Nel corso della visita pastorale nella parrocchia S. Maria di Loreto al Pozzetto, mercoledì 21 febbraio Mons. Angelo Spina e il parroco don Mario hanno incontrato i catechisti, gli animatori dell’oratorio e alcuni genitori. All’inizio della serata, Giada e Davide hanno raccontato che organizzano l’animazione nell’oratorio due sabati al mese, «vorremo fare di più perché i bambini sono tanti, una cinquantina, ma purtroppo noi animatori siamo pochi. È quindi fondamentale l’aiuto dei genitori, grazie a loro organizziamo diverse attività come il laboratorio di cucina, la visione di film, i giochi all’aperto. I bambini si divertono molto ma l’oratorio non è un parco di divertimenti, qui cerchiamo di educarli alla vita cristiana e comunitaria». Anche alcuni genitori hanno detto che aiutano volentieri i giovani nella gestione dell’oratorio, ma «servirebbero più forze, nuovi animatori».
Davide ha anche spiegato che segue un gruppo di giovani del dopo-cresima, di circa 19 anni, che da un paio di anni fanno gli incontri insieme ai giovani della vicina parrocchia Santa Maria delle Grazie. Una mamma ha poi sottolineato che, oltre al cammino di iniziazione cristiana, è molto importante proporre un percorso di fede ai ragazzi dopo la cresima, perché solitamente dopo aver ricevuto questo sacramento si allontanano dalla chiesa. C’è quindi chi ha ricordato l’importanza della formazione per gli animatori che sono chiamati a educare i ragazzi del dopo-cresima, affinché siano preparati per seguirli adeguatamente. Una catechista ha poi raccontato che i catechisti tra di loro camminano insieme e si incontrano spesso per confrontarsi e condividere il cammino, «cerchiamo di testimoniare con la nostra vita che seguire il Signore è bello e prezioso. Ascoltiamo e accompagniamo i bambini, il nostro desiderio è che continuino il percorso di fede anche dopo aver ricevuto i sacramenti».
L’Arcivescovo ha ringraziato gli animatori, i catechisti e i genitori e ha sottolineato che «questa comunità deve iniziare a fare una riflessione. Quest’anno in tutte le parrocchie partirà un nuovo percorso, non di catechismo ma di catechesi. Non si tratta più di un catechismo che serve solo ad arrivare ai sacramenti, ma di una catechesi per la vita, che sappia parlare alla vita dei ragazzi». Inoltre ha sottolineato che «in questo percorso vanno coinvolti i genitori. Non dovrebbero portare solo i figli all’oratorio, ma camminare insieme alla comunità». Ha poi chiesto: «Cos’è l’oratorio? Un luogo dove si gioca e dove fate le babysitter dei bambini o un luogo dove si educa alla vita, stando insieme e facendo esperienze, anche ludiche? Mentre si gioca, si cresce e ci si confronta. Il vostro è l’oratorio della parrocchia o l’oratorio dell’Anspi? Avete un progetto educativo? I ragazzi oggi sono esigenti perché hanno quasi tutto, e non li dobbiamo aspettare qui, li dobbiamo scovare nei luoghi che frequentano. Questo oratorio ha quindi bisogno di un progetto pastorale e in questo vi può aiutare la Pastorale giovanile diocesana. È quindi importante riflettere e dare a questa parrocchia un progetto pastorale per l’iniziazione cristiana, l’annuncio, la catechesi e l’oratorio, coinvolgendo le famiglie che formano la comunità».
Fotogallery