Questa mattina il Questore di Ancona Cesare Capocasa e il Vice Questore Marina Pepe hanno consegnato all’Arcivescovo Angelo Spina l’olio proveniente dal “Giardino della Memoria di Capaci”, che sarà consacrato durante la Santa Messa Crismale del giovedì santo. L’olio viene prodotto dalle olive coltivate nel giardino sorto a Capaci (PA) sul luogo dove il 23 maggio di trentuno anni fa avvenne la tremenda esplosione, nella quale persero la vita i magistrati Falcone e Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Il giardino è curato dall’Associazione Quarto Savona 15 (sigla radio dell’auto di scorta), animata dalla Signora Tina Montinaro, vedova del capo scorta. Sul terreno ci sono diverse piante di ulivo, ciascuna dedicata a una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa. La Polizia di Stato e l’Associazione, d’intesa con la Cei, hanno deciso di donare l’olio ricavato dai frutti degli alberi di ulivo a tutte le diocesi d’Italia, tra cui l’Arcidiocesi di Ancona-Osimo.
Il Questore di Ancona ha voluto consegnare personalmente l’olio a Mons. Angelo Spina. «Ringrazio la Polizia di Stato e il Questore Cesare Capocasa – ha dichiarato l’Arcivescovo – per il dono dell’olio che sarà consacrato durante la Santa Messa Crismale del Giovedì Santo. L’olio del crisma sarà poi utilizzato per i battesimi, le cresime e l’ordinazione sacerdotale ed episcopale. L’olio è segno di pace e rinascita. Come l’olio profuma e si espande, la nostra vita fiorisca con opere di giustizia e di bene. Come l’olio penetra in profondità, la carità e la bontà camminino nella nostra società. I cristiani, con la loro vita, sono chiamati a portare in ogni ambiente il profumo della carità e della fraternità». Mons. Angelo Spina ha anche ricordato che «Cristo significa unto. I giovani che riceveranno il sacramento della cresima con questo olio, si lascino guidare dallo Spirito Santo che è amore e pace, e sfuggano il male, lo stalking, il bullismo e le altre forme di violenza. C’è bisogno di pace, non di violenza, di fratellanza umana, non di aggressività».
«La preghiera degli uomini e delle donne della Polizia di Stato si unisce a quella di S.E. Mons. Angelo Spina, – ha sottolineato il Questore Capocasa – affinché la Pasqua sia un momento di riconciliazione, in memoria di tutte le vittime che si sono immolate per contrastare le organizzazioni criminali. Un popolo senza memoria, non ha futuro né prospettive. Con questo gesto di oggi, vogliamo anche stroncare la strumentalizzazione della religione da parte della mafia». Anche il Vice Questore Marina Pepe ha sottolineato che «nel 31esimo anniversario delle stragi di mafia, si è ritenuto dare un segnale importante a tutto il Paese, affinché il frutto della terra bagnata dal sangue dei martiri della giustizia possa assurgere a simbolo di redenzione».
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