Visita pastorale nella parrocchia S. Marco: incontro con i ragazzi del dopo cresima e i cresimandi

Durante la visita pastorale nella parrocchia San Marco (Osimo), venerdì 24 novembre Mons. Angelo Spina ha incontrato i ragazzi del dopo cresima che gli hanno raccontato il cammino che stanno facendo insieme alle catechiste e le esperienze vissute, tra cui la Gmg a Lisbona. I giovani hanno spiegato che sono cresciuti insieme nella parrocchia. Alcuni fanno parte dell’Azione Cattolica e, dopo aver ricevuto tanto dagli educatori, si sono impegnati a loro volta ad accompagnare i giovanissimi, organizzando campi estivi e altre attività. Molti frequentano anche la Pastorale giovanile diocesana e considerano il gruppo giovani di cui fanno parte come una seconda famiglia. «Ci conosciamo da tanto tempo e siamo cresciuti insieme», ha detto una ragazza. «È un bel gruppo affiatato e stiamo bene insieme», ha sottolineato un’altra giovane. Un ragazzo ha poi raccontato che ha organizzato due campi estivi e ha seguito due gruppi di giovani: «La felicità dei bambini ripaga tutti gli sforzi. Quando vedi che loro si divertono e nascono belle amicizie, ti scordi la fatica».

Altri giovani hanno poi parlato dell’esperienza della Gmg a Lisbona e la bellezza di vivere la fede insieme a migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo: «È stata un’esperienza unica  e speriamo di riviverla tra qualche anno. Abbiamo capito che ci sono tanti altri ragazzi come noi che credono in Gesù e fanno un cammino di fede», ha raccontato una ragazza. I giovani hanno poi ricordato le parole del Papa, ad esempio quando disse che «l’unica occasione, l’unico momento in cui è lecito guardare una persona dall’alto in basso, è per aiutarla a rialzarsi» o quando durante la messa conclusiva li invitò a «non temere», a non avere paura.

Mons. Angelo Spina li ha quindi invitati a «non temere di crescere e di affrontare la vita. Gesù è il tesoro del nostro cuore e ci dona il Suo amore. Con Lui non dobbiamo temere nulla». Rispondendo poi alla domanda di una catechista che ha chiesto «cosa possiamo fare, dato che i ragazzi non vengono alla messa?», l’Arcivescovo ha spiegato che non bisogna chieder loro perché non partecipano alla messa. La domanda corretta è: perché è importante andare a messa?». C’è chi ha risposto «perché crediamo in Dio» oppure «è un momento di comunione e di incontro con Gesù» e Mons. Angelo Spina ha sottolineato che non si partecipa alla messa «per dovere, ma per incontrare Gesù e ricevere il suo amore. Lui ti dona una Parola che se l’accogli riempie il tuo cuore di amore, pace e vita».

Sabato 25 novembre c’è stato invece l’incontro con i bambini del catechismo e i loro genitori (dalla seconda elementare alla prima media). «I vostro figli, prima delle cose, – ha detto l’Arcivescovo – hanno bisogno dell’amore. Pregate insieme a loro la sera. San Giovanni Paolo II scrisse che fu suo padre ad insegnargli a pregare, perché lo vedeva ogni sera inginocchiato ai piedi del letto. I vostri figli sono un dono di Dio e avete una responsabilità educativa nei loro confronti». Rivolgendosi ai bambini e cantando con loro “Io ho un amico che mi ama”, ha ricordato che «Gesù ci ama da morire e di noi vede la parte migliore. Allora anche noi a casa non guardiamo i difetti degli altri, ma il lato positivo».

È seguito l’incontro con i cresimandi che riceveranno il sacramento della cresima il 25 aprile e i loro genitori. «Siamo chiamati a non rimanere bonsai – ha detto l’Arcivescovo – ma a crescere, non solo di statura ed età, ma anche spiritualmente, con il cuore, l’intelligenza e in grazia di Dio». Ha poi parlato dei doni dello Spirito Santo, come la sapienza e la fortezza. La sapienza «non è il sapere. Sui pacchetti delle sigarette c’è scritto che il fumo uccide, ma spesso le persone pur sapendo che fanno male, fumano lo stesso. Le cose dunque si conoscono, ma non si riesce a farle. Lo Spirito Santo ci aiuta proprio a farle». Chiedendo poi ai genitori di cosa sono preoccupati per i loro figli, c’è chi ha risposto «la società che li circonda», «le compagnie che frequentano» e «la salute». Mons. Angelo Spina ha quindi sottolineato che «è molto importante il dono della fortezza che sostiene, aiuta a fare il bene. Oggi devono essere forti di fronte alle droghe e alla ludodipendenza. Cari genitori siete chiamati a educarli, affinché non restino piccoli nella fede. In questo siete aiutati dalle catechiste e dalla comunità parrocchiale. In questo mondo i vostri figli sono la speranza, sono piantine vive che accanto hanno bisogno di un sostegno, affinché crescano dritte e il vento non le spezzi. Voi siete il sostegno dei vostri figli, è quindi importante come parlate, agite e vivete».

Una mamma ha poi chiesto «come possiamo aiutare i ragazzi che dopo la cresima non frequentano più la parrocchia» e l’Arcivescovo ha spiegato che «se i valori della fede sono stati seminati, restano anche dopo la cresima. Se si abbandona è perché qualcosa prima è mancato. Oggi spesso i genitori sono distratti, si preoccupano se i figli non vanno un giorno a scuola, ma se non partecipano alla messa non succede nulla. È invece importante che insegnino loro a dedicare del tempo a Dio». Durante gli incontri, i ragazzi del dopo cresima, i bambini del catechismo e i cresimandi hanno fatto tante domande all’Arcivescovo, chiedendo «come è diventato vescovo», «cosa fa durante le sue giornate», «cosa è per lui la povertà». Mons. Angelo Spina ha risposto a tutte le loro curiosità e, al termine di ogni incontro, ha pregato con loro il Padre Nostro e li ha benedetti.

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