«Annunciate il Vangelo con la vostra vita, mettendo al primo posto la Parola di Dio e al centro l’Eucaristia. Accogliete e prendetevi cura delle persone di altre etnie e culture che vivono nel territorio delle parrocchie e siate attenti ai giovani. Sarebbe bello se qui nascesse un oratorio». Queste le parole di Mons. Angelo Spina rivolte alle comunità di Santa Maria delle Grazie e San Francesco d’Assisi, al termine della visita pastorale nelle due parrocchie. Durante la santa messa conclusiva ha ringraziato i fedeli, il parroco don Samuele Costantini e gli altri sacerdoti presenti per l’accoglienza e i giorni di grazia vissuti insieme: «In questa settimana ho visto una comunità viva che è chiamata ad annunciare il Vangelo, prima con la vita e poi con le parole. Siate persone serene anche nelle prove, piene di speranza, che portano pace. La gioia di annunciare il Vangelo spetta a tutti noi in quanto battezzati. Ho visto con quanta attenzione in questa comunità è curata la liturgia, vi esorto a vivere sempre più la vita cristiana con il primato della Parola e la centralità dell’Eucaristia».
L’Arcivescovo li ha anche invitati a continuare a «vivere la carità, l’attenzione agli ammalati, alle persone sole e in difficoltà, ai giovani. Il Centro pastorale delle Palombare ha avuto un po’ di rallentamenti, a causa del covid e dell’aumento del costo dei materiali, e ora ci auguriamo che i lavori possano presto essere completati. Il nuovo Centro pastorale dovrà essere il luogo di una chiesa unita con al centro Gesù Cristo. C’è speranza. Questa parrocchia poi accoglie tante persone di altre etnie, di altre culture, cominciamo a prenderci cura di queste persone cristiane e non, in questo i padri Saveriani possono aiutarci, portiamo avanti insieme questo progetto». Infine il riferimento ai giovani. «La parrocchia ha tanti spazi, tanti ragazzi, – ha detto – dovrebbe partire un progetto di un oratorio e per questo servono educatori che facciano crescere i giovani e li coinvolgano. Mettiamo tutto questo nella preghiera affinché questa comunità bella cresca sempre di più. Diciannove giovani di questa comunità parteciperanno alla Gmg a Lisbona, vale la pena investire sui giovani. Questa chiesa è viva, con tutte le sue diversità, con tutti i vari carismi e gruppi. Ho toccato con mano che qui c’è una chiesa viva, che spera, crede, ama e, quindi, evviva la Chiesa». Mons. Angelo Spina ha poi donato alla comunità una stola e una casula e ha ricordato che «un giorno nei tuoi atri vale più che mille altrove» (Sal 84).
È stata dunque una visita pastorale ricca di incontri e di grazia, durante la quale Mons. Angelo Spina ha conosciuto anche la grande famiglia del catechismo, i bambini con i loro genitori. Poco prima della messa conclusiva, ha infatti risposto alle domande e alle curiosità dei ragazzi che, ad esempio, gli hanno chiesto «Come è il lavoro di un Vescovo?» e «Quali santi preferisci?». È stato un pomeriggio speciale per i bambini del catechismo, così come per i cresimandi che durante la celebrazione eucaristica di chiusura hanno ricevuto dall’Arcivescovo il comandamento dell’amore.
Durante la visita pastorale Mons. Angelo Spina ha anche incontrato il consiglio pastorale e quello per gli affari economici, coloro che si occupano dei servizi alla comunità parrocchiale (pulizie, segreteria, gestione cinema, Antonio, Pesca), i catechisti e la comunità Capi, l’associazione Piccolo Principe, la Caritas, lo staff di Casa Grazie e il gruppo del Cucito, i ministri straordinari della comunione e i ministri istituiti, i cori parrocchiali, il consiglio direttivo Anspi, i giovani. Ha fatto un sopralluogo all’erigendo Centro Pastorale delle Palombare e ha visitato le attività produttive e commerciali delle Palombare, delle Grazie e della zona di San Francesco d’Assisi, gli ammalati, e ha incontrato i vari gruppi della parrocchia, come la Milizia dell’Immacolata, le comunità del cammino neocatecumenale, i membri dell’Ordine francescano secolare.
Tanti anche i momenti di preghiera e di convivialità: le Sante Messe con le catechesi sul Credo Apostolico, l’adorazione eucaristica, la messa celebrata presso l’istituto Zaffiro, la celebrazione della Parola con le comunità del cammino neocatecumenale, il pranzo con i padri Saveriani e i sacerdoti che aiutano la parrocchia, il pranzo da una famiglia e la cena finale con la comunità parrocchiale. «È stata una settimana bella – commenta il parroco don Samuele – ricca di incontri e momenti di preghiera e condivisione. Sono stati giorni belli di consolazione, in cui abbiamo ricevuto dall’Arcivescovo conferme, ma anche nuovi stimoli e nuove prospettive. Questa visita pastorale, grazie ai vari incontri, è stata anche l’occasione per riflettere e ringraziare il Signore per quanto fatto in questi due anni e mezzo, da quando sono diventato parroco delle due comunità. I fedeli e i gruppi parrocchiali hanno lavorato molto in questi anni e ringrazio il Signore per le tante persone che mi sono state accanto e hanno servito le parrocchie. Qui mi sento a casa e soprattutto mi sento voluto bene».
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