica. Il Santo Padre mette in guardia dal populismo e dal liberalismo e invita a cercare il bene comune e a prendersi cura delle persone fragili e deboli. «La cattiva politica crea disparità sociali – ha sottolineato l’Arcivescovo – ci sono i ricchi e i poveri vengono scartati. Il compito di un’amministrazione è promuovere la buona politica, che è partecipazione, ricerca del bene comune, attenzione alle fasce più fragili e al mondo del lavoro. L’altro non è un nemico, ma un fratello. Dobbiamo costruire un nuovo umanesimo». Al termine dell’incontro, la Giunta ha regalato all’Arcivescovo un vocabolario aguglianese, un libro sulla storia di un sacerdote di Castel D’Emilio don Umberto Novelli e un quadro con i due stemmi di Agugliano e Castel D’Emilio. Tutti insieme hanno poi pregato il Padre Nostro e Mons. Angelo Spina ha dato la benedizione.
La sera c’è stato invece l’apericena con i giovani educatori e animatori dell’oratorio e dell’ACR e con gli aiuto-catechisti. Dopo aver mangiato la pizza insieme, i ragazzi hanno raccontato cosa rappresenta per loro l’oratorio e perché lo frequentano. C’è chi ha detto di sentirsi accolto e libero di esprimersi e chi considera l’oratorio una seconda casa. «Voi non state qui per costruire una community – ha detto Mons. Angelo Spina – ma una comunità, cioè delle relazioni vere. Qui crescete insieme e vi aiutate l’un l’altro. Su una parete della scuola di don Milani a Barbiana c’è la scritta “I care”, che significa “io mi prendo cura”. È importante prendersi cura degli altri, che non sono un peso, sono fratelli e amici. Noi siamo come le dita di una mano. Tutte diverse, ma mai sole. Le dita si aiutano l’un l’altra, ad esempio quando bisogna prendere un oggetto». I ragazzi hanno poi detto cosa conta di più nella loro vita, cosa li fa stare bene: la famiglia e gli amici. L’Arcivescovo li ha quindi invitati ad «amare gli altri, come ci ama Gesù. Sulla croce ha dato la vita per noi. Gesù è l’amore e ci dona la luce nella vita». Se purtroppo esistono le baby gang e la violenza tra i giovani, li ha invitati a vivere il comandamento dell’amore di Gesù.
Dopo aver pregato insieme e aver dato loro la benedizione, l’Arcivescovo ha incontrato i catechisti e gli animatori adulti e, anche con loro, ha parlato dell’importanza di creare relazioni: «Date la vostra testimonianza, pregate e lanciate reti, siate pescatori». Ha poi ricordato che «il catechismo non è solo una preparazione ai sacramenti. La catechesi deve parlare alla vita dei ragazzi. Bisogna dunque trovare modalità nuove per annunciare il Vangelo e la nostra diocesi ha deciso di incamminarsi sulla strada del rinnovamento per tutto ciò che riguarda la catechesi e l’annuncio del Vangelo e ha elaborato un documento, uno strumento di lavoro. Attualmente per i bambini e i ragazzi ci sono percorsi molto differenziati tra le parrocchie nei metodi e nei tempi. È necessario dunque ritrovare insieme una sintonia nell’annuncio e nella catechesi per tutta la diocesi e individuare i metodi giusti per generare e accompagnare ogni persona a un incontro autentico con Gesù». L’Arcivescovo ha poi regalato a tutti il libro scritto da lui sul Credo Apostolico.
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