«Pastori e laici camminino insieme. Il rito della benedizione degli oli ci ricorda che esistono differenti vocazioni e missioni e, solo riconoscendole, rispettandole e valorizzandole si è realmente Chiesa, ossia la sposa fedele di Cristo». Queste le parole di Mons. Angelo Spina, questa mattina nella Cattedrale di San Ciriaco, durante Santa Messa Crismale, in cui ha ricordato che «una Chiesa sinodale è partecipativa e corresponsabile». Solo i sacerdoti possono presiedere l’Eucaristia e confessare i fedeli, ma «ciascuno con il battesimo è stato unto per essere unito al Signore Gesù ed essere sacerdote, re e profeta. Con animo riconoscente viviamo quella comunione che non riguarda solo i presbiteri, ma tutta la Chiesa, a partire dal sacramento del battesimo che ci unisce in una vera e reale fraternità». Da qui l’invito ai laici di non considerarsi “ospiti” nella Chiesa, ma protagonisti. Ricordando le parole di Papa Francesco, l’Arcivescovo ha infatti sottolineato che «la tentazione più grave in questo momento è quella di concepire il clero separato dai laici. I fedeli e, soprattutto le donne, vanno maggiormente valorizzati nelle loro competenze e nei loro doni umani e spirituali per la vita delle parrocchie e delle diocesi». Ha quindi invitato i fedeli a pregare per i sacerdoti e con la corresponsabilità pastorale a stare loro accanto nelle difficoltà: «Amateli come fratelli, sentiteli come padri e guide della comunità perché noi tutti, vescovo e presbiteri, in questo tempo non facile ma pur sempre tempo di grazia, “non intendiamo far da padroni sulla vostra fede, ma essere collaboratori della vostra gioia”» (2 Cor 1,24).
Nel corso della celebrazione, i sacerdoti hanno rinnovato le promesse fatte al momento della loro ordinazione e sono stati benedetti gli oli per l’unzione dei catecumeni e degli infermi e l’olio del crisma che sarà utilizzato per i battesimi, le cresime e l’ordine sacro. L’olio è stato donato dal frantoio Mazzieri di Filottrano e dalla Questura di Ancona. La settimana scorsa, infatti, il questore Cesare Capocasa ha donato all’Arcivescovo una bottiglia di olio, proveniente dal “Giardino della Memoria di Capaci”. Quest’olio è stato prodotto dalle olive coltivate nel giardino sorto a Capaci (PA), sul luogo dove il 23 maggio di trentuno anni fa avvenne la tremenda esplosione, nella quale persero la vita i magistrati Falcone e Morvillo e gli agenti di scorta. Sul terreno ci sono diverse piante di ulivo, ciascuna dedicata a una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa. La Polizia di Stato e l’Associazione Quarto Savona 15 che cura il giardino, d’intesa con la Cei, hanno deciso di donare l’olio ricavato dai frutti degli alberi di ulivo a tutte le diocesi d’Italia, tra cui l’Arcidiocesi di Ancona-Osimo, segno della vittoria del bene sul male e della legalità a fronte della corruzione.
Dopo aver ricordato l’importanza dell’olio, «simbolo di benedizione e prosperità, che dona gioia, forza e guarisce le ferite», l’Arcivescovo ha rivolto alcune parole ai sacerdoti: «Ritorniamo ad ascoltare la parola di Cristo che nell’eucaristia quotidiana ci viene donata come nutrimento insieme al Pane della vita. Ma concediamoci il tempo di assimilarla per non diventare ascoltatori frettolosi e smemorati, come ci ammonisce l’apostolo Giacomo (Gc 1,23-24). Ritroviamo il gusto del silenzio, dell’adorazione, della radicalità che si concretizza nell’offerta della nostra vita in una dimensione veramente eucaristica, ricordando la lettera agli Ebrei: “Dopo aver detto prima non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose tutte che vengono offerte secondo la legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà” (Eb10,8-9). L’esempio di Gesù deve coinvolgerci rendendoci pane spezzato per i fratelli, corpo donato per amore di Cristo e della Chiesa e dell’umanità». Inoltre ha chiesto a tutti i presenti di «pregare per le vocazioni al sacerdozio. Invito tutti voi sacerdoti, a partire dalla domenica di Pasqua sino alla fine dell’anno liturgico, ad inserire nella preghiera dei fedeli della domenica e delle feste l’intenzione per le vocazioni al sacerdozio. Il Signore ascolti la nostra preghiera e ci doni vocazioni».
Al termine della celebrazione, Mons. Angelo Spina ha consegnato gli oli ai parroci e agli amministratori parrocchiali. Alcuni presbiteri hanno raggiunto o raggiungeranno nel corso dell’anno l’anniversario della propria ordinazione: don Filippo Pesaresi, don Sandro Pirani, don Gabriele Ruzziconi, don Domenico Sgalla (60 anni); don Duilio Guerrieri , don Sergio Marinelli, don Paolo Sconocchini, P. Girolamo Bonecher (55 anni); don Luigi Filipponi, don Franco Saraceni, don Carlo Spazzi, P. Enrico Bonfiglio, don Angelo Passeri (50 anni); Mons. Claudio Giuliodori (40 anni); Padre Franco Bonamano (30 anni); Padre Paolo Maria Siano (25 anni); don Sandro Carbonari, don Socrates Hidalgo, don Willy Ngongo Omatete (20 anni); don Marco Castellani (10 anni); don Giuseppe Rella (un anno). L’Arcivescovo ha anche salutato i giovani presenti che presto riceveranno la cresima e si incontreranno martedì 11 aprile, al Palabaldinelli di Osimo (dalle 15 alle 19), per vivere insieme un pomeriggio di preghiera, durante il quale ascolteranno la testimonianza della mamma del beato Carlo Acutis.
L’omelia integrale dell’Arcivescovo Angelo Spina: Omelia Giovedì Santo 2023
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