Mercoledì delle ceneri: Santa Messa nella Cattedrale di San Ciriaco

Con il mercoledì delle ceneri è iniziato il tempo della Quaresima, durante il quale Mons. Angelo Spina invita i fedeli «a praticare la preghiera, il digiuno e l’elemosina, che sono le tre opere di pietà che la Chiesa ci propone come mezzi di conversione e santificazione». Durante la Santa Messa, presieduta oggi pomeriggio nella Cattedrale di San Ciriaco, l’Arcivescovo ha spiegato che «la preghiera è il dialogo con Dio, che ci fa entrare in comunione con Lui, ascoltare la sua Parola, lodare la sua grandezza, ringraziare per i suoi doni, chiedere il suo aiuto, intercedere per i bisogni del mondo. Il digiuno è la rinuncia volontaria a qualche cosa di lecito e di gradito, come il cibo, il bere, il fumo, il divertimento, per esprimere il nostro amore a Dio, per purificare il nostro corpo e il nostro spirito, per condividere le sofferenze di Cristo e dei poveri. L’elemosina è il dono generoso di una parte dei nostri beni materiali o del nostro tempo a chi è nel bisogno, per manifestare il nostro amore al prossimo, per imitare la carità di Cristo, per contribuire alla giustizia e alla pace nel mondo».

Commentando il Vangelo, ha poi spiegato che «i farisei vengono chiamati ipocriti, perché compiono le loro opere per essere ammirati dagli altri e ricevere elogi. Davano a vedere, ma il loro cuore e il loro pensiero era altrove. Gesù invece esorta a fare l’elemosina in modo tanto segreto che la mano sinistra non sappia cosa abbia fatto la mano destra. Quando facciamo qualcosa di bene a volte siamo tentati di essere apprezzati e di avere una ricompensa: la gloria umana. Ma si tratta di una ricompensa falsa perché ci proietta verso quello che gli altri pensano di noi. Gesù ci chiede di fare il bene perché è bene. Ci chiede di sentirci sempre sotto lo sguardo del Padre celeste e di vivere in rapporto a Lui, non in rapporto al giudizio degli altri. Vivere alla presenza del Padre è una gioia molto più profonda di una gloria mondana. Nel messaggio di quest’anno, Papa Francesco ci ricorda che la Quaresima “è tempo di conversione, tempo di libertà” perché “Dio non vuole sudditi, ma figli” e, citando il Libro dell’Esodo, sottolinea che la Parola di Dio si rivolge oggi personalmente a ciascuno di noi: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile”. In tal senso, il Santo Padre sottolinea che “è tempo di agire, e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito”, perché “l’amore di Dio e del prossimo è un unico amore”».

L’Arcivescovo ha poi invitato i fedeli a intensificare la preghiera in questa Quaresima, perché «Papa Francesco ci ha invitato a un anno di preghiera in preparazione al Giubileo del 2025. Viviamo uno scenario mondiale non sereno, con la crisi ecologica-economica-sociale, le guerre, la cultura dell’indifferenza e dello scarto. Abbiamo bisogno, pertanto, che la nostra preghiera salga con maggior insistenza verso il Padre, perché ascolti la voce di quanti si rivolgono a Lui nella fiducia di essere esauditi. La preghiera è l’incontro d’amore tra Dio e l’uomo. La preghiera è un’arma particolare dell’amore che muove Dio ad ascoltare e accogliere le nostre richieste e risolvere i problemi che l’uomo crea senza rendersi conto delle conseguenze. La preghiera è il respiro della fede, è la sua espressione più propria. Come un grido silenzioso che esce dal cuore di chi crede e si affida a Dio». Al termine dell’omelia l’Arcivescovo ha benedetto le ceneri e, insieme al rettore del duomo don Giuliano Nava, si è avvicinato ai fedeli e ha lasciato cadere le ceneri sul capo di ciascuno.

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