Il Papa: giovani, non temete! Siete la luce nel nostro tempo

GMG: domenica 6 agosto

La giornata del 6 agosto è iniziata con il risveglio nell’immenso Parco de Tejo dove è stata trascorsa la notte dormendo all’aperto sotto le stelle. All’arrivo del Papa c’è stato un applauso interminabile e poi il silenzio per partecipare alla celebrazione della S. Messa.
“Non avere paura, non temere: è una parola che nella Bibbia si ripete spesso”, ha detto il Papa ai giovani durante l’omelia: “Sono le ultime parole che nella Trasfigurazione Gesù pronuncia ai discepoli: non temete”. Poi il monito del Papa ai giovani a lottare per la pace: “A voi, giovani, che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi, giovani, che a volte pensate di non farcela; a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: ‘Non temete!’”.
l Papa prima della benedizione ha annunciato la prossima giornata mondiale. I giovani si vedranno prima a Roma per il loro giubileo nell’agosto del 2025 e poi a Seul, capitale della Corea.
Il cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, al termine della messa chiede al Papa di «benedire questi giovani perché tornando alle proprie case continuino a essere discepoli-missionari, come lo sono stati in questi giorni. La “fretta buona” di Maria li spinga a portare Gesù Cristo a tutte le persone e lo Spirito Santo li confermi, negli anni a venire, fedeli pellegrini di speranza». Il Papa ringrazia il cardinale di Lisbona, le autorità portoghesi, il cardinale Farrel, la parola «grazie», dice è risuonata spesso in questi giorni e «Lisbona che resterà la città della gioia e oggi che ci prepariamo a tornare a casa, il Signore ci faccia sentire l’impegno di dividere con gli altri quanto abbiamo ricevuto».
Al termine della celebrazione i cuori sono colmi di gioia. Viene consumato il pranzo al sacco e si fa ritorno tra la fiumana interminabile di giovani presso la scuola e le famiglie che ospitano. È ora di preparare le valigie, gli zaini, la notte è breve e prima dell’alba è fissata la partenza da Lisbona per il rientro, con tappa a Lourdes.

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