Gmg diocesana dei giovani sul tema “Lieti nella speranza”

Domenica 26 novembre, solennità di Cristo Re, è stata celebrata in tutto il mondo la giornata mondiale della gioventù a livello diocesano. Anche i giovani dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo che, lo scorso agosto hanno vissuto la Gmg a Lisbona, si sono riuniti nella parrocchia Cristo Divin Lavoratore per vivere una giornata di festa, preghiera e riflessione, guidati dal messaggio che Papa Francesco ha inviato per l’occasione, dal titolo “Lieti nella speranza”. Il Santo Padre ha chiesto ai giovani di diventare «seminatori di speranza nella vita dei vostri amici e di tutti quelli che vi circondano». «Come diventare scintilla di speranza per gli altri?» è stata dunque la domanda che ha accompagnato i giovani durante la giornata vissuta ad Ancona, iniziata con la Santa Messa presieduta da Mons. Angelo Spina.

Durante l’omelia l’Arcivescovo ha ricordato alcune parole che il Papa ha pronunciato a Lisbona: «L’unica occasione, l’unico momento in cui è lecito guardare una persona dall’alto in basso, è per aiutarla a rialzarsi», «nella Chiesa c’è posto per tutti», «non temete, non abbiate paura». «Voi queste parole le state portando nelle piazze e nei luoghi di incontro con la vostra vita e testimonianza – ha detto Mons. Angelo Spina – e questo è un segno di grande speranza. Oggi è la solennità di Cristo Re, Gesù è salito sulla cattedra della croce. Lui è la nostra speranza. Impariamo ad amare come Gesù che è salito sulla croce e ha dato la sua vita per la nostra salvezza». Facendo riferimento al Vangelo sul giudizio finale, ha spiegato che «alla fine della vita saremo giudicati su come abbiamo amato. Cosa possiamo fare noi oggi? Una sera sono andato alla mensa della Caritas, dove ogni giorno cenano circa 120 poveri, e ho provato commozione quando ho visto alcuni di voi che servivano e pulivano. Ciò che avete fatto è un segno di speranza. Anche sui social media condividete e inviate messaggi vivi di amore e speranza e, in questo modo, diventate seminatori di speranza per i vostri amici. Alcuni vivono momenti difficili e quando voi gli state accanto e donate un aiuto concreto, riaccendete in loro la speranza. Annunciamo insieme il Vangelo della speranza, così necessario in questa società dominata dall’individualismo e dalle guerre, in cui non si guarda più il cielo. Quando perdiamo di vista Dio perdiamo l’uomo, se invece Lo seguiamo daremo sempre più valore e dignità alla persona umana. Siate speranza per i vostri coetanei».

Al termine della messa, a ciascun giovane è stato chiesto di scrivere su un cartoncino un pensiero di speranza e di attaccarlo all’entrata dalla chiesa, dopodiché i ragazzi hanno vissuto un momento di fraternità, con giochi e testimonianze, organizzato dalla Pastorale giovanile diocesana. Nel teatro della parrocchia hanno riflettuto sul messaggio del Papa “Lieti nella speranza”, che è stato diviso in quattro parti, e hanno approfondito il tema della speranza, ascoltando il discorso di Gino Cecchettin, padre di Giulia uccisa dal’ex fidanzato, pronunciato all’Università di Padova il 24 novembre. Davanti agli studenti, Gino Cecchettin ha sottolineato che «da questo tragico evento deve nascere qualcosa di positivo. Giulia non me la restituirà nessuno, ma dalla sua morte desidero che nascano tante belle iniziative. Ognuno analizzi la propria vita, faccia un esame di coscienza, e pensi come può migliorare per il bene degli altri». I giovani hanno poi ascoltato le parole che il Papa disse durante la messa conclusiva a Lisbona, quando invitò i ragazzi a brillare: «Noi diventiamo luminosi, brilliamo quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui. Amare come Gesù: questo ci rende luminosi, questo ci porta a fare opere di amore. Non t’ingannare, amica, amico, diventerai luce il giorno in cui farai opere di amore. Ma quando, invece di fare opere di amore verso gli altri, guardi a te stesso, come un egoista, lì la luce si spegne».

I ragazzi hanno quindi risposto su un cartoncino alla domanda: «Come diventare scintilla di speranza per gli altri?». Il Papa, nel suo messaggio per la Gmg diocesana, li ha infatti invitati ad essere seminatori di speranza: «La scintilla che si è accesa in voi, custoditela, ma nello stesso tempo donatela: vi accorgerete che crescerà! Non possiamo tenere la speranza cristiana per noi, come un bel sentimento, perché è destinata a tutti». La giornata è proseguita con il pranzo e un momento di animazione e festa nel pomeriggio.

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