Conclusa la visita pastorale nella parrocchia San Marco Evangelista

La comunità parrocchiale di San Marco Evangelista (Osimo) si è riunita domenica 26 novembre per partecipare alla santa messa, con cui Mons. Angelo Spina ha concluso la sua visita pastorale. «Abbiamo vissuto tanti incontri durante la settimana (dal 20 al 26 novembre) – ha detto l’Arcivescovo – in questa parrocchia ha trovato una fede viva, con tante persone che collaborano per la gloria di Dio e per il bene dei fratelli. Certamente ha bisogno anche di rinnovamento e vi incoraggio ad andare avanti con il primato della parola di Dio, la centralità dell’eucaristia e la carità. Evangelizzate annunciando Gesù Cristo morto e risorto per noi. Senza eucaristia non c’è la chiesa, siete chiamati a costruire la comunità e buone relazioni». Ha poi donato una casula alla parrocchia che lo ha ringraziato per i giorni di grazia vissuti insieme.

Una catechista, a nome di tutti i fedeli, lo ha ringraziato per aver incontrato «le realtà della nostra parrocchia, condividendo la preghiera, la celebrazione dell’eucaristia e momenti di riflessione e confronto. Le attività che vengono svolte in parrocchia sono portate avanti, non con poche difficoltà, ma sostenute sicuramente da tanta buona volontà, dalla disponibilità delle persone e da un affidamento incondizionato al Signore e alla provvidenza. Le chiediamo di continuare a sostenerci e a pregare per noi, affinché possiamo essere strumenti, costruttori e portatori di pace, di cui tanto abbiamo bisogno, e testimoni con il nostro operato dell’amore che Dio ha donato ad ognuno di noi. Noi dal nostro canto non ci dimenticheremo di pregare per lei e per il suo servizio». Anche il parroco Padre Jacques ha ringraziato l’Arcivescovo, sottolineando che la sua visita nella parrocchia «è stata una benedizione. Abbiamo vissuto giorni di grazia, accompagniamo il suo ministero con la preghiera».

Durante l’omelia, essendo la solennità di Cristo Re, l’Arcivescovo ha anche ricordato che «la cattedra di Gesù non è un trono, ma la croce dove Lui ha donato tutto se stesso per la nostra salvezza. Lui è il buon pastore che ha dato la vita per le pecore. Dio è il nostro tesoro e alla fine della vita saremo giudicati sull’amore, come ci ricorda il Vangelo di oggi. Quanti poveri muoiono di fame e di sete nel mondo, quante persone ammalate sono sole e non ricevono mai un saluto. Alla fine della vita saremo giudicati su come avremo amato la nostra famiglia, le persone intorno a noi». Ha poi raccontato una storia esemplare: «Un giorno una persona si presentò al Signore e gli disse “Non ho fatto nulla di male nella mia vita, guarda le mie mani pulite”. Gesù gli rispose: “È vero che sono pulite, ma sono anche vuote d’amore”. È quindi importante spendere bene il nostro tempo». L’Arcivescovo ha poi terminato la catechesi sul Credo Apostolico, iniziata lunedì 20 novembre, e ha spiegato la parte in cui si recita “Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica” e il significato delle insegne episcopali.

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