Grande partecipazione di fedeli alla celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Angelo e concelebrata dal parroco don Samuele alla parrocchia delle Grazie in occasione del “Perdono di Assisi”. La celebrazione si è svolta all’aperto in quanto la chiesa di S. Francesco è chiusa a causa del sisma del 9 novembre 2022. Nell’omelia l’Arcivescovo ha detto che tutti abbiamo bisogno di perdono e che Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio Unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui… San Francesco chiese al papa il dono delle indulgenze proprio perché come lui disse: “Voglio mandarvi tutti in Paradiso”. Non nel senso che volesse la morte immediata di tutti, ma nel senso che voleva che il Paradiso diventasse già una gioia su questa terra e se diceva così era perché egli lo sperimentava nella Porziuncola, in quel luogo santo così povero, ma così ricco di Dio, così raccolto e silenzioso, ma ricco delle voci degli angeli del Paradiso, e lui sperimentava questa gioia e da grande santo che era generosissimo che non pensava a sé, ma pensava agli altri, pensò anche a noi… Se si riconosce di aver ricevuto un enorme condono per il proprio debito accumulato presso Dio Padre (in termini di peccati, tradimenti, mancanze…), non si può non fare altrettanto, ovvero, condonare agli altri. Dunque è possibile il Paradiso su questa terra, è possibile la gioia su questa terra. Accogliamo oggi con cuore contrito il Perdono di Assisi e ritorniamo a Dio con una vita nuova”. “Le fonti francescane narrano che una notte dell’anno 1216, San Francesco fosse immerso nella preghiera presso la Porziuncola, quando improvvisamente dilaga nella chiesina una vivissima luce ed egli vede sopra l’altare il Cristo e la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Essi gli chiedono allora che cosa desideri per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco è immediata: «Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe». «Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli dice il Signore – ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza». Francesco si presenta subito al pontefice Onorio III, che lo ascolta con attenzione e dà la sua approvazione. Alla domanda: «Francesco, per quanti anni vuoi questa indulgenza?», il santo risponde: «Padre Santo, non domando anni, ma anime». E felice, il 2 agosto 1216, insieme ai Vescovi dell’Umbria, annuncia al popolo convenuto alla Porziuncola: «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!»”.
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