Giornata di preghiera e convivialità per la festa di San Carlo Borromeo

In occasione della festa di san Carlo Borromeo, patrono della parrocchia del quartiere di Borgo Rodi intitolata al santo, la comunità parrocchiale ha vissuto una giornata di preghiera e convivialità, con una passeggiata in mezzo alla natura riflettendo sulla vita del santo e sull’esortazione apostolica Laudate Deum di Papa Francesco, una castagnata e la Santa Messa presieduta da Mons. Angelo Spina. Sabato 4 novembre i bambini del catechismo, insieme ai loro genitori, alle catechiste e al parroco Don Anthoni Samy Jonadoss si sono incontrati intorno alle 15 nel campetto della parrocchia da dove hanno iniziato la passeggiata.

Lungo la strada vecchia di Pietralacroce hanno riflettuto sulla vita di san Carlo Borromeo, che fu Arcivescovo di Milano. I bambini hanno letto alcune frasi e hanno spiegato che il «suo motto fu “Umiltà”. San Carlo mise la sua vita al servizio degli altri, soprattutto dei poveri, degli ammalati, dei sofferenti, di coloro che avevano bisogno di aiuto. Seguendo il suo motto, visitò la diocesi in ogni parte e fondò ospedali, ospizi e seminari». I ragazzi, insieme alle loro famiglie, hanno poi parlato di san Francesco e del Santo Padre. In linea con la spiritualità del poverello di Assisi e del Cantico delle Creature, Papa Francesco ha infatti pubblicato l’esortazione apostolica Laudate Deum. I giovani hanno così riflettuto sull’importanza di rispettare e contemplare tutto il creato, come bellezza uscita dalle mani del Creatore.

Tornati in parrocchia, è stata organizzata una castagnata con vino novello e la giornata è terminata con la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo che si è congratulato con la comunità per aver organizzato la festa in onore del loro patrono: «Viviamo in una società individualista e questi sono momenti importanti per la comunità perché si creano relazioni di amicizia, si sta insieme e ci si prende cura gli uni degli altri». Facendo riferimento al Vangelo, ha poi invitato i fedeli a «non essere come i farisei che dicono e non fanno. Gesù condanna l’ipocrisia. Domandiamoci: di fronte al Signore siamo persone sincere o siamo attori che cambiano scena secondo il momento per apparire? Attenti al pericolo di essere falsi. Voi genitori siete chiamati ad educare i vostri figli prima con l’esempio e poi con le parole».

Mons. Angelo Spina ha poi sottolineato che «il Vangelo ci ricorda anche l’importanza dell’umiltà. Gesù dice: “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”. Il motto di san Carlo Borromeo fu proprio “Humilitas”. L’umiltà è sempre stata il motto della sua vita, nonostante fosse nato in un famiglia nobile e importante. È stato un pastore umile, buono, che ha servito i poveri e ha vissuto il Vangelo. Quando ci fu la peste a Milano non scappò, curò le persone malate. Lui ha amato Dio con tutto il cuore e lo ha servito con letizia. I santi sono per noi luce e guida e ci invitano a vivere il Vangelo».

Durante l’offertorio i bambini del catechismo hanno presentato all’altare una coperta, affinché ognuno prendendo esempio da san Carlo Borromeo, possa mettersi con solidarietà e carità al servizio dei più bisognosi; un Vangelo, centro, forza e cuore della vita missionaria di ogni cristiano; i frutti della terra, espressione più vera della provvidenza di Dio nei confronti dell’uomo e di tutti gli esseri viventi; il pane e il vino, strumenti di salvezza per l’uomo e segni della presenza dell’amore di Cristo. Al termine della celebrazione don Anthoni ha ringraziato l’Arcivescovo per la sua presenza e, salutando i fedeli, Mons. Angelo Spina li ha invitati a guardare le vetrate della chiesa, realizzate quando era parroco don Bruno Bottaluscio, recentemente scomparso. Immagini che raccontano la vita del santo e invitano a seguire il suo esempio di umiltà, carità e servizio verso i poveri e i sofferenti.

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