I sacerdoti dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo hanno rinnovato le loro promesse sacerdotali, durante la Santa Messa Crismale presieduta questa mattina dall’Arcivescovo nella Cattedrale di San Ciriaco. La celebrazione ha riunito il popolo di Dio e l’intero presbiterio intorno al Vescovo, che ha invitato sacerdoti e fedeli a riscoprire il grande valore e il bisogno della preghiera, in questo anno in preparazione al Giubileo.
«Papa Francesco ha voluto che questo anno di preparazione al Giubileo del 2025 fosse l’anno della preghiera – ha spiegato Mons. Angelo Spina – perché nel nostro tempo c’è uno scenario mondiale non sereno. La crisi ecologica-economica-sociale aggravata dalla recente pandemia; le guerre, che seminano morte, distruzione e povertà; la cultura dell’indifferenza e dello scarto che tende a soffocare le aspirazioni di pace e di solidarietà e a emarginare Dio dalla vita personale e sociale. Papa Francesco ci ha ricordato che questi fenomeni concorrono a generare un clima pesante, che impedisce a tanta gente di vivere con gioia e serenità. Abbiamo bisogno, pertanto, che la nostra preghiera salga con maggior insistenza verso il Padre, perché ascolti la voce di quanti si rivolgono a Lui nella fiducia di essere esauditi. La preghiera è l’incontro d’amore tra Dio e l’uomo. La preghiera è un’arma particolare dell’amore che muove Dio ad ascoltare e accogliere le nostre richieste e risolvere i problemi che l’uomo crea senza rendersi conto delle conseguenze».
L’Arcivescovo ha quindi sottolineato che «gli apostoli sono stati scelti, chiamati e inviati da Gesù, per continuare la sua opera, cioè pregare – è il primo lavoro di un apostolo – e, secondo, annunciare il Vangelo. Quando penso ai successori degli apostoli, i Vescovi, mi ritorna sempre questa domanda: “Ma io prego?”. Io prego, io annuncio il Vangelo? Tutti noi, cari sacerdoti, dobbiamo chiederci: io prego per la salvezza del mondo? Annuncio il Vangelo? Sono fedele alla preghiera quotidiana? Poiché il sacerdozio è dato a noi per servire incessantemente gli altri, come faceva Cristo Signore, non si può ad esso rinunciare a causa delle difficoltà che incontriamo e dei sacrifici che ci sono richiesti. Allo stesso modo degli apostoli, «noi abbiamo lasciato tutto per seguire Cristo» (cfr. Mt 19,27); dobbiamo, perciò, perseverare accanto a lui anche attraverso la croce».
Durante l’omelia Mons. Angelo Spina ha anche ringraziato il Signore «per i doni ricevuti. In forza dell’unzione che tutti abbiamo ricevuto il giorno del battesimo, siamo stati consacrati al Signore. Abbiamo il sacerdozio comune dei fedeli, il sacerdozio regale. Come Cristo è stato unto, così anche noi siamo stati uniti a Lui, “cristificati”, portiamo il Suo nome, siamo cristiani, siamo Suoi». Ha quindi ringraziato i presbiteri, «siete il filo d’oro del mio operare. Sappiate che non c’è giorno, o al mattino davanti a Gesù eucaristia, o alla sera, davanti all’icona della Madonna, in cui non vi affido al Signore e alla Mamma Celeste. In questa nostra Cattedrale chiedo sempre alla Regina di tutti i Santi di tenervi al sicuro, sotto il suo manto materno, perché non perdiate mai il gusto e l’entusiasmo del vostro servizio; anzi, facciate sempre più vostra l’arte del magnificare, che è l’arte mariana e presbiterale per eccellenza. È infatti nel Magnificat il segreto e la risposta del nostro sì al Signore. A voi dico ciò che tante volte raccomando nei nostri frequenti e variegati incontri: non basta essere sacerdoti! Occorre essere sacerdoti santi, zelanti, discepoli del Signore Gesù, pastore buono e bello. Non stancatevi perciò di conformarvi a Cristo! Scacciate ogni miopia e mormorazione, ogni permalosità e rancore! Non fermatevi a metà strada! Assecondate a braccia aperte il comando del Maestro Gesù! Seguitelo, senza temere! Perché voi siete la porta aperta sul cielo, proprio in questo tempo, che purtroppo fa di tutto per estromettere il cielo dalla vita delle persone! Non dimenticate mai la preziosità del vostro operare, con passione accresciuta per il Regno di Dio».
L’Arcivescovo ha anche ringraziato le consacrate, «per la delicatezza silenziosa e operosa con cui fate sì che il granello della Parola diventi albero di Verità»; i diaconi «per la vostra fedeltà e vicinanza, continuate ad essere portatori della tenerezza del Signore nelle periferie esistenziali», i seminaristi, «primavera della diocesi, germoglio di una chiesa nuova» e i fedeli che, «nel cammino sinodale che la Chiesa sta vivendo, siete segno di speranza nella comunione, partecipazione e missione». Un grazie particolare lo ha rivolto anche ai ragazzi presenti alla celebrazione che si stanno preparando a ricevere il sacramento della confermazione.
Durante l’omelia, i sacerdoti hanno rinnovato le promesse sacerdotali e sono stati benedetti gli oli per l’unzione dei catecumeni e degli infermi e l’olio del crisma che sarà utilizzato per i battesimi, le cresime e l’ordine sacro. Inoltre sono stati ricordati tutti coloro che quest’anno celebrano l’anniversario di sacerdozio, da 1 a 60 anni di sacerdozio. Gli anniversari hanno riguardato don Luigi Burchiani (1 anno); Padre Leon Bartosz Rybak, minore di Sant’Antonio di Falconara (10 anni); don Gaetano Sulit (15 anni); Padre Erivan Araùjo De Souza, frate cappuccino Ospedale Torrette (15 anni); don Julien Ilung Bukas -presente a tempo determinato (15 anni); don Giampieri De Nardi, salesiano (15 anni); don Michele Montebelli (25 anni); don Antonello Lazzerini (40 anni); don Piergiorgio Agostini (50 anni), don Giuliano Nava (50 anni), Padre Costantino Lamparelli, Conventuale di S. Giuseppe da Copertino (50 anni); don Angelo Passari, salesiano (50 anni); don Aldo Pieroni (55 anni); don Fausto Guidi (60 anni); don Roberto Pavan (60 anni); don Bartolomeo Perrone (60 anni).
L’omelia integrale di Mons. Angelo Spina: Omelia Messa Crismale – Giovedì Santo 2024
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