Visita pastorale: passeggiata nella selva di Gallignano e Messa conclusiva a Montesicuro

«Continuate a camminare insieme come unità pastorale, mettendo al primo posto la parola di Dio e al centro l’eucaristia, con un’attenzione particolare ai giovani, agli anziani e ai malati». Sono queste le indicazioni lasciate da Mons. Angelo Spina alle comunità di Montesicuro, Gallignano e Casine di Paterno, al termine della sua visita pastorale che è iniziata lunedì 8 aprile ed è terminata domenica 14 aprile. Durante la Santa Messa conclusiva, celebrata questa mattina nella parrocchia di Montesicuro, l’Arcivescovo ha ringraziato tutti i fedeli, il parroco don Luigi Burchiani che, ordinato sacerdote l’8 dicembre 2023, è stato presentato alle tre comunità il 7 gennaio, e il diacono Andrea.

«Abbiamo vissuto in questi giorni – ha sottolineato Mons. Angelo Spina – la presenza del Signore, tanti incontri e momenti intensi di preghiera evangelizzazione. State facendo un cammino esemplare, quello delle unità pastorali, e questo è il segno più bello che porto con me. Ho visto anche un’umanità bella, con tante persone che si prendono cura delle necessità degli altri. Ora cosa siete chiamati a fare? Continuate il cammino dell’unita pastorale, non è facile ma andate avanti giorno per giorno, con il primato della parola di Dio e la centralità dell’eucarestia. Vi chiedo anche un’attenzione alle giovani generazioni, gli oratori devono essere luoghi di vita per i ragazzi. Ed è importante anche la consolazione, visitando gli anziani e i malati».

L’Arcivescovo ha anche ricordato tutti gli incontri della settimana, tra cui la passeggiata “Laudato sì” nella selva di Gallignano con i bambini del catechismo, i ragazzi dell’oratorio e i loro genitori. Sabato 13 aprile, con una caccia al tesoro, i giovani hanno cercato lungo il percorso alcune lettere che hanno formato quattro parole per riflettere sul rispetto della natura: pianeta, bellezza, giustizia e amore. Mons. Angelo Spina ha sottolineato che «il pianeta terra è la casa dove siamo nati ed è un dono da custodire. Tutte le cose create da Dio sono belle, ma la loro bellezza può essere cancellata inquinando l’aria e l’acqua. Ringraziamo il Signore per quanto ci ha donato e ricordiamoci l’importanza della giustizia. Non è giusto che ci sono tante persone ricche e tante altre povere. Senza equità non c’è giustizia. L’amore porta a donare qualcosa di nostro a chi ne ha più bisogno».

Al termine della Messa, Mons. Angelo Spina ha donato una casula a don Luigi, il quale ha ringraziato l’Arcivescovo e ha sottolineato che «in questi giorni abbiamo fatto esperienza di una Chiesa vicina, grazie alla presenza dell’Arcivescovo. Dove c’è la Chiesa, la nostra vita trova colonne e fondamenta. Solo vicino a Cristo e alla Chiesa possiamo costruire l’edificio di una vita buona, vera e felice. La scelta è facile. Vogliamo essere felici? Stiamo vicini alla Chiesa».

Anche le comunità di Montesicuro, Gallignano e Casine di Paterno hanno ringraziato l’Arcivescovo. Una signora, a nome di tutti i fedeli, ha sottolineato che «da tutti gli incontri fatti ci ha consegnato degli sguardi che vorremmo mettessero radici nelle nostre comunità». Innanzitutto uno sguardo di fede, «celebrando l’Eucaristia e meditando sul Credo ci ha indicato che possiamo essere pienamente felici solo se Gesù Risorto è al centro della nostra vita». Poi uno sguardo sulle relazioni: «La sua attenzione all’altro, l’ascolto, il dialogo, il confronto che ha voluto far emergere nell’assemblea interparrocchiale ci hanno fatto prendere consapevolezza che non siamo soli, ma che abbiamo la responsabilità della cura nelle relazioni, portando speranza, luce e verità anche e soprattutto ai più lontani».

Uno sguardo comunitario: «Siamo tre comunità distinte, ma con la sua presenza abbiamo respirato un po’ di quella comunità dei primi cristiani che aveva un cuor solo e un’anima sola. Ogni fedele ha la sua unicità, ma tutti sono necessari per il bene comune». Uno sguardo di comunione: «Siamo stati comunità anche davanti alle tavole preparate con cura, dove abbiamo condiviso cibo e vita, e ci siamo raccontati gioie, fatiche e speranze. Se c’è comunione non c’è divisione, non c’è il sentirsi “forestiero” nell’altra parrocchia. L’accoglienza sia la porta d’ingresso per ogni iniziativa». Uno sguardo alla bellezza: «Camminando in mezzo alla natura ci ha aiutato ad allenare il nostro sguardo alla bellezza che deve essere accompagnato da un cuore che sa coltivare la giustizia, il pianeta e l’amore». Uno sguardo al futuro: «Ha presentato alle catechiste e alle comunità il nuovo orientamento pastorale per la catechesi. Una sfida, un cambiamento che richiede preghiera e impegno personale. Terminiamo questa visita con il cuore colmo di gratitudine».

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