Durante la visita pastorale nelle parrocchie Santa Maria delle Grazie e San Francesco d’Assisi, venerdì 19 maggio Mons. Angelo Spina ha incontrato i ragazzi del dopo cresima e il gruppo giovani che hanno raccontato la bellezza di stare insieme, di sentirsi parte della comunità parrocchiale e di crescere nella fede. Subito dopo la cena, la responsabile Angelica ha spiegato che «i ragazzi hanno ristrutturato una stanza che è diventata il luogo in cui si incontrano e organizzano le attività. I giovani animano infatti le varie attività parrocchiali, come il campo estivo e invernale e il centro estivo. Sono al servizio della comunità, con amore ed entusiasmo. Qui crescono insieme nella fede e si sentono a casa, è come una seconda famiglia. Crescono sapendo che c’è una comunità che gli vuole bene».
Il gruppo del dopo cresima è formato da un ventina di ragazzi, dalla seconda media al primo superiore. Anche i giovani sono circa 20, frequentano le scuole superiori e l’università, e alcuni provengono dalla parrocchia delle Tavernelle. I ragazzi si sono quindi presentati e hanno raccontato cosa fanno e perché hanno deciso di far parte di questi due gruppi. C’è chi ha detto che «è bello organizzare insieme le attività», chi ha deciso di «seguire le orme dei propri animatori e di donare ad altri quello che ha ricevuto», e chi ha sottolineato l’importanza di «avere dei compagni di strada con cui camminare insieme». Tutti hanno poi detto di sentirsi parte della comunità parrocchiale e un momento bellissimo è stato quando il parroco don Samuele ha consegnato ai giovani le chiavi della stanza che hanno ristrutturato ed è diventata il luogo in cui si incontrano. «Qui ci sentiamo a casa, conosciamo nuovi amici e cresciamo insieme nella fede e come persone», hanno raccontato i ragazzi che sono grati al Signore «perché ci ha fatti incontrare. Non è un impegno venire qui, è bellissimo stare in parrocchia e avere tanti amici vicino». Diciannove ragazzi della parrocchia parteciperanno anche alla prossima Gmg a Lisbona e si uniranno agli altri giovani della diocesi che partiranno la prossima estate, in totale 190.
I ragazzi hanno poi proiettato un video, realizzato da loro, con le foto di tutte le attività organizzate nell’ultimo periodo, e hanno donato all’Arcivescovo un gioco da tavolo originale, una sorta di Risiko con la mappa dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo. Mons. Angelo Spina si è complimentato con loro per come hanno disegnato le parrocchie e la diocesi e li ha incoraggiati ad andare avanti e a camminare insieme. Li ha ringraziati per tutto ciò che fanno e per il loro «amore a Gesù e alla Chiesa. La parrocchia è il luogo dove crescete insieme, nella fede e come persone. In questa parrocchia ci sono tanti spazi, campi da gioco, e sarebbe bello se nascesse un oratorio».
C’è stato poi un tempo dedicato alle domande, con i ragazzi che hanno chiesto all’Arcivescovo come ha capito la sua vocazione. Mons. Angelo Spina quindi raccontato la sua storia, spiegando che la «vocazione non è una professione. C’è una chiamata di Dio, a cui dobbiamo rispondere “sì”, non solo un giorno, ma tutti i giorni della nostra vita. Chi sente nel cuore di essere chiamato al sacerdozio, non abbia paura di rispondere “sì” a Dio». L’incontro è terminato con la preghiera, la recita del Padre Nostro per i ragazzi dell’Emilia Romagna sfollati a causa del maltempo e per il dono della pace per l’umanità, dopodiché i ragazzi hanno mostrato all’Arcivescovo la loro stanza che hanno ristrutturato, un appartamento in cui si incontrano e la cappellina in cui pregano. Prima di salutarli, Mons. Angelo Spina ha voluto lasciare una frase sulla grande lavagna su cui scrivono i ragazzi e ha augurato loro “Pace e bene”.
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